Voci della Sanità 30 Agosto 2022 15:16

Tessera sanitaria, Movimento consumatori e Assoutenti: «Senza microchip cittadini privati di alcuni servizi»

«La scelta del Governo è in assoluto contrasto con la rivoluzione digitale in atto nella Pubblica Amministrazione» spiega l’avvocato Laila Perciballi, referente per la sanità delle due associazioni

«Mancano i semiconduttori per la produzione dei microchip e, ancora una volta senza coinvolgere le associazioni dei consumatori – affermano Alessandro Mostaccio, segretario generale del Movimento Consumatori e Furio Truzzi, presidente di Assoutenti –  il Governo ha stabilito, con un decreto pubblicato in sordina sulla Gazzetta ufficiale del 9 giugno che ha recepito il decreto del 30 maggio 2022, che le tessere sanitarie possono essere stampate e distribuite ai cittadini anche senza il microchip e ciò senza avere la possibilità di cercare insieme ai decisori altre strade per evitare il depotenziamento di uno strumento ormai fondamentale nella vita delle persone».

«Questa decisione – aggiunge l’avvocato Laila Perciballi, consulente alla sanità delle due associazioni –  è in assoluto contrasto con la rivoluzione digitale in atto nella Pubblica Amministrazione che ambirebbe, evidentemente solo a parole, ad  una sanità moderna, efficace, tecnologicamente avanzata e soprattutto digitalizzata, in linea con gli obiettivi del PNRR. In verità questo provvedimento mortifica il progresso in un ambito tanto delicato, dato che la tessera sanitaria senza il microchip comporta il blocco ai servizi online. In questo modo, si lede il diritto di ogni persona di accedere, anche con l’uso delle tecnologie digitali, al servizio sanitario nazionale, comunque organizzato e articolato sul territorio e si avvilisce, altresì, il lavoro dei professionisti della sanità che, tutti i giorni, si adoperano per la salute dei cittadini».

«Senza il microchip – concludono MC e Assoutenti –  i cittadini non possono più accedere ad una serie di servizi pubblici on line, come le visite specialistiche o l’ingresso sulle piattaforme della Pa con la firma digitale, e si rende ancor più difficile recuperare sulla ‘prevenzione’ e sulle ‘cure’ già provate dalla pandemia».

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