Lo stress materno durante la gravidanza, la qualità delle cure nei primi anni di vita e le condizioni ambientali precoci possono influenzare lo sviluppo delle funzioni esecutive e della regolazione emotiva nei bambini, contribuendo all’insorgenza dei disturbi d’ansia in età adolescenziale. Lo dimostra un recente studio pubblicato su Science e condotto dall’Università di Southampton. Gli scienziati hanno deciso di condurre un’anali sul tema in virtù dell’incremento significativo dei disturbi d’ansia tra gli adolescenti di 12-19 anni, soprattutto in Paesi come gli Stati Uniti, registrato negli ultimi anni. Solo per fare un esempio, un recente rapporto dei CDC statunitensi mostra come circa il 9,4% dei bambini e ragazzi di 3–17 anni presenti una diagnosi clinica di disturbo d’ansia, con percentuali che raggiungono quasi il 20% durante l’adolescenza. Questo aumento non può essere completamente attribuito a eventi stressanti recenti, come la pandemia, suggerendo l’influenza di fattori più profondi e a lungo termine.
Lo studio sottolinea che le condizioni ambientali nelle prime fasi della vita, a partire dalla gravidanza, possono plasmare in modo significativo il cervello in via di sviluppo, in particolare i sistemi responsabili della regolazione emotiva e del funzionamento esecutivo. Gli autori suggeriscono che questi segnali precoci possano “preparare” i bambini alle avversità. Tuttavia, se le minacce previste non si materializzano durante la crescita, queste risposte emotive accentuate possono portare a disturbi d’ansia, soprattutto nell’adolescenza. Questo disallineamento è ulteriormente aggravato dai rapidi e dinamici cambiamenti sociali e tecnologici che i giovani si trovano ad affrontare.
Gli autori dello studio evidenziano la necessità di adottare approcci preventivi che considerino l’intero arco della vita. È fondamentale un sostegno coeso ai genitori e ai caregiver, nonché un’attenzione particolare agli anni della prima infanzia da parte dei responsabili politici nei settori della salute, dell’istruzione e dell’assistenza sociale. Interventi mirati in queste fasi cruciali possono contribuire a ridurre l’incidenza dei disturbi d’ansia tra i giovani.
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