Salute 6 Novembre 2023 13:29

Fetilchetonuria: dall’editing genetico nuovi orizzonti di cura

La promessa arriva da due studi pubblicati su The American Journal of Human Genetics e Human Genetics and Genomics Advances. I risultati sono stati presentati anche al meeting annuale della American Society of Human Genetics (ASHG) a Washington

di I.F.
Fetilchetonuria: dall’editing genetico nuovi orizzonti di cura

Colpisce una persona ogni 10-20mila, provoca un accumulo di un aminoacido detto fenilalanina (Phe) e per questo è chiamata Fetilchetonuria. Questa malattia rara può portare a disabilità intellettiva, problemi psichiatrici e convulsioni. Le terapie attuali possono migliorare solo parzialmente la prognosi, per cui la qualità di vita dei pazienti è piuttosto bassa. Ora, l’editing genetico potrebbe aprire a nuove prospettive di cura. La promessa arriva da due studi pubblicati su The American Journal of Human Genetics e Human Genetics and Genomics Advances. I risultati sono stati presentati anche al meeting annuale della American Society of Human Genetics (ASHG) a Washington, da Dominique Brooks dell’università della Pennsylvania.

Il primo studio

Nel primo dei due studi, i ricercatori hanno esplorato un approccio di “modifica primaria” per correggere la mutazione responsabile della condizione. L’approccio consente di apportare modifiche precise al DNA riscrivendo sequenze genetiche specifiche. Utilizzando i dati di 129 individui con PKU, i ricercatori hanno rivelato che quelli con la mutazione ‘c.1222C>T’ nel gene della fenilalanina idrossilasi (PAH) – la variante più comune nel mondo – avevano un controllo molto scarso sulla loro condizione metabolica. I pazienti con PKU devono mantenere i livelli di Phe tra 120-360 µmol/L per rimanere in salute. Livelli più  elevati portare a danni neurologici.

Il secondo studio

Il team ha condotto esperimenti su cellule epatiche dei pazienti e ha dimostrato con successo l’efficacia di  questo metodo di modifica genetica, aprendo potenzialmente la strada a interventi terapeutici. Gli esperti hanno ripetuto la modifica genetica con successo nel fegato di animali con la mutazione. Ciò ha portato a una riduzione sostanziale dei livelli di Phe, in tutti i topi trattati. “Questa ricerca dimostra la Fattibilità dell’uso della modifica genetica per correggere in modo permanente la variante genetica più comune associata a questa condizione,” spiega l’autore Kiran Musunuru. Il secondo lavoro ha utilizzato una tecnologia simile ai vaccini mRNA Covid-19 per correggere la mutazione. Analogamente gli scienziati hanno testato questo metodo su cellule epatiche coltivate in laboratorio e modelli animali. Ebbene, i livelli di Phe sono stati normalizzati entro 48 ore dalla terapia. “Questi risultati – conclude Rebecca Ahrens-Nicklas, del Children’s Hospital of Philadelphia sono un passo significativo avanti nel trattamento della PKU”.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Nativi digitali apprendono come i dislessici. Logopedista: “Non si torna indietro, fondamentale educare all’uso nelle scuole”

I nativi digitali crescono con un sistema nervoso diverso e una diversa visione della vita in confronto alle generazioni precedenti, molti simili a quello delle persone con dislessia. La scuola, tutta...
Salute

Covid: le varianti sono emerse in risposta al comportamento umano

Le varianti del virus Sars-CoV-2 potrebbero essere emerse a causa di comportamenti umani, come il lockdown o le misure di isolamento, le stesse previste per arginare la diffusione dei contagi. Queste ...
Ambiente

Inquinamento: la Corte Europea dei diritti dell’Uomo condanna l’Italia

Massimo Tortorella, presidente Consulcesi: “Sentenza storica: da Europa diritto a vivere in un ambiente salubre anche senza danno alla salute. Forti analogie con la nostra azione collettiva Ari...