Ogni anno, in Italia, più di 300 persone muoiono per annegamento. Il dato, già di per sé allarmante, lo diventa ancor di più se si considera che oltre il 12% delle vittime ha meno di 18 anni e il 53% degli annegati ha meno di 9 anni. I dati emergono dal secondo rapporto dell’Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). “L’acqua, anche quando è una pozza o uno stagno, esercita un’attrazione fatale su qualsiasi bambino – avverte Fulvio Ferrara, curatore del rapporto –. Basta una piscinetta gonfiabile e pochi secondi di disattenzione: un bambino piccolo che ha appena iniziato a camminare può rovesciarsi dentro e scomparire dalla vista in meno di 20 secondi”.
Secondo i dati ISTAT analizzati dal rapporto ISS, tra il 2017 e il 2021 sono state 1.642 le vittime di annegamento, 206 delle quali tra 0 e 19 anni. Si tratta di circa 41 decessi infantili l’anno, con una netta prevalenza maschile (81%). Il tasso di mortalità è di 0,4 per 100.000 abitanti. Tra i bambini, la fascia 1-4 anni presenta un’incidenza maggiore rispetto a quella 5-9, ma è con l’adolescenza che i casi aumentano drasticamente, arrivando a rappresentare il 53,4% degli annegamenti in età pediatrica. “Nella maggior parte dei casi – si legge nel rapporto – i bambini non sanno nuotare, cadono accidentalmente in acqua o finiscono nella parte più profonda mentre giocano. Spesso accade perché sono sfuggiti alla supervisione dell’adulto”.
La supervisione discontinua o distratta è uno dei principali fattori di rischio. Il rapporto riporta che, durante la sorveglianza, il 38% dei genitori si distraeva parlando con altri, il 18% leggeva, il 17% mangiava e l’11% parlava al telefono. Quasi la metà dei genitori (48%) era convinta che, in caso di pericolo, il bambino avrebbe fatto rumore o urlato. E oltre un terzo ha ammesso di lasciare il proprio bambino da solo in piscina per almeno due minuti. “Instaurare un corretto rapporto con l’acqua è fondamentale per la crescita dei nostri bambini – sottolinea il Direttore Generale dell’ISS, Andrea Piccioli – e con alcune attenzioni si possono ridurre i rischi che inevitabilmente sono connessi a questo elemento. Uno speciale ringraziamento va alle Regioni, perché insieme a loro possiamo promuovere una prevenzione più efficace”.
Proprio in vista dell’estate, periodo in cui si concentra la maggior parte degli incidenti, l’Istituto Superiore di Sanità – in collaborazione con nove Regioni (Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto e Sicilia) – ha lanciato una campagna video rivolta alle famiglie. Protagonista è Salvo, un pesciolino animato che guida i genitori nei comportamenti sicuri da adottare al mare, al lago o in piscina. Il video sarà diffuso attraverso i canali social dell’ISS e delle Regioni aderenti.
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