Salute 12 Aprile 2023 17:56

Aviaria, Clementi: «Tentativi di spillover si susseguono. Per ora no trasmissione interumana»

La morte di una donna di 56 anni infettata dalla variante H3N8 dell’influenza aviaria in Cina è un monito. Mostra che “i tentativi di spillover si susseguono con virus diversi che sono diversamente espressi nella popolazione delle specie aviarie selvatiche, che poi sono quelle che diffondono queste infezioni in giro per il mondo, ma soprattutto […]

Aviaria, Clementi: «Tentativi di spillover si susseguono. Per ora no trasmissione interumana»

La morte di una donna di 56 anni infettata dalla variante H3N8 dell’influenza aviaria in Cina è un monito. Mostra che “i tentativi di spillover si susseguono con virus diversi che sono diversamente espressi nella popolazione delle specie aviarie selvatiche, che poi sono quelle che diffondono queste infezioni in giro per il mondo, ma soprattutto in Estremo Oriente”. A evidenziarlo all’Adnkronos Salute è il virologo Massimo Clementi, commentando la prima vittima di H3N8. Finora sono stati tre i casi confermati dall’Organizzazione mondiale della sanità, di infezione umana da virus dell’influenza A/H3N8, gli altri due successivamente guariti.

Quest’anno, sul fronte dell’aviaria in generale, l’Oms aveva alzato il livello di attenzione, vista l’ampia diffusione registrata negli uccelli in tutto il mondo e le crescenti segnalazioni di casi nei mammiferi. Compreso l’uomo, aveva spiegato l’agenzia, riferendosi in particolare ai virus H5N1 e ricordando ieri che sono un sottotipo diverso del virus dell’influenza A rispetto all’H3N8 rilevato nel caso della donna cinese deceduta.

“Ricordiamoci in ogni caso – invita Clementi – che a fine febbraio di quest’anno sono stati isolati anche dei gabbiani infetti nella parte sud del Lago di Garda dall’Istituto zooprofilattico delle Venezie. In quel caso era il ceppo H5N1, un virus più conosciuto tra quelli aviari rispetto a questo che viene segnalato per la 56enne cinese. In tutti i casi umani che finora si sono verificati, fortunatamente si tratta di zoonosi – rimarca il virologo – e non sembrano esserci segnali certi ancora di trasmissione interumana. I tentativi di fare il salto di specie comunque continuano, li stiamo osservando. E occorre mantenere alta l’attenzione”.

 

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