Voci della Sanità 30 Gennaio 2019 14:11

Sanità e Università, Foad Aodi (Amsi): «Siglato il gemellaggio tra UniCamillus e Ahlyia di Betlemme nel nome del dialogo, l’istruzione e la solidarietà»

Le Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-Mai), l’Associazione Medici di origine Straniera in Italia (Amsi), il Movimento Internazionale “Uniti per Unire” e la Confederazione Internazionale-Unione Medica Euro-mediterranea (UMEM) nell’ambito del protocollo d’intesa congiunto siglato con l’Università UniCamillus il 18 Aprile 2018, promuovono il gemellaggio con l’Università Ahlyia di Betlemme che è stato firmato dal Rettore […]

Le Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-Mai), l’Associazione Medici di origine Straniera in Italia (Amsi), il Movimento Internazionale “Uniti per Unire” e la Confederazione Internazionale-Unione Medica Euro-mediterranea (UMEM) nell’ambito del protocollo d’intesa congiunto siglato con l’Università UniCamillus il 18 Aprile 2018, promuovono il gemellaggio con l’Università Ahlyia di Betlemme che è stato firmato dal Rettore dell’Università, il professor Hawni Khatib, dal Rettore dell’Università UniCamillus  – professor Gianni Profita – e dal Fondatore dell’Amsi e Co-mai Professor Foad Aodi nonché Consigliere Omceo di Roma e Coordinatore  Area Rapporti con i Comuni e Affari Esteri e Area Riabilitazione dell’Omceo di Roma.

Il protocollo di intesa sviluppa un gemellaggio basato su vari punti, nei quali entrambe le Università si impegnano a creare importanti relazioni culturali, scientifiche e didattiche, promuovendo la ricerca scientifica. Le Università designeranno un responsabile per ogni progetto (project manager) che riferirà alle autorità accademiche competenti del lavoro svolto. Tutti gli studenti delle due Università potranno beneficiare degli accordi promossi dai rispettivi atenei e l’intesa ha la validità di ben 3 anni.

Il Rettore Gianni Profita, ha dichiarato a questo proposito: «UniCamillus guarda con attenzione ai Paesi e territori che hanno più bisogno di sviluppare i livelli assistenziali. La formazione di giovani operatori sanitari provenienti da questi Paesi è fondamentale per attivare il circolo virtuoso di una migliore sanità. Non vediamo l’ora di accogliere numerosi studenti, formarli ed aiutarli a riportare nei loro Paesi le conoscenze acquisite. Altrettanto fondamentale è la collaborazione tra Università per lo scambio di docenti, ricercatori, studenti ed esperienze scientifiche e culturali. Siamo ansiosi di intraprendere questo percorso di interazione con l’Università Ahlyia di Betlemme».

Anche il Rettore dell’Università Ahlyia Professor Awni Khatib ha commentato: «Siamo orgogliosi di questo protocollo d’intesa con l’università UniCamillus perché consolida l’importante storia di amicizia tra l’Italia e la Palestina ed apre ai nostri studenti la porta della preziosa ed apprezzata attività scientifica delle università italiane.Ribadiamo il percorso strategico intrapreso dalla nostra università per instaurare e intensificare le collaborazioni  a livello internazionale per arricchire la conoscenza e la preparazione dei nostri studenti nelle alte specializzazioni».

Ed anche il Professor Foad Aodi si definisce entusiasta dell’evento: «Siamo molto soddisfatti del protocollo di intesa siglato tra UniCamillus e l’Università di Ahliya, in quanto fornirà molte possibilità di studio a tanti studenti provenienti dai nostri paesi di origine. Offriremo loro di studiare in lingua inglese, cosa che tanti ragazzi ci chiedono. Noi vogliamo dedicare questo gemellaggio a tutti i numerosi studenti che per sfortunate coincidenze, situazioni tragiche o difficoltà economiche sono scomparsi o hanno addirittura perso la vita. I nostri movimenti proseguono con dedizione la missione nel rafforzare il ruolo dell’ Italia come vettore di cultura mondiale, rappresentata da  importanti 4 punti cardinali quali conoscenza, dialogo, istruzione e solidarietà. Apprezziamo e supportiamo tutte le iniziative tendenti a promuovere borse di studio con le finalità di arricchire il patrimonio culturale di tutti gli studenti, i quali, rientrando successivamente nei propri paesi di origine, potranno  portare a compimento, nel proprio lavoro, il bagaglio scientifico ottenuto in Italia».

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