Salute 9 Ottobre 2023 14:00

Giornata della Salute Mentale, i neuropsichiatri infantili (SINPIA): «Intervenire in età evolutiva. In un caso su due primi sintomi già a 14 anni»

Nel mondo, tra il 10 e il 20% di bambini e adolescenti soffre di disturbi mentali e il 50% delle patologie psichiatriche esordisce prima dei 14 anni di età. Secondo uno studio multicentrico coordinato dalla Neuropsichiatria Infantile dell’Università di Torino, tra il 2018 e il 2021 in Italia si è verificato un aumento esponenziale delle visite neuropsichiatriche infantili urgenti

Giornata della Salute Mentale, i neuropsichiatri infantili (SINPIA): «Intervenire in età evolutiva. In un caso su due primi sintomi già a 14 anni»

Nel mondo, circa una persona su otto convive con almeno un disturbo mentale, per un totale di quasi un miliardo di persone. Tra i più piccoli la situazione è anche peggiore: i bambini e gli adolescenti che soffrono di disturbi mentali oscillano tra il 10 e il 20% (dati Oms). Nel 75% dei casi le patologie psichiatriche esordiscono prima dei 25 anni e la metà presenta sintomi già entro i 14 anni. «È solo ponendo la lente d’ingrandimento sull’età evolutiva, che ha specificità e peculiarità rispetto all’età adulta, che si può intervenire precocemente», spiega la professoressa Elisa Fazzi, presidente della Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (SINPIA), direttore della U.O. Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ASST Spedali Civili e Università di Brescia e membro del Tavolo tecnico per la salute mentale presso il Ministero della Salute, alla vigilia della Giornata Mondiale della Salute Mentale.

La Giornata Mondiale della Salute Mentale

La Giornata, istituita nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale (MFMH) e riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, si celebra il 10 ottobre di ogni anno. «La domanda di interventi in questo ambito è in continua crescita – sottolinea la presidente Fazzi -, si tratta di una vera emergenza di sanità pubblica con un’inevitabile ricaduta su aspetti sociali, umani ed economici in tutti i Paesi del mondo. Il peso globale dei disturbi mentali in età evolutiva continua a crescere anche in Italia dove i disturbi neuropsichici nell’infanzia e adolescenza colpiscono quasi 2 milioni di bambini e ragazzi, con manifestazioni molto diverse tra loro per tipologia, decorso e prognosi».

Disturbi dell’alimentazione in crescita

Secondo uno studio collaborativo policentrico coordinato dalla Neuropsichiatria Infantile dell’Università di Torino diretta dal professore Benedetto Vitiello, neuropsichiatra infantile di fama internazionale, le richieste di visite neuropsichiatriche infantili urgenti sono aumentate negli anni più recenti: «Abbiamo analizzato i dati di nove ospedali italiani che hanno raccolto circa 25mila visite neuropsichiatriche urgenti rivolte a bambini e adolescenti dal 2018 al 2021 – commenta Vitiello – e abbiamo potuto registrare un drammatico incremento di visite soprattutto per quanto riguarda i disturbi dell’alimentazione, in particolare l’anoressia, e disturbi quali autolesionismo e ideazioni o comportamenti suicidali, in soggetti in età adolescenziale con una prevalenza del sesso femminile».

I campanelli di allarme

Per comprendere il fenomeno basti pensare che gran parte dei quadri depressivi esordiscono in adolescenza (1 femmina su 4 e 1 maschio su 10), ma spesso sono preceduti da altri disturbi come ad esempio quello del sonno, il 59% dei casi di disturbi della condotta alimentare ha tra i 13 e 25 anni di età, il 6% ha meno di 12 anni, e che il suicidio rappresenta la prima causa di morte in Italia tra gli adolescenti (dato 2019). Gli esordi precoci di queste patologie sono, inoltre, associati a quadri più gravi e complessi. (Grossmberg a 2023). «Una politica di sanità pubblica  – aggiunge la dottoressa Rosamaria Siracusano, responsabile della sezione di Psichiatria della SINPIA e dirigente medico della Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda Ospedaliera Federico II di Napoli  – non può non tener conto di tali dati che diventano ancora più significativi se consideriamo che il 20-40% dei ragazzi e degli adolescenti presenta elevati livelli di sofferenza psichica, ma solo meno della metà di questi soggetti giunge all’attenzione dei servizi di neuropsichiatria infantile».

Nella salute mentale s’investe troppo poco

Numerose ricerche sottolineano inoltre che, in molti casi, i quadri clinici conclamati in adolescenza rappresentano l’evoluzione di condizioni spesso sottosoglia del bambino. «I disturbi propri del neurosviluppo ad esordio nei primi anni di vita – dice la dottoressa Chiara Davico, Neuropsichiatra Infantile, Università degli Studi di Torino – rappresentano i precursori per traiettorie evolutive psicopatologiche gravi e maggiormente impattanti in adolescenza. In tale ottica promuovere il neurosviluppo, sostenendo una crescita armonica e serena, così come intervenire quando compaiono difficoltà e disturbi deve rappresentare una priorità del sistema sanitario, così come della comunità in senso lato».
L’impegno istituzionale del nostro Paese, tuttavia, appare ancora irrisorio in tale campo, collocandosi fra gli ultimi posti in Europa per quota di spesa sanitaria dedicata alla salute mentale con circa il 3,4% della spesa sanitaria complessiva, a fronte del 10% dei principali Paesi ad alto reddito e con risorse particolarmente carenti per i servizi ospedalieri e territoriali di neuropsichiatria infantile che in questi anni si trovano ad affrontare una vera emergenza.

 

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