Lavoro e Professioni 26 Maggio 2014 16:26

Il “Codice di Torino” divide i camici bianchi

Provvedimento approvato senza l'unanimità. La proposta di Rossi (OMCeO Milano): "Avanti con il testo del 2006"
Il “Codice di Torino” divide i camici bianchi

L’unanimità non c’è e le polemiche sono già iniziate, ma il nuovo Codice Deontologico per i medici è diventato realtà.

Presentato ufficialmente venerdì scorso a Roma, il testo è stato redatto in una tre giorni a Torino indetta dalla FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri) consistita in sedici ore totali di consultazioni, centoquaranta votazioni e trecento emendamenti presentati, di cui settanta accolti.

Il “Codice di Torino” è nato anche grazie all’apporto dato da soggetti esterni: hanno collaborato alla stesura, infatti, un nutrito gruppo di giuristi, bioeticisti, organizzazioni sindacali e associazioni. Questa collaborazione ha portato all’introduzione di quattro articoli inediti (medicina potenziativa ed estetica, medicina militare, tecnologie informatiche, innovazione e organizzazione sanitaria) e sostanziali modifiche in altri. Tra queste, torna in alcuni articoli il termine “Paziente”, in una prima versione sostituito sempre da “Persona assistita”. Una terminologia elaborata in modo da dare coerenza al cambio di paradigma della medicina moderna, non più esclusiva azione di cura della malattia ma di promozione e tutela della salute.

Per il nuovo testo i voti favorevoli sono stati ottantasette, due gli astenuti e dieci i contrari. Tra questi, una delle voci più polemiche è senza dubbio quella del presidente OMCeO di Milano, Roberto Carlo Rossi, il quale critica aspramente larghe parti del documento finale, in particolare gli articoli che riguardano le competenze del medico e l’obbligo di assicurazione. È, quest’ultimo, un tema molto scottante, specialmente in questi ultimi tempi: a Rossi risulta “indigeribile” un articolo che prevede un “assurdo procedimento disciplinare” per i camici bianchi che sono sprovvisti di coperture assicurative, magari perché non riescono a trovarla a causa dei premi eccessivamente elevati. Sul banco degli imputati c’è, insomma, tutta una serie di argomenti considerati estranei al perimetro della deontologia professionale. Per questo motivo i dieci OMCeO ribelli hanno preannunciato un ricorso al Tar e la volontà di continuare ad applicare il codice del 2006 fino a quando il Tribunale non si sarà pronunciato.

Si tratta di una presa di posizione che, come ovvio, non piace al presidente Bianco, il quale spera che gli Ordini “dissidenti” tornino sui loro passi.

Articoli correlati
«Io proteggerò la tua vita e la tua dignità»: il “Manifesto deontologico” degli infermieri per l’emergenza COVID-19
«Bisogna investire per far diventare permanente la percezione sociale del ruolo dell’infermiere, fatta anche del contenuto etico della professione» afferma la presidente FNOPI, Barbara Mangiacavalli. Ecco gli undici impegni degli infermieri per i cittadini
ECM e cinema, Almini (OMCeO Bergamo): «Modalità accattivante per mantenere attenzione su obbligo»
A Torino la formazione fatta con l’ausilio delle scene di film conquista medici e operatori sanitari. D’Agostino (OMCeO Torino): «L’aggiornamento continuo va salvaguardato con la tecnologia, senza atteggiamento persecutorio»
di Federica Bosco
Obbligo ECM, Perciballi (Mov. Consumatori): «Mancato aggiornamento può ledere obbligo di dare corrette informazioni al paziente»
L’avvocato sottolinea come l’obbligo formativo sia «un impegno morale ed etico prima ancora che un obbligo» ma evidenzia anche i rischi in sede legale del mancato rispetto della formazione continua: «Il paziente può rivalersi per danno alla salute o per danno per la lesione del diritto di autodeterminazione di ogni individuo». Poi sottolinea: «Serve disciplina organica che aiuti gli Ordini professionali»
Formazione ECM, Fiorile (AIO): «Sentenza Aosta importante, ora è chiaro che Ordini possono intervenire per far rispettare obbligo»
Il Presidente dell’Associazione Italiana Odontoiatri Fausto Fiorile commenta la sanzione comminata ad Aosta a un odontoiatra non in regola con l’obbligo di formazione: «Nel giro di pochi anni il medico se non si forma diventa quasi ‘desueto’, diventa un medico che non ha più tutta la preparazione che dovrebbe avere. Nel momento in cui il presidente CAO o Omceo ha la percezione che ci sia l’inadempienza può intervenire». Poi aggiunge: «Bene formazione a distanza ma serve anche lo scambio»
Medicina e tecnologia, un binomio indivisibile ma «attenzione alla privacy e al dialogo col paziente»
Il punto della situazione al convegno “Etica, deontologia e tecnologie nella formazione dei professionisti sanitari” tenutosi il 19 e 20 Ottobre a Napoli. Roberta Chersevani, presidente FNOMCeO: «Viaggiamo con risorse limitate ma il progresso tecnologico fa passi da gigante»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

“Prevenzione è Salute”: educazione e controlli gratuiti per cittadini e comunità

La prevenzione come frontiera della salute pubblica: dalla prevenzione cardiovascolare, cardiometabolica e femminile, alla promozione di stili di vita sani e screening gratuiti. Con la campagna nazion...
di Isabella Faggiano
Advocacy e Associazioni

FoAIRC: via a “I Giorni della Ricerca”. Mattarella: “Nuove terapie hanno aperto strade alla vita”

Si è tenuta questa mattina a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,  l’annuale cerimonia dedicata a I Giorni della Ricerca di Fondazione AIRC
di Redazione
Advocacy e Associazioni

Legge obesità, le Associazioni Pazienti: “Passo storico, ma ora servono azioni concrete”

Le Associazioni di Pazienti e Coldiretti accolgono con favore l’approvazione della Legge Pella, che riconosce l’obesità come malattia cronica, ma sottolineano l’urgenza di tr...
Sanità

GIMBE: Nonostante gli aumenti, il Fondo sanitario scende al 5,9% del PIL

Aggiunti alla sanità € 2,4 miliardi nel 2026 e € 2,65 miliardi nel 2027 e nel 2028. Nel 2028 il fondo sanitario arriverà a € 145 miliardi e secondo l'analisi indipendente ...
di Redazione
Advