Salute 14 Maggio 2025 10:15

Giornata kangaroo care, FNOPO: “Il coinvolgimento precoce dei genitori rafforza le connessioni emotive”

La kangaroo care è una tecnica di cura dei neonati, soprattutto prematuri (quando le condizioni cliniche del neonato lo consentono), che prevede il contatto pelle-a-pelle continuo e prolungato con uno dei genitori (solitamente la madre)
Giornata kangaroo care, FNOPO: “Il coinvolgimento precoce dei genitori rafforza le connessioni emotive”

“Sostenere e supportare la vicinanza dei genitori al neonato/a, durante un ricovero ospedaliero, soprattutto subito dopo il parto, significa riconoscerne il ruolo non di meri ‘visitatori’, ma di capacità curante verso il proprio figlio/a. Il coinvolgimento precoce della mamma e del papà rafforza le connessioni emotive fondamentali per lo sviluppo neuro cognitivo del bambino/a e determina effetti positivi sull’esito della salute neuro-comportamentale a distanza”. Con queste parole, Cristina Panizza, consigliere della FNOPO, la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica, sottolinea l’importanza della “kangaroo care”, o marsupio terapia, a cui è dedicata una Giornata di sensibilizzazione, che si celebra il 15 maggio.

Che cos’è la kangaroo care

“La kangaroo care è una tecnica di cura dei neonati, soprattutto prematuri (quando le condizioni cliniche del neonato lo consentono), che prevede il contatto pelle-a-pelle continuo e prolungato con uno dei genitori (solitamente la madre). Questa pratica, semplice e a basso costo, offre numerosi benefici sia per il bambino/a sia per I genitori stessi – continua Panizza – . Occorre sostenere il più possibile la cosiddetta ‘Zero separation’, cioè garantire la vicinanza genitori-neonato, anche nel difficile periodo che stanno vivendo, non solo nei reparti di TIN o Patologia Neonatale, ma anche nei reparti di puerperio nelle gravidanze a termine”, continua l’ostetrica. La ‘Zero separation’ è campagna promossa da EFCNI European Foundation for the Care of Newborn Infants. Le informazioni/azioni della kangaroo care vanno inoltre supportate da interventi che considerino anche le azioni della genitorialità responsiva tramite la nurturing care. “Ossia sostenere i genitori nella loro capacità di essere informati sullo sviluppo del bambino, attenti ai suoi bisogni e capaci di offrire loro opportunità di apprendimento e crescita. Compito che le ostetriche e gli operatori, operatrici (sanitari, educativi, sociali e culturali) devono sapere svolgere al meglio e collaborando tra loro”, spiega la professionista sanitaria.

Benefici per il bambino con la kangaroo care:

  • Miglioramento della termoregolazione:Il contatto pelle-a-pelle aiuta il bambino a mantenere una temperatura corporea stabile.
  • Miglioramento della saturazione di ossigeno:La kangaroo care può aumentare la saturazione di ossigeno nel sangue del bambino.
  • Stimolazione dell’allattamento:Il contatto con il seno della madre può stimolare l’allattamento al seno.( aumento ossitocina, prolattina ed endorfine)
  • Riduzione dello stress e miglioramento del sonno:La kangaroo care può aiutare il bambino a calmarsi e a dormire meglio.
  • Riduzione del rischio di mortalità e morbilità:Studi hanno dimostrato che la kangaroo care può ridurre il rischio di mortalità e morbilità nei neonati, soprattutto quelli prematuri.

Benefici per i genitori:

  • Aumento della produzione di latte materno:Il contatto con il bambino può stimolare la produzione di latte materno. Soprattutto stimolare mentalmente e fisicamente le neo madre ad approcciarsi ad esso.
  • Miglioramento del legame affettivo con il bambino/a:Il contatto pelle-a-pelle può favorire il legame affettivo tra il genitore e il neonato.
  • Aumento della fiducia in sé stessi:La kangaroo care può aiutare i genitori a sentirsi più sicuri e competenti nel prendersi cura del loro bambino.

Le indicazioni dell’Oms

“La kangaroo care è una pratica raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per la cura dei neonati, soprattutto quelli prematuri o di basso peso alla nascita. Pratica che dovrebbe diventare l’approccio principale nei primi momenti di vita di contatto tra madre e neonato ed essere mantenuta e difesa all’interno delle strutture ospedaliere, che dovrebbero attuare politiche aziendali mirate per, superare difficoltà logistiche e professionali nell’eseguirla. Ricordando che il personale deve essere formato e vi deve essere un adattamento degli spazi e attrezzature per la rianimazione. Nonostante questi benefici, si stima che solo un terzo dei Paesi abbia una policy o una linea guida aggiornata sulla kangaroo care e questo significa che probabilmente milioni di bambini pretermine e di basso peso alla nascita non usufruiscono di questa modalità di accudimento salvavita”, spiega Panizza. A maggio 2023, l’Oms ha pubblicato due nuovi documenti per favorire una più ampia diffusione della Kangaroo mother care (KMC)- Le due pubblicazioni – “Kangaroo mother care: a transformative innovation in health care: global position paper” e “Kangaroo mother care: implementation strategy for scale-up adaptable to different country contexts” – mirano a implementare a livello globale la KMC sia all’interno delle strutture sanitarie sia a casa, e sono successive alle nuove linee guida dell’OMS ‘WHO recommendations for care of the preterm or low-birth-weight infant’, pubblicate a novembre 2022, che raccomandano la KMC come standard essenziale di cura per tutti i bambini pretermine e con basso peso, subito dopo la nascita.

 Il ruolo dei papà

“I documenti sopra menzionati evidenziano che la KMC dovrebbe essere resa disponibile, per almeno otto ore al giorno, sia per i bambini sani sia per quelli ricoverati in terapia intensiva. La KMC ha dimostrato di migliorare significativamente la sopravvivenza e gli esiti di salute dei neonati prematuri e di basso peso alla nascita. I dati, infatti, mostrano che può aumentare i tassi di sopravvivenza fino a un terzo, ridurre le infezioni, prevenire l’ipotermia e migliorare l’alimentazione e la crescita. La letteratura ha dimostrato gli effetti positivi della KC anche quando praticata dai padri. La KC permette infatti ai padri/caregiver di essere direttamente coinvolti nella cura del proprio neonato, con un impatto a lungo termine sulla struttura familiare e sull’ambiente domestico in cui crescerà il bambino. Inoltre, i padri o i partner e gli altri componenti della famiglia che praticano la KC vivono un maggiore legame affettivo e di attaccamento con la bambina o il bambino, sviluppano empatia, acquisiscono maggiore fiducia come caregiver e migliorano la propria salute mentale e benessere. Si è anche riscontrato che la KC riduce la depressione paterna e i problemi di relazione, e migliora le interazioni tra padre/partner e bambino”, conclude l’Ostetrica

 

 

Riferimenti bibliografici:

position paper completo “Kangaroo mother care: a transformative innovation in health care: global position paper”

documento completo “Kangaroo mother care: implementation strategy for scale-up adaptable to different country contexts” sito dell’OMS

–  linee guida dell’Oms “WHO recommendations for care of the preterm or low-birth-weight infant”

– rapporto “Salute materna e neonatale: il primo rapporto congiunto ENAP-EPMM”  vedi sito EpiCentro

– tutto il materiale riguardante sorveglianza ItOSS e alla sorveglianza 0-2 anni sul sito Epicentro

– Kangaroo Care – Le Indicazioni nazionali della SIN”, istruzioni per una corretta e sicura implementazione di questa pratica.

 

 

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