Fragilità oltre la diagnosi
“Il compito del medico di medicina generale non è solo curare, ma riconoscere la fragilità, leggerla in tutte le sue dimensioni: clinica, psicologica e sociale – spiega Riccardo Scoglio, segretario SIMG Sicilia e presidente del congresso -. Per farlo, occorrono strumenti, tempo e formazione. Proprio in questo la SIMG si sta impegnando, fornendo ai colleghi nuovi percorsi di conoscenza e strumenti pratici per affrontare un’Italia che invecchia”. In Sicilia, i numeri parlano chiaro: nella provincia di Enna è stato rilevato il valore più alto dell’indice di vecchiaia che raggiunge quota 203,5%, mentre in provincia di Messina si attesta a 201,8%. Questo vuol dire che a Enna, per ogni 100 giovani con meno di 15 anni ci sono circa 204 persone con 65 anni o più e a Messina circa 202.
La medicina personalizzata
Il progetto Radar, sostenuto anche da 25 società scientifiche e con il contributo metodologico dell’Istituto Superiore di Sanità, rappresenta una risposta concreta a questa trasformazione demografica. L’obiettivo? Formare medici capaci di stratificare il rischio, identificare con precisione i bisogni dei pazienti e pianificare percorsi di cura individualizzati. “La patologia non dice tutto – sottolinea Giovanni Merlino, responsabile scientifico del congresso –. Per capire davvero la condizione di un paziente, dobbiamo conoscere la sua rete familiare, le sue abitudini alimentari, il livello di attività fisica, il contesto in cui vive. Solo così possiamo parlare di vera presa in carico”.
Formazione e prossimità
Oggi Radar è più di un progetto: è un percorso formativo certificato, che ha già portato alla nascita di 40 medici esperti in Medicina della Complessità, con l’obiettivo di arrivare ad almeno uno ogni 100mila abitanti. Una rete di professionisti pronti ad affrontare le sfide poste dall’invecchiamento, anche nelle zone più difficili da raggiungere, come le isole minori siciliane. “L’approccio alla fragilità deve diventare parte integrante del sistema – conclude Pierangelo Lora Aprile, segretario scientifico SIMG (nella foto) -. Per questo stiamo lavorando con le Regioni, proponendo standard, indicatori e criteri per monitorare l’intero processo di cura”.