Salute 1 Ottobre 2024 10:36

Bambini, solo il 14% si muove e dorme abbastanza

In Australia condotta una sperimentazione clinica per contrastare la dipendenza dagli schermi di telefoni cellulari e computer: risultati positivi per il 32% dei bambini

Bambini, solo il 14% si muove e dorme abbastanza

Oltre otto bambini su dieci tra i tre e i quattro anni non raggiungono le soglie raccomandate né di attività fisica, né di sonno e trascorrono troppe ore davanti ai video. Lo rivela uno studio pubblicato su Jama Pediatrics, che basandosi sui parametri fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), ha analizzato i dati provenienti da 33 paesi del mondo di tre fasce di reddito in sei regioni geografiche. La ricerca internazionale è stata coordinata da esperti del National Institute for Applied Statistics Research Australia. Le linee guida dell’Oms raccomandano, per bimbi e adolescenti, almeno 60 minuti al giorno di attività fisica di intensità moderata o vigorosa, non più di un’ora al giorno trascorsa davanti allo schermo e una durata del sonno dalle 10 alle 13 ore a notte.

Solo il 14%% dei bambini si muove e dorme abbastanza

Lo studio era finalizzato proprio a verificare la quota di bambini di tre e quattro anni che soddisfano queste linee guida e, in generale, il comportamento sedentario in 33 paesi. L’attività fisica è stata misurata con accelerometri da polso mentre le informazioni sul sonno e sull’uso di schermi sono state fornite dai genitori. È emerso che su 7.017 bambini, appena il 14% (poco più di uno su 10) soddisfa le linee guida dell’Oms. Nei paesi poveri (in particolare l’Africa) ci sono i bambini che si muovono di più (il 23,9% soddisfa le raccomandazioni Oms). Mentre in Nord e Sud America appena il 7,7% dei bimbi si muove e dorme abbastanza, stando poco davanti agli schermi.

La sperimentazione clinica contro la dipendenza da schermi

Per contrastare la dipendenza dagli schermi di telefoni cellulari e computer, in Australia, la Screens and Gaming Disorder Clinic e l’Università Macquarie di Sydney hanno condotto una sperimentazione clinica. I risultati ottenuti indicano che i genitori possono avere successo nel ridurre l’impatto di tale dipendenza sul benessere dei figli regolando e limitando l’accesso ai loro dispositivi, piuttosto che sequestrandoli. I ricercatori hanno dato istruzioni a 689 coppie di genitori per cinque strategie: fissare limiti alla rete wifi di casa,  limiti ai dati mobili, disconnettere il wifi all’ora di andare a letto, negoziare limiti di accesso ai dispositivi e stabilire conseguenze – come limiti di accesso – per violazione delle regole.

Un terzo dei bambini ha risolto la sua dipendenza

I genitori hanno completato un questionario sul comportamento dei figli, indicando se hanno mancato di consegnare compiti di scuola a causa del collegamento a dispostivi, o se hanno danneggiato oggetti di proprietà in discussioni sull’accesso a telefoni cellulari e computer. Tra i genitori nella sperimentazione i cui figli rispondevano ai criteri di dipendenza dagli schermi, il 32% ha riferito che i figli non erano più dipendenti. Il tasso di successo più alto, pari al 60%, si è registrato per i genitori i cui figli avevano sintomi di dipendenza da videogiochi. “Gli smartphone e le app associate sono progettati per creare dipendenza e massimizzare il tempo che gli utenti vi trascorrono – spiega Amy Friedlander, cofondatrice del gruppo di genitori Wait Mate -. Può essere  difficile anche per gli adulti regolarne l’uso, e ancora di più per bambini e adolescenti il cui cervello è ancora in via di sviluppo”, conclude.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Automedicazione: dall’Enterogermina al Daflon, ecco i prodotti più venduti in farmacia

I dati Pharma Data Factory (PDF): nell’ultimo anno mobile (agosto 2023-settembre 2024) il mercato dei farmaci per l’autocura è stabile (-1%), anche se con prezzi in lieve aumento (+...
Prevenzione

Medici di medicina generale, igienisti e pediatri assieme contro il virus respiratorio sincinziale

Il Board del Calendario per la Vita accoglie con soddisfazione la possibilità di offrire a carico del Ssn, come annunciato dalla Capo Dipartimento Prevenzione del Ministero, l'anticorpo monoclo...
Pandemie

Covid, ad un anno dal ricovero il cervello appare invecchiato di 20 anni

Studiati 351 pazienti ricoverati un anno prima per Covid. I ricercatori: "Abbiamo scoperto che sia quelli con complicanze neurologiche acute, che quelli senza, avevano una cognizione peggiore di quant...