Salute 4 Febbraio 2025 15:10

Tumori genitourinari, gli urologi: “Non sono un problema solo maschile”

In Italia oltre un milione di persone vivono con un cancro genitourinario. Colpite ogni anno anche 10mila donne
di I.F.
Tumori genitourinari, gli urologi: “Non sono un problema solo maschile”

I tumori genitourinari non sono un problema solo maschile: ogni anno sono oltre 10mila i casi tra le donne e i decessi superano le 3.600 unità. Per fortuna, i tassi di sopravvivenza a cinque anni sono nettamente migliorati, tanto che oggi si attestano oltre il 70%. Come per gli uomini, anche nelle neoplasie genitourinarie femminili bisogna riuscire a personalizzare sempre più le terapie e, più in generale, l’assistenza. A sottolinearlo è la Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO) in occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro (World Cancer Day), che ricorre il 4 febbraio di ogni anno. Il claim dell’evento internazionale quest’anno è #UnitedByUnique.

L’approccio alla malattia deve essere incentrato sul singolo

“Dietro ad ogni diagnosi di cancro vi è una storia umana unica e quindi l’approccio alla malattia deve essere incentrato interamente sulla singola persona – sottolinea Sergio Bracarda, Presidente Nazionale della SIUrO -. Dobbiamo integrare le necessità e le specificità di ciascuna persona e cucirle addosso un sistema di cure personalizzato. Questo principio è particolarmente valido quando dobbiamo assistere delle pazienti colpite da tumore del rene o della vescica. Sono entrambe malattie che interessano pure le donne, anche se i dati d’incidenza sono minori rispetto a quelli registrati fra gli uomini. I trattamenti uro-oncologici sono tendenzialmente rispettosi dell’organismo femminile tuttavia possono causare alcuni effetti collaterali a livello genito-urinario. I più frequenti e temuti sono atrofia vulvo-vaginale, incontinenza, minzione, cistiti o altre infezioni ricorrenti. Possono essere affrontanti e risolti ma per farlo serve un dialogo costante tra medici specialisti, pazienti e caregiver che insieme possono trovare soluzioni appropriate”.

Terapie personalizzate

“Anche la selezione delle terapie deve tenere conto delle caratteristiche cliniche ma anche umane del singolo paziente – aggiunge Rolando Maria D’Angelillo, Presidente Incoming di SIUrO -. Sono molteplici i trattamenti disponibili per il contrasto ai tumori della prostata, del rene, della vescica, del testicolo e del pene. Chirurgia, chemioterapia, radioterapia, terapie biologiche e immunoterapia possono essere utilizzate singolarmente oppure in combinazione in base alle esigenze. In totale ammontano ad oltre 1 milione gli uomini e le donne che nel nostro Paese vivono con una precedente diagnosi di carcinoma urologico. Rappresentano circa un terzo di tutti i pazienti oncologici italiani e più dell’80% di loro riesce a sconfiggere la malattia. Un importante traguardo è stato raggiunto grazie alla continua innovazione degli strumenti terapeutici disponibili. Registriamo anche discreti miglioramenti sul versante della prevenzione e vi è una maggiore consapevolezza della popolazione sui fattori di rischio. Vanno però incrementate le diagnosi precoci perché in ancora troppi casi dobbiamo intervenire su neoplasie individuate già allo stadio avanzato”.
“Infine – conclude Bracarda – in occasione di questa giornata mondiale, vogliamo ribadire l’assoluta esigenza di affrontare i tumori urologici con un approccio multidisciplinare. Ogni singolo caso di cancro è diverso dall’altro e allo stesso modo ogni specialista medico possiede competenze differenti. Urologi, radioterapisti, oncologi, anatomo-patologici devono lavorare nello stesso team e offrire così al paziente la migliore assistenza possibile”.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Obesità, una Commissione Globale propone una revisione della diagnosi: “Ecco quando l’eccesso di peso è patologia”

La Commissione sull’Obesità Clinica raccomanda un nuovo approccio, con più sfumature, nel quale vengono usate in aggiunta al BMI anche delle misure del grasso corporeo – ad e...
di I.F.
Advocacy e Associazioni

Associazioni pazienti nei processi decisionali, Petrangolini: “Un grande risultato, ma il testo approvato non è perfetto”

Il Direttore di Patient Advocacy Lab: "Imporre un limite di almeno 10 anni di attività alle Associazioni che intendano iscriversi al ‘Registro unico delle associazioni della salute e part...
Advocacy e Associazioni

Legge sulla non autosufficienza, Cupla e Carer: “Le Associazioni vigilino attivamente sulla realizzazione della riforma”

Il monito è stato lanciato durante l'evento “Parliamo di caregiver. Chi si prende cura di una persona cara", tenutosi nei giorni scorsi a Reggio Emilia