Una ricerca della Case Western Reserve University di Cleveland (USA), ha evidenziato una forte carenza a livello globale dei nutrienti essenziali omega-3, in parte dovuta anche a fattori ambientali. Lo studio è stato pubblicato da AJPM Focus.
Gli omega-3 si trovano principalmente nei pesci e nelle piante e aiutano le cellule a funzionare in modo corretto, soprattutto a livello di occhi e cervello. Questi nutrienti, inoltre, forniscono energia all’organismo e supportano la salute del sistema cardiovascolare ed endocrino.
Lo studio
Il team, guidato da Timothy Ciesielski, ha scoperto che l’85% della popolazione mondiale non assume abbastanza omega-3 nella dieta. La carenza è dovuta, in parte, a fattori ambientali – aumento delle temperature degli oceani, pesca non regolamentata e inquinamento – che rendono difficile l’accesso a questi nutrienti. Per ovviare a questo problema il team di ricerca suggerisce di aumentare la produzione di alimenti ricchi di omega-3, riducendo al contempo l’assunzione di acidi grassi omega-6 dannosi, che interferiscono con gli omega-3 nell’organismo.
Equilibrio tra omega- 3 e omega-6
Nel corso dei secoli gli uomini hanno seguito regimi alimentari basati su diete con quantità equilibrate di acidi grassi omega-3 e omega-6. Tuttavia, a partire dall’epoca post industriale, i nostri regimi alimentari si sono “sblanciati” verso un marcato introito di omega-6, in un rapporto di 20 a 1 rispetto agli omega-3. Questo squilibrio è preoccupante per il mantenimento di una buona salute perché “ha gravi e diffuse implicazioni negative”, come afferma Ciesielski, leader dello studio USA,”I nostri attuali regimi alimentari non forniscono una quantità sufficiente di omega-3 e prevediamo che l’accesso a questi nutrienti diminuirà nel prossimo futuro. Non si tratta solo di un problema sanitario; è una minaccia per la salute pubblica e l’ambiente”.
Fonte: AJPM Focus 2025