Aggiornare i vaccini per colpire la nuova variante LP.8.1 del coronavirus Sars-CoV-2 e renderlo disponibile alla popolazione. Lo raccomanda l’Emergency Task Force (Etf) dell’Agenzia europea del farmaco Ema in vista della prossima stagione vaccinale, perché la nuova variante, insieme alle sue sottovarianti, differisce dalla famiglia JN.1, bersaglio dei precedenti vaccini aggiornati, e ha ormai superato in contagi JN.1, diventando la variante più diffusa a livello mondiale. La task force si è consultata con l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), con i partner internazionali e con le aziende titolari delle autorizzazioni all’immissione in commercio per i vaccini anti-Covid, ed ha preso in considerazione un’ampia gamma di dati, tra cui quelli sull’evoluzione del virus e i dati provenienti da studi su animali sugli effetti dei vaccini candidati mirati a LP.8.1. Le prove indicano che mirare i vaccini a LP.8.1 “contribuirà a mantenere l’efficacia dei vaccini” in linea “con la continua evoluzione del virus Sars-CoV-2. I vaccini mirati ai ceppi JN.1 o KP.2 potrebbero essere ancora presi in considerazione per le campagne di vaccinazione del 2025, fino a quando non saranno disponibili vaccini LP.8.1 aggiornati”, aggiunge l’Ema.
I titolari di autorizzazione all’immissione in commercio “sono ora invitati a contattare l’Ema per discutere gli aggiornamenti alle autorizzazioni”. E sono tenuti ad aggiornare la composizione dei loro vaccini autorizzati “in conformità con questa raccomandazione”. Anche le aziende che stanno sviluppando nuovi vaccini anti-Covid mirati a ceppi diversi da LP.8.1 sono invitate a contattare l’Ema per discutere strategie volte a modificarne la composizione. L’agenzia Ue ricorda infine che “spetterà poi alle autorità” regolatorie “nazionali dell’Ue prendere decisioni definitive sulle campagne di vaccinazione per il 2025 e il 2026, tenendo conto della situazione del proprio Paese”.
“Progressivamente, da febbraio 2025”, la diffusione di questa nuova variante “ha iniziato ad aumentare a un ritmo più rapido rispetto ad altre e ora mostra la maggiore prevalenza a livello globale – si legge nel documento Etf -. Questo ceppo è già diventato dominante in diverse parti del mondo, come gli Stati Uniti, e si sta ora diffondendo anche in Europa. Sia la variante Xec che quella LP.8.1 appartengono alla famiglia BA.2.86 delle sottovarianti Omicron, che è antigenicamente distante dalla famiglia Xbb circolata nel 2023 e dalle varianti circolate in precedenza. LP.8.1 deriva da KP.1.1.3, lignaggio discendente da JN.1, con il campione più antico raccolto l’1 luglio 2024″.
La ‘figlia’ LP.8.1.1 o altre sottovarianti del gruppo potrebbero diventare i ceppi predominanti all’interno del lignaggio LP.8.1. Di conseguenza, LP.8.1 potrebbe possedere il maggiore vantaggio in termini di crescita e una maggiore trasmissibilità rispetto ad altre varianti – continuano gli esperti -. Inoltre, è stato dimostrato che LP.8.1 presenta una forte evasione immunitaria umorale”. E anche se un’altra variante, LF.7.2.1, sulla carta sarebbe la più evasiva dal punto di vista immunitario, come succede anche per altre (MC.10.1 e NP.1), mostra un vantaggio di crescita limitato rispetto a LP.8.1.1″. Sulla base di queste evidenze, “la variante LP.8.1 sembra essere la migliore soluzione in termini di fitness evolutiva”.
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