In soli cinque anni il numero medio di giorni talmente torridi da essere pericolosi per la salute è raddoppiato facendo aumentare, di conseguenza, i rischi per le persone più fragili, tra cui le donne in gravidanza e i neonati, soprattutto se pretermine (dati Climate central). “L’Italia è tra le aree più colpite dalle ondate di calore – avverte Martino Abrate, ginecologo e membro dell’Isde (Associazione medici per l’ambiente) -. Dei 35 giorni di pericolo attuali, 22 sono stati aggiunti dal cambiamento climatico negli ultimi cinque anni”. A livello globale, dal 2020 al 2024, i cambiamenti climatici hanno fatto registrare almeno un mese in più all’anno di giorni a rischio per la gravidanza in quasi un terzo dei Paesi e dei territori presi in esame (78 su 247). Inoltre, ad essere particolarmente colpite sono le regioni in via di sviluppo (Caraibi, l’America centrale e meridionale, le isole del Pacifico, il Sud-est asiatico e l’Africa sub-sahariana), in cui spesso c’è una possibilità di accesso limitata all’assistenza sanitaria.
“La crisi climatica, ormai, non è più solo una questione ambientale – prosegue Abrate – ma un determinante di salute pubblica che sta già colpendo le persone più vulnerabili: le donne in gravidanza e i loro bambini”. L’esposizione ad alte temperature durante la gravidanza, infatti, è collegata all’aumento del rischio di complicazioni come ipertensione, diabete gestazionale, ricovero ospedaliero, grave morbilità materna, parto morto e parto pretermine, che può portare a impatti sulla salute del bambino per tutta la vita. “Anche un solo giorno di caldo estremo può aumentare il rischio di gravi complicazioni in gravidanza”, spiega Kristina Dahl, vicepresidente scientifico di Climate Central.
“Ridurre le emissioni di combustibili fossili non è solo un bene per il pianeta: è un passo fondamentale per proteggere le donne incinte e i neonati in tutto il mondo”, conclude Bruce Bekkar, medico specializzato in salute delle donne e in materia di pericoli del cambiamento climatico per la salute umana.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato