Salute 4 Luglio 2023 09:11

Brusaferro: «Sì agli algoritmi per malattie rare, ma siano trasparenti»

“Costruire come sta facendo questo gruppo in Fvg degli algoritmi e svilupparli insieme diventa un modo per renderli trasparenti, validarli e ottenere i presupposti affinche’ quel possibile strumento di supporto decisionale per il medico sia riconosciuto come valido e riproducibile, esattamente come facciamo per i farmaci”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanita’ […]

Brusaferro: «Sì agli algoritmi per malattie rare, ma siano trasparenti»

“Costruire come sta facendo questo gruppo in Fvg degli algoritmi e svilupparli insieme diventa un modo per renderli trasparenti, validarli e ottenere i presupposti affinche’ quel possibile strumento di supporto decisionale per il medico sia riconosciuto come valido e riproducibile, esattamente come facciamo per i farmaci”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto Superiore di Sanita’ , Silvio Brusaferro, alla presentazione del progetto, finanziato dalla Regione Fvg, per sviluppare, con centri di ricerca, nuovi algoritmi per abbreviare, grazie all’AI, i tempi di diagnosi e cura della malattie rare.

“C’e’ un gruppo anche all’Iss molto forte – ha proseguito Brusaferro – che sta lavorando, anche di concerto con Aifa, per poter garantire che questi strumenti tecnologici abbiano gli standard richiesti di sicurezza e qualita’ . La ricerca come si fa dentro gli enti pubblici oggi – ha aggiunto – dove la trasparenza dell’algoritmo e’ parte dell’essere scienziato, diventa il miglior presupposto che i risultati che si otterranno qui in regione possano essere poi trasferiti in una routine che, per il fatto di essere rivolta alle malattie rare, non e’ solo regionale, ma anche europea, in quanto – ha spiegato Brusaferro – le malattie rare fanno parte di una rete europea che vede tutti i Paesi coordinati per cercare di dare ai loro cittadini le migliori risposte possibili, senza contare che questi algoritmi potranno essere utili anche per la diagnosi e la cura di patologie piu’ comuni”.

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