Voci della Sanità 1 Ottobre 2020 14:54

ANMCO, al via la Convention di Piemonte e Valle D’Aosta: cardiologie in allerta ma resistono al Covid-19

Solo il 21% dei pazienti con scompenso cardiaco vengono ricoverati in reparto cardiologico e solo nel 38% delle strutture è presente un Piano Diagnostico Terapeutico Assistenziale ospedale/territorio. Sono alcuni dei temi di cui si parlerà alla Convention dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri di Piemonte e Valle D’Aosta. Riscontrato un calo del 50% circa di coronografie e angioplastiche per pazienti affetti da Infarto Miocardico nel periodo Covid rispetto al 2019

Durante il periodo COVID abbiamo assistito a una riduzione dell’accesso alle cure da parte di pazienti cardiologici. Da un recente documento delle cardiologie piemontesi si evince una riduzione di circa il 50% delle coronarografie e delle angioplastiche per i pazienti affetti da Infarto Miocardico che non si sono recati negli ospedali per la paura di ammalarsi di COVID. Un dato allarmante, considerata la certa ed elevatissima probabilità di decesso di tali pazienti qualora non trattati, rispetto al tasso di mortalità dei pazienti COVID. Infatti, dallo studio pubblicato su International Journal of Cardiology, un noto giornale scientifico americano, si legge che nei mesi di marzo-aprile 2020 sono state effettuate in Piemonte 1782 coronarografie e 1106 angioplastiche rispetto allo stesso periodo del 2019 in cui furono effettuate 3460 coronarografie e 2038 angioplastiche. Questi alcuni dei contenuti trattati alla convention annuale regionale ANMCO, Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri, diretta dal Prof. Federico Nardi, candidato alla Presidenza Nazionale di ANMCO. Il congresso si svolge il 1° e il 15 ottobre in modalità webinar, con i massimi esperti della cardiologia e dello scompenso cardiaco. 

«Durante il periodo Covid le cardiologie di Piemonte e Valle d’Aosta sono state vicine ai pazienti e li hanno assistiti grazie anche alla telemedicina, con il supporto della nostra Regione Piemonte che è stata pioniera nel credere all’importanza della stessa telemedicina per il bene dei nostri pazienti. Tuttavia le regioni possono ancora migliorare e in questo senso dalla survey dei cardiologi piemontesi emerge la necessità di creare una rete che permetta di unire e rendere più appropriati i percorsi dei pazienti, favorendone l’aderenza e la persistenza dei pazienti alle terapie», dichiara Federico Nardi, Direttore Sanitario ASL di Alessandria, cardiologo, che sottolinea inoltre l’importanza di «favorire le terapie innovative dello scompenso cardiaco direttamente in reparto durante il ricovero, per migliorare la titolazione ed aderenza alle terapie. Risulta necessario incrementare gli ambulatori di secondo livello dedicati alle patologie che si cronicizzano tipo:  scompenso cardiaco, dislipidemie, aritmie, cardiopatie ischemiche croniche, investire in una co-gestione tra ospedale e territorio, migliorare l’accesso alla diagnostica e i costi in fase post-Covid».   

In questi mesi l’approccio al paziente cardiologico, in relazione a quanto previsto dalle linee guida europee rapportate al Covid-19, ha visto un adattamento rispetto alle più attuali problematiche nei confronti sia di pazienti affetti da malattie cardiovascolari sia di pazienti cardiopatici affetti da Covid. Obiettivo della creazione di una rete delle cardiologie è potenziare i reparti e aumentare gli ambulatori dedicati sul territorio, dato che attualmente la gestione e l’assistenza terapeutica del paziente, ovvero la titolazione, è demandata ai pochi ambulatori presenti. Inoltre la terapia, per quasi il 38% dei pazienti, viene demandata ai medici di medicina generale

