Salute 16 Gennaio 2023 13:19

A Casa Lontani Da Casa: la rete solidale di alloggi e servizi per pazienti e famiglie in trasferta sanitaria

Nel 2022 i numeri dell’assistenza di “A Casa Lontani Da Casa” hanno raggiunto livelli record: 1.659 ore di volontariato, 725 di supporto psicologico, 1.145 di counseling telefonico, 1.427 chiamate all’infopoint e 2.814 al numero verde. Disponibili 102 case di accoglienza e 1.364 posti letto dislocati su tutto il territorio nazionale

In nove casi su dieci hanno bisogno di un alloggio e, tra questi, il 20% ha anche la necessità di un sussidio economico. Sono queste le principali esigenze dei pazienti in trasferta sanitaria che si rivolgono all’infopoint di “A Casa Lontani Da Casa” , una rete di associazioni che condividono il desiderio di accogliere ed aiutare chi è costretto a viaggiare per assicurarsi le cure migliori. «Quindici anni fa disponevano di un unico appartamento, a piazzale Gorini, nei pressi dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, oggi abbiamo 102 case di accoglienza e 1.364 posti letto, dislocati in numerose città d’Italia», racconta Paola Cito, coordinatrice della Rete Solidale.

I numeri del 2022 dell’assistenza di “A Casa Lontani Da Casa”

«Negli anni, per rispondere alle numerose richieste che quotidianamente pervenivano al nostro numero verde – continua Cito -, abbiamo creato una rete tra numerose associazioni no profit attive su tutto il territorio nazionale, in grado di offrire alloggi nelle vicinanze dei principali centri medici specialistici d’eccellenza, non solo istituti per la cura di tumori, ma anche per il trattamento di patologie rare e complesse. A questi si aggiungono anche appartamenti messi a disposizione gratuitamente da privati cittadini, molto generosi, che dispongono di immobili inutilizzati». Nel 2022 i numeri dell’assistenza di “A Casa Lontani Da Casa” hanno raggiunto livelli record: 1.659 ore di volontariato, 725 di supporto psicologico, 1.145 di counseling telefonico, 1.427 chiamate all’infopoint e 2.814 al numero verde.

Alloggi a portata di click

«Per cercare un alloggio è possibile sia consultare il nostro sito internet, oppure contattare l’infopoint telefonico – spiega la coordinatrice della Rete Solidale -. I volontari sono pronti a rispondere alle esigenze di ogni singolo richiedente. Agli accompagnatori, ad esempio, potrà essere consigliato di alloggiare in case con altre persone che vivono la medesima esperienza, così da condividere anche esperienze ed emozioni. Ai pazienti, che seppur dimessi non possono allontanarsi dall’ospedale, invece, potrà essere offerto un appartamento ad uso esclusivo».

Trasferta sanitaria: le motivazioni

La mancanza di una struttura sanitaria vicina al proprio luogo di residenza in grado di offrire le cure più adeguate alle proprie esigenze non è l’unico motivo che spinge un paziente ad una trasferta sanitaria. «Spesso, allontanarsi da casa può significare accorciare i tempi di attesa – racconta Greta Sacchi responsabile della comunicazione digitale -. Ancora, ci sono persone che pur non vivendo lontanissime dal centro specialistico dove sono in cura, hanno delle condizioni di salute di estrema fragilità che non gli permettono di affrontare ripetuti viaggi. Malattie rare e tumori rari sono senza dubbio le patologie che più di frequente spingono i pazienti a viaggiare per assicurarsi le cure più idonee. Ma non sono pochi nemmeno i casi di patologie psichiatriche per le quali, in Italia, esistono ancora pochi centri specialistici», aggiunge Sacchi.

Le storie

Negli alloggi della Rete Solidale c’è chi va, chi viene ed anche chi resta molto a lungo. «È il caso di Antonio che si è trasferito a Milano dal Molise per quasi due anni. Affetto da fibrosi polmonare – dice la responsabile della comunicazione digitale – era in attesa di un doppio trapianto di polmone. Gli specialisti hanno prescritto che rimanesse nei pressi dell’ospedale poiché, nel momento in cui avessero avuto la disponibilità dell’organo da trapiantare, avrebbe dovuto raggiungere l’ospedale il più velocemente possibile. La storia di Antonio si è conclusa con un lieto fine. Ma prima ha dovuto affrontare due anni costellati di ostacoli, non solo per l’attesa del trapianto e per il delicato intervento ricevuto, ma anche per una lunga riabilitazione. Difficoltà che ha potuto superare anche grazie all’associazione “A Casa Lontani Da Casa” che, oltre ad un alloggio, gli ha offerto supporto economico e psicologico. Anche Gianna, come Antonio, ha trascorso molto tempo all’interno delle nostre case: si è ammalta di tumore al senso nel 2017 ma, dopo essersi sottoposta alle consuete cure, il cancro si è ripresentato. Per questo, Gianna si è trasferita a Milano, dove ha avuto accesso ad un programma di cura sperimentale. Ancora oggi, ogni tre settimane è ospitata negli alloggi milanesi della nostra Rete Solidale».

Gli altri servizi della Rete Solidale

Concedere alloggi ai pazienti in trasferta sanitaria non è l’unico impegno della rete: «Offriamo anche supporto concreto per bisogni sociali e sanitari legati alla non residenzialità agli accompagnatori dei pazienti e un aiuto economico per le spese della trasferta sanitaria – dice Paola Cito -. Ancora, distribuiamo voucher per gestire accompagnamento e attività quotidiane, collaborando con società specializzate nel fornire servizi a persone anziane o con problemi di salute. Attraverso il servizio “Notti Sospese” doniamo la copertura di eventuali spese di alloggio previste dalle case solidale per il maggior numero possibile di malati bisognosi. È attivo pure uno sportello di ascolto per i familiari che, nel momento in cui assistono una persona cara malata – conclude la coordinatrice della Rete Solidale – devono misurarsi con non poche difficoltà».

 

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