Salute 28 Novembre 2019 13:01

Dalla “rifioritura” al ruolo degli Ordini: le novità in materia di fragilità alla prima Conferenza Nazionale

Al Forum Risk Managament l’evento che ha coinvolto giuristi, membri delle istituzioni, professionisti sanitari. Perciballi (Ordine TSRM e PSTRP): «Obiettivo un codice etico comune tra tutte le federazioni delle professioni sanitarie»

di Giovanni Cedrone e Arnaldo Iodice

Riforma dell’interdizione, amministrazione di sostegno, contratto di “rifioritura” (strumento giuridico per la tutela delle persone fragili) ma anche il ruolo delle professioni sanitarie, la Legge Gelli e il Codice etico comune. È stata densa di eventi la Prima Conferenza Nazionale sulla Fragilità che si è svolta al 14esimo Forum Risk Management di Firenze, promossa dalla Federazione degli Ordini TSRM e PSTRP e dalla Simedet, Società italiana di Medicina diagnostica e terapeutica.

La Conferenza è stata aperta da una lectio magistralis del Professor Paolo Cendon, giurista e promotore dell’associazione Diritti in Movimento, da sempre in prima linea per i diritti dei più fragili. «Tante leggi in materia sono state fatte negli ultimi anni, a volte buone e a volte meno buone, ma manca un filo conduttore tra loro» ha sottolineato Cendon, ribadendo la necessità di cambiare l’interdizione che spesso è una “prigione” e di rilanciare un «patto di rifioritura delle persone, abbandonando logiche di assistenza occasionale».

«Sono 500mila i beneficiari dell’amministrazione di sostegno. La percentuale di fragilità e molto alta, più di quella che possiamo pensare. Una valanga che inonderà i tribunali e che per i giudici non sarà facile fronteggiare» ha spiegato il professor Cendon. «La legge trascura i profili personali – ha sottolineato Cendon -. La paura delle famiglie è: quando moriremo nessuno si prenderà cura delle persone fragili. Bisogna introdurre il progetto esistenziale di vita: un documento dato al comune redatto con familiari e esperti che descrive chi è la persona dal punto di vista dei desideri».

Tra i promotori dell’evento l’avvocato Laila Perciballi, allieva e collaboratrice del Prof. Cendon dal 1996, referente per le relazioni con la cittadinanza e la promozione dei valori: «È stato un momento importantissimo in cui tutte le professioni sanitarie hanno partecipato, medici, infermieri, ostetriche e assistenti sociali. L’anno scorso la sfida era ‘un unico ordine, un unico codice’ per le 19 professioni sanitarie del maxi Ordine. Oggi abbiamo lanciato una seconda sfida dopo quella dell’anno scorso: un unico codice per tutte le professioni medico-sanitarie. Quindi abbiamo esteso questo percorso valoriale, di umanizzazione di ricerca e di valori condivisi anche ad altri professionisti. La Conferenza ha l’ambizioso obiettivo di mettere in comunicazione le professioni – il mondo medico, sanitario, istituzionale, accademico, giuridico ed anche notarile – per prendersi cura a tutto tondo delle persone, soprattutto quelle fragili. L’approdo della Conferenza è estendere il Codice Etico Unico delle 19 Professioni Sanitarie, guidate da Beux, anche alla FNOMCEO, alla FNOPI e alla FNOPO».

«La risposta è stata bella e condivisa – prosegue Perciballi -. Questo percorso ha preso avvio per arrivare, forse nel Forum 2025, ad un Codice etico comune di tutte le federazioni. Tutti i big uniti sotto il “grande cielo” della Fragilità, accanto alle Istituzioni (Gelli e Lorenzin), alle professioni mediche e Sanitarie, al Notariato ed a tutte le altre associazioni presenti per interagire sul mondo della Fragilità. Insieme al notariato – ed in particolare grazie a Pierluisa Gabiddu, consigliere nazionale – con cui le associazioni dei consumatori hanno un tavolo di lavoro permanente, è stata scritta la guida sul “Dopo di noi”, quella sull’”amministrazione di sostegno” e sulla “Terza Età”. “Insieme si può fare”, questa è l’unica strada per sostenere concretamente le persone fragili».

«Dagli esiti dei lavori emerge l’esigenza di ridurre l’assimetria che si è determinata tra la persona fragile, il bisogno di cure e i professionisti della Salute» sottolinea Fernando Capuano, Presidente Simedet. «La presa in carico del fragile deve tramutarsi in presa in cura a 360 gradi con un progetto di cura e riabilitazione personalizzato. La Simedet propone corsi di formazione permanente ed Ecm sulla presa in carico e sulla integrazione delle figure che interagiscono con il fragile e il dialogo con l’amministratore di sostegno. Il fragile a nostro avviso deve avere un ruolo proattivo e protagonista del progetto di vita per una migliore adesione e collaborazione al Pdta. Occorre ripensare e rafforzare la continuità assistenziale tra Ospedale e cure domiciliari, carenti in numerose regioni italiane».

Tanti i relatori chiamati a parlare alla Conferenza: dal Presidente della FNOMCeO Filippo Anelli a Pierluisa Cabiddu, Consigliere Nazionale del Notariato, da Alessandro Beux, Presidente dell’ordine TSRM e PSTRP a Gianmario Gazzi, Presidente CNOAS, dalla psichiatra Gemma Brandi a Brunello Pollifrone, Presidente Commissione Albo Odontoiatri di Roma fino a Federico Gelli, Presidente della Fondazione Italia in Salute.

Il padre della Legge sulla responsabilità professionale, Federico Gelli, ha invece ricordato lo strumento del Garante del diritto alla Salute, introdotto dalla Legge 24. «Noi sappiamo che l’80% dei contenziosi è frutto di una incomprensione tra professionisti e familiari e pazienti. Così abbiamo deciso di potenziare il difensore civico regionale. Abbiamo delegato una funzione alla quale i cittadini possono rivolgersi per avere risposte rispetto ai problemi avuti con il sistema sanitario regionale. Può agire nei confronti dei Dg e dell’assessore regionale alla sanità per avere chiarimenti».

Alessandro Beux, presidente della Federazione degli Ordini TSRM e PSTRP ha parlato del contributo che può dare l’Ordine da lui presieduto nell’affrontare le fragilità: «Riteniamo che un contributo non risolutivo dalle 19 professioni è quello di creare occasioni di incontro e di confronto. Conoscendosi e riconoscendosi nell’Ordine questi professionisti possono lavorare in un modo maggiormente informato sulla base di una reciproca conoscenza«.

Infine spazio alle associazioni dei consumatori. «Noi abbiamo un enorme timore, che dopo 12 anni di crisi e di recessione e con l’invecchiamento della popolazione il numero dei fragili aumenta – sottolinea Alessandro Mostaccio, segretario generale del Movimento Consumatori -. Al tempo stesso tutti ci dicono che il nostro sistema del welfare è troppo caro e che non ce lo possiamo permettere più. L’unione europea ci chiederà di contenere la spesa pubblica. La spesa sanitaria quanto cuba? Questa è la nostra grande preoccupazione. Per il resto noi abbiamo fiducia negli ordini professionali. È il sistema che sta venendo meno, questa è la nostra grande paura».

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