Il Congresso quindi è l’occasione per richiamare l’attenzione di tutti i professionisti specializzati nella cura del cuore sulle rilevanti interazioni tra infezioni da virus respiratori o altri agenti patogeni e rischio cardiovascolare. L’impatto che ha avuto il Covid nella gestione delle patologie cardiovascolari acute e croniche e la risposta delle cardiologie del territorio durante il lockdown, con la presentazione di casi clinici e nuovi approcci terapeutici che permettano il miglioramento della qualità della vita dei pazienti e la loro gestione a distanza e in totale sicurezza, è oggetto della seconda giornata di formazione che approfondisce le opportunità delle terapie innovative dello scompenso cardiaco in reparto e in ambulatorio all’epoca del Covid-19 e post Covid-19, con l’intervento del Prof. Federico Nardi.

Inoltre la presenza di un PDTA, Piano Diagnostico Terapeutico Assistenziale condiviso tra ospedale e territorio, è presente solo nel 38% delle strutture e viene ritenuta una delle massime priorità per le Regioni Piemonte e Valle d’Aosta, insieme al potenziamento degli ambulatori dedicati e all’istituzione di una rete regionale dello scompenso. 

Solo il 21% dei pazienti con scompenso cardiaco, che si tratti di primo evento o di riacutizzazione su cronico, vengono ricoverati in reparto cardiologico. Solo il 43% delle strutture possono contare su un ambulatorio cardiologico dedicato allo scompenso cardiaco mentre oltre il 25% non ha alcun tipo di percorso dedicato per questa patologia. Sono dunque a rischio l’aumento di recidive e riacutizzazioni dal momento che il ricovero in reparto cardiologico nel 59% dei casi è riservato solamente a pazienti che arrivano in pronto soccorso con scompenso cardiaco acuto alla prima diagnosi. In caso di riacutizzazione su cronico sono prevalentemente i reparti internistici a farsene carico. Questi alcuni dei dati emersi dalla survey condotta in Piemonte su antiaggreganti, anticoagulanti, dislipidemie e scompenso. Alla ricerca presentata in occasione dell’apertura della convention annuale regionale dei professionisti ANMCO hanno contribuito tutti i primari della Regione oltre a diversi cardiologi del territorio.

Tra i diversi topic affrontati figurano il trattamento di scompenso, aritmia, miocardite ed embolia polmonare, la terapia anticoagulante, il diabete nel paziente cardiovascolare, la dislipidemia, la terapia antitrombotica e l’ottimizzazione della terapia nel paziente con cardiopatia ischemica. 

Tra i risultati più recenti del Prof. Nardi merita una menzione anche il documento italiano di consenso sull’appropriatezza della gestione diagnostica nelle patologie cardiovascolari, realizzato dalle più importanti società cardiologiche italiane (ANMCO, SICI-GISE/SIC/SIECVI/SIRM) e pubblicato dopo quattro anni di lavoro nel giugno 2020 del quale Nardi risulta primo autore e coordinatore e che consacra il Piemonte come capofila del documento di consenso sull’appropriatezza dell’imaging multimodale nelle patologie cardiovascolari. In questo periodo in cui stiamo recuperando migliaia di prestazioni sanitarie non erogate durante la fase epidemica COVID, emerge con ancora più forza la necessità di appropriatezza prescrittiva. Questo documento parte dal concetto che il nostro paziente può trovarsi all’interno di diversi scenari clinici cardiovascolari per cui urge la necessità di accedere il prima possibile alle terapie più mirate. La prescrizione appropriata della diagnostica per immagini, permette di ridurre le liste d’attesa e di ridurre la spesa sanitaria, mantenendo e accrescendo l’efficacia e la sicurezza per i pazienti.

Il 15 ottobre inoltre si unirà virtualmente l’Italia del cuore, da Nord a Sud, con un saluto dalla Sicilia che nello stesso giorno dà il via al proprio congresso regionale ANMCO.

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di I.F.