Salute 4 Aprile 2019 10:16

Apolide, in arrivo il corto sull’amicizia tra un medico e un migrante. Anelli (Fnomceo): «Rappresenta i nostri valori»

Presentato in anteprima nazionale il 3 aprile all’Istituto Oncologico Giovanni Paolo II di Bari, sbarcherà presto a Roma
Apolide, in arrivo il corto sull’amicizia tra un medico e un migrante. Anelli (Fnomceo): «Rappresenta i nostri valori»

L’amicizia tra un medico oncologo pugliese e un suo giovane paziente arrivato dalla Guinea a bordo di un gommone diventa un cortometraggio. Apolide, questo il nome del corto diretto da Alessandro Zizzo, sarà presto presentato a Roma.

Tratto da una storia vera, il film racconta la doppia battaglia di Dabo. Il giovane nato in Guinea, musulmano e laureato in Scienze politiche, si trova ad affrontare prima la traversata verso l’Europa, poi la lotta contro il cancro. Una diagnosi a cui sono seguite le terapie del reparto di oncologia clinica polmonare del Giovanni Paolo II di Bari. Proprio nella difficoltà della malattia nasce l’amicizia con il medico Domenico Galetta che in qualche modo “adotta” il ragazzo venuto dal mare. Oggi Dabo, curato a carico del nostro Servizio sanitario nazionale, è mediatore culturale in Sicilia e sogna di tornare in Guinea.

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«Il legame tra Mimmo e Dabo è profondamente simbolico – è il commento di Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), intervenendo all’Istituto oncologico Giovanni Paolo II di Bari, in occasione dell’anteprima nazionale-. Rappresenta i valori del nostro Codice Deontologico, che impone come dovere al medico quello di accogliere e curare chiunque chieda il suo aiuto, senza distinzioni di sesso, razza, provenienza, cultura, religione».

Co-protagonista di questa storia di solidarietà e inclusione è il Servizio sanitario nazionale, nato con l’intento di erogare a tutti le stesse cure. «Dabo ha potuto usufruire tempestivamente e gratuitamente di strumenti diagnostici e poi di cure innovative ed efficaci, – ha continuato Anelli – cosa che non avrebbe potuto fare al suo paese: questo è un diritto di ogni persona che si trova sul territorio italiano, è un diritto di umanità prima ancora che di cittadinanza. Il nostro Servizio sanitario nazionale è nato infatti proprio a garanzia di questi diritti fondamentali previsti dalla Costituzione, quello all’uguaglianza e quello alla tutela della Salute»

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