Professioni Sanitarie 22 Dicembre 2020 11:16

Fisioterapisti, Ferrante (CDAN): «Verso un Ordine autonomo»

Il presidente della Commissione Nazionale d’Albo dei fisioterapisti: «La pandemia ha dimostrato che accanto alla necessaria risposta in acuzie, assicurata dall’ospedale, è fondamentale strutturare una rete territoriale. Possiamo contribuire a migliorare le condizioni delle persone che richiedono assistenza e cure a lungo termine»

di Isabella Faggiano
Fisioterapisti, Ferrante (CDAN): «Verso un Ordine autonomo»

Le professioni con più di 50 mila iscritti possono prevedere la costituzione di un Ordine autonomo, così come specificato nella legge 3/2018 che ha normato lo storico riordino delle professioni sanitarie. Ad oggi i fisioterapisti iscritti alla Federazione TSRM PSTRP superano le 63 mila unità, cifra che ha spinto la categoria a formalizzare la richiesta al ministero della Salute per formare un Ordine autonomo.

Piero Ferrante, presidente della Commissione Nazionale d’Albo dei fisioterapisti, ne spiega, a Sanità Informazione, motivazioni, tempi di realizzazione e benefici per professionisti e pazienti.

Quali sono i motivi che hanno spinto la Commissione Nazionale d’Albo dei fisioterapisti a chiedere l’istituzione di un Ordine autonomo?

«Intendiamo offrire uno strumento ulteriore che consenta alle istituzioni e ai cittadini di poter contare su un preciso contributo e impegno per la salute, con interventi di prevenzione, cura e riabilitazione rivolti ai cittadini, garantendo presenza nella emergenza, impegno per il futuro, capacità di costruire risposte di sistema».

Qual è l’iter da seguire e quali sono gli aspetti giuridici e procedurali necessari per portarlo a compimento?

«La norma prevede che il presidente della Commissione d’Albo Nazionale dei fisioterapisti, che assume la rappresentanza esponenziale dell’intera professione, formalizzi la richiesta di costituzione dell’Ordine proprio al ministro della Salute e ai ministeri competenti. Questo passaggio è stato espletato, e il Ministero ha già risposto convocando un primo tavolo tra la Federazione dell’Ordine delle professioni sanitarie, la Commissione Nazionale dei fisioterapisti e il Ministero stesso, con l’obiettivo di valutare congiuntamente i prossimi adempimenti necessari. Questo ci fa essere molto ottimisti rispetto ai tempi, ma anche rispetto alla necessità di gestire con la dovuta lucidità e attenzione un passaggio indubbiamente storico e delicato che modificherà in maniera significativa l’attuale assetto delle professioni sanitarie».

Quali sarebbero i cambiamenti per i professionisti?

«I fisioterapisti potranno riconoscersi in un Ordine professionale autonomo e, dunque, capace di convogliare e armonizzare le diverse anime della professione. Ricordiamo, infatti, che il fisioterapista svolge con competenza e autonomia interventi finalizzati a garantire prevenzione, cura e riabilitazione agli individui, in tutte le fasce di età, valutando e trattando le disfunzioni presenti nelle aree della motricità, delle funzioni corticali superiori e viscerali, conseguenti a eventi patologici a varia eziologia, congenita o acquisita. Uno spettro d’azione assolutamente unico e molto ampio, che richiede grandi competenze e capacità di studio e ricerca. L’attività scientifica è infatti componente significativa della professione: sebbene non di competenza diretta del nuovo Ordine, costituirà certamente elemento di grande attenzione e sostegno da parte dell’Ordine dei fisioterapisti».

Ci saranno anche benefici per i pazienti?

«La pandemia ha già dimostrato che accanto alla necessaria risposta in acuzie, assicurata dall’ospedale, è fondamentale strutturare una rete, forte e capillare, di risposte nel territorio. In tal senso, siamo convinti di poter contribuire a migliorare le condizioni delle persone che vivono facendo i conti ogni giorno con una condizione di disabilità legata ad una patologia che richiede assistenza e cure a lungo termine o di facilitare il recupero funzionale di persone anche dopo un evento acuto, Covid incluso, senza necessità di ricovero ospedaliero».

In questo periodo pandemico come fisioterapisti state già sperimentando modalità nuove di azione?

«In un momento in cui l’ospedale è evidentemente impegnato a garantire altre funzioni, è assolutamente vitale strutturare risposte innovative e di comunità, valorizzando il contributo e le competenze dei fisioterapisti. In Toscana – ad esempio – questi percorsi innovativi sono già avviati, e seguiremo con molta attenzione le ricadute delle attività delle neonate USCAR (le USCA riabilitative) sia in termini di efficienza organizzativa – si tratta di percorsi di presa in carico a gestione professionale diretta, e dunque molto rapida – sia di ricadute sulla salute dei cittadini».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
«Fisioterapia essenziale nella prevenzione, ma da valorizzare di più nel DM71». Parla Simone Cecchetto (AIFI)
Ad Exposanità AIFI (Associazione italiana di Fisioterapia) ha presentato alcune best practice di fisioterapia territoriale. E nelle scuole è successo per la campagna “la schiena va a scuola”, portata in 400 classi. Cecchetto: «Prossima giornata mondiale della Fisioterapia dedicata all’artrite e alle malattie reumatiche»
di Francesco Torre
Nasce tavolo permanente FNO TSRM e PSTRP-FNOMCeO, Anelli: «Confronto progettuale tra Federazioni»
Un luogo di confronto, un percorso condiviso per garantire e tutelare la salute pubblica, gli assistiti e i professionisti sanitari
Educatore professionale socio-pedagogico: la FNO TSRM e PSTRP elabora documento di posizionamento
«L’Educatore professionale socio-pedagogico non può svolgere prestazioni che in ambito sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale siano già svolte da altre professioni sanitarie, a partire dall’Educatore professionale qualificato socio-sanitario, la cui formazione deve essere svolta in collegamento tra le Scuole di medicina e quelle di Scienze dell’educazione»
Decreto fiscale e sicurezza nei luoghi di lavoro, FNO TSRM e PSTRP: «Investire su prevenzione, non su sanzioni»
Il decreto fisco-lavoro è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. La FNO TSRM e PSTRP e la Commissione di albo nazionale del Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro «esprimono sconcerto per le modifiche introdotte, auspicandone una pronta modifica»
Obbligo vaccinale, fabbisogni e formazione e Costituzione etica, FNOPI e FNO TSRM e PSTRP si incontrano
Gli esiti dell’incontro tra i vertici delle due federazioni che assieme rappresentano circa 700mila professionisti della salute
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...