Voci della Sanità 20 Marzo 2023 15:43

Responsabilità professionale, le prospettive della Legge Gelli nell’evento di Sanitas et Cura

Sei anni fa il varo della Legge 24 del 2017, la cosiddetta Gelli-Bianco. Per Sanitas e Cura la legge ha colmato un vuoto normativo. Capuano: «Sviluppare programmi uniformi di formazione per tutte le professioni sanitarie per incentivare le buone pratiche per la sicurezza delle prestazioni sanitarie»

Si è tenuto nella splendida cornice di Palazzo Mattei di Giove a Roma il Convegno sulla Responsabilità delle Professioni Sanitarie e delle strutture a sei anni dal varo della Legge n del 24/2017 Gelli-Bianco, promosso dalla neo costituita Associazione Sanitas et Cura.

L’ambito della responsabilità professionale ha subito un profondo cambiamento grazie alla Legge Gelli-Bianco che di fatto ha riformato l’impianto giurisprudenziale che si era consolidato con le varie sentenze della magistratura nel campo della malasanità.

I lavori sono stati moderati dal dott. Fernando Capuano, Vice Presidente di Sanitas et Cura, che ha fatto emergere l’importanza di formare CTU e periti con corsi accreditati a livello universitario e dal tribunale, oltre che di sviluppare programmi uniformi di formazione per tutte le professioni sanitarie per incentivare le buone pratiche per la sicurezza delle prestazioni sanitarie.

Numerose le adesioni istituzionali intervenute tra cui il Presidente della FNOMCEO Filippo Anelli, il dott. Michele Tancredi Loiudice in rappresentanza di Agenas, il dott. Francesco Cosi in rappresentanza del D.G. del Policlinico Tor Vergata Giuseppe Quintavalle, il dott. Paolo Casalino Presidente della Commissione di Albo TSLB di Roma e il Gen. Pietro Perelli V.Capo del Servizio Sanitario Aeronautica Militare.

«I lavori del convegno – ha sottolineato Anna Paola Santaroni, Direttore Generale dell’ospedale San Giovanni Battista dell’Acismom – hanno confermato ancora una volta quanto la legge Gelli Bianco sia migliorabile, ma anche quanto rappresenti un punto fermo della giurisprudenza sanitaria, fondamentale per lo svolgimento in sicurezza delle attività sanitarie in un ospedale. La legge come più volte ribadito dagli interventi dei professionisti in sala, ha colmato un vuoto legale del passato e oggi è in grado di fare chiarezza regolamentare diversi aspetti relativi alla responsabilità che ciascun professionista sanitario deve mettere in atto per poter operare in sicurezza, sia rispetto alla persona assistita, che a sè stesso o agli altri professionisti coinvolti nella terapia di cura».

I lavori sono stati aperti dalla senatrice del Pd Beatrice Lorenzin che ha ricordato come la legge Gelli pone al centro il tema della sicurezza delle cure come parte integrante del diritto alla salute e valorizza la prevenzione degli eventi avversi grazie al ruolo del risk manager attraverso il contributo di tutte gli operatori sanitari. «Dopo sei anni mancano ancora all’appello i decreti attuativi sui requisiti delle assicurazioni, è opportuno avviare una fase di confronto per apportare delle modifiche che sono emerse durante la sua applicazione» ha sottolineato Lorenzin.

Il dott. Alessandro Enrico ha presentato il nuovo soggetto associativo Sanitas et Cura che si pone quale mission la formazione ed informazione di tutte le Professioni Sanitarie nel campo della responsabilità civile, penale, amministrativa e disciplinare con consulenze gratuite agli iscritti.

Il Prof. Pasquale Giuseppe Macrì di recente nominato Direttore del Centro Gestione del Rischio Clinico della Toscana e Direttore UOC di Medicina Legale e Gestione Rischio Sanitario Toscana Sud est è intervenuto sul tema della perizia e la C.T. in materia sanitaria dopo la legge 24/2017 con il nuovo scenario del collegio peritale previsto dall’art.15 che prevede l’obbligo della figura del medico legale e del consulente delle PP.SS. con esperienza comprovata nel settore medico oggetto del procedimento.

L’avv. Daniela Bardoni, cassazionista ed esperta di responsabilità medica, ha trattato il tema della responsabilità delle professioni sanitarie e della struttura facendo emergere la differenziazione tra ASL in base all’investimento sui servizi di gestione del rischio clinico e formazione del personale che di fatto portano ad una diminuzione del contenzioso.

L’avv. Paolo Palleschi, penalista del Foro di Roma, e socio fondatore di Sanitas et Cura, ha relazionato sul tema cruciale del consenso informato e la responsabilità del medico. L’aspetto dell’importanza “probatoria” della cartella clinica medica ed infermieristica è stato curato dal dott. Giovanni Maria Vincentelli, medico-legale e componente del Comitato Etico Lazio 1.

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