Prevenzione 1 Ottobre 2024 16:33

Denti sani fin da bambini, le 10 regole d’oro di dentisti e pediatri

Presentato oggi a Roma il primo Manifesto per la salute orale dei più piccoli, frutto della collaborazione tra Andi e Fimp

Denti sani fin da bambini, le 10 regole d’oro di dentisti e pediatri

“Osservare un’alimentazione sana, seguendo una dieta equilibrata ricca di frutta, verdura e latticini. Evitare le bevande zuccherate, caramelle e dolci”. È questa la regola numero uno del Manifesto per la salute orale dei più piccoli redatto dall’Andi, l’Associazione nazionale dentisti italiani, e la Fimp, la Federazione italiana medici pediatri, presentato oggi a Palazzo Montecitorio, in occasione del 44° Mese della prevenzione dentale. La regola numero due è dedicata alle buone abitudini sin da piccoli: la corretta igiene orale è fondamentale per rimuovere la placca batterica dai denti e dalle gengive. Gli specialisti consigliano di pulire la cavità orale dei neonati con una garza umida dopo il pasto. Per i più grandicelli: spazzolare i denti almeno due volte al giorno per due minuti. Al terzo posto c’è l’educazione alla salute orale: imparare sin da piccolissimi le corrette pratiche dell’igiene orale è fondamentale per sviluppare e consolidare abitudini positive per tutta la vita. Prima si comincia meglio è, senza dimenticare che ogni età ha il suo spazzolino. Ancora, norma numero quattro: visite regolari dal dentista. La prima visita deve avvenire non oltre i due anni, o anche prima se necessario, favorendo un imprinting positivo che consoliderà l’abitudine per tutta la vita.

Dalla regola 5 alla 10

Alla numero cinque c’è la fluoroprofilassi: la comunità scientifica è unanime nel consigliare, sin da piccoli, l’utilizzo di un dentifricio con fluoro (almeno 1.000 ppm) per contrastare l’insorgenza delle carie. Si ricorda che la quantità suggerita di dentifricio è pari circa a un chicco di riso fino ai due anni e a un seme di pisello fino ai sei anni. Regola sei: sigillature dentali che creano una barriera fisica contro i batteri, riducendo il rischio di carie fino all’80%. Sette: evitare abitudini dannose, come succhiare il pollice, il ciuccio o mangiarsi le unghie, che possono influire negativamente sulla salute dei denti e del cavo orale. Regola otto: attenzione a eventuali anomalie. Le visite regolari dal dentista servono per monitorare il regolare sviluppo dentale nei bambini. Nove: protezione durante lo sport, far indossare ai bambini un paradenti durante l’attività sportiva riduce il rischio di lesioni ai denti, alle gengive e alla mascella. Ultima regola, dare il buon esempio: è importante che genitori e caregiver siano i primi a seguire una corretta routine di igiene orale, altrimenti difficilmente i bambini faranno lo stesso.

La carie

La carie dentale è ancora la forma più diffusa di malattia del cavo orale e colpisce 486 milioni di bambini nel mondo. In Italia, circa il 70% dei ragazzi presenta carie o lesioni dello smalto. “Le patologie del cavo orale – ricordano gli esperti – hanno un impatto significativo sia a livello di salute individuale, sia a livello sociale. Un recente studio ha rilevato che, nella popolazione mondiale di età compresa tra i 12 e i 65 anni, la spesa annuale per il trattamento della carie è stimata a 357 miliardi di dollari, pari al 4,9% della spesa sanitaria globale. La perdita di produttività legata all’insorgenza di carie, parodontite grave e alla perdita di denti è stata stimata in 188 miliardi di dollari all’anno. La prevenzione, dunque, è fondamentale. A dare il buon esempio, però, tocca ai genitori e in generale a tutte le figure di riferimento dei bambini”. Il Mese della prevenzione rappresenta da oltre quarant’anni l’unico esempio in Italia di un progetto di prevenzione dentale aperto a tutti, ” in virtù del quale, nel corso del tempo, oltre un milione di famiglie ha potuto verificare lo stato di salute della propria bocca e la correttezza della propria routine di igiene orale – dice il presidente nazionale di Andi, Carlo Ghirlanda -. Un risultato possibile grazie alla storica collaborazione con Mentadent e grazie all’impegno degli oltre 10mila dentisti Andi che ogni anno aprono gli studi a tutti coloro i quali desiderano eseguire un controllo della propria bocca. Ogni edizione ha visto evolvere il progetto, arricchendosi di nuove iniziative e dell’utilizzo di linguaggi e strumenti innovativi e coinvolgenti. Per ottenere i migliori risultati – aggiunge Ghirlanda – è necessario infondere una cultura della prevenzione cominciando dai più giovani, dunque quali migliori nuovi alleati come quest’anno i pediatri di libera scelta Fimp, quotidianamente in contatto con i piccoli pazienti e le loro famiglie. Una collaborazione che ha dato già i suoi frutti nel primo Manifesto per la salute orale dei bambini che quest’oggi abbiamo presentato insieme alla Camera, anche con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni su questo tema cruciale”.

I denti da latte non vanno trascurati

“Nel nostro impegno quotidiano osserviamo alcune convinzioni errate. Una di queste è il giudizio fallace che non bisogna preoccuparsi troppo dei dentini da latte perché ‘tanto cadono’ – sottolinea il presidente nazionale di Fimp, Antonio D’Avino -. È proprio per questo motivo che abbiamo deciso di unire le forze con Andi e Mentadent per il 44° Mese della prevenzione dentale, contribuendo a sviluppare il primo Manifesto per la salute orale dei bambini. Siamo fermamente convinti che, solo insieme ai dentisti, potremo trasmettere il messaggio che la prevenzione in fatto di igiene orale rappresenta un investimento concreto per la salute futura dei più piccoli. Questa prevenzione deve iniziare prima ancora dello spuntare dei primi dentini da latte”. Per il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, “la prevenzione è di fondamentale importanza. Attualmente abbiamo ereditato una suddivisione dei fondi del Fondo sanitario nazionale che si dota di 134 miliardi di euro diviso in 95% speso in cura e soltanto il 5% in prevenzione. Consideriamo anche che la popolazione invecchia (siamo tra i popoli più longevi al mondo, secondi solo al Giappone). Se vogliamo rendere sostenibile il nostro Ssn pubblico e mantenerne l’universalismo, quindi l’accesso gratuito alle cure e tutto quello che conosciamo e apprezziamo, e ci porta ad essere ancora oggi il quarto sistema sanitario nazionale pubblico al mondo, dobbiamo investire in prevenzione. E per la prevenzione di tutte quelle che possono essere le patologie del cavo orale – conclude – è fondamentale la collaborazione tra dentisti e pediatri”.

 

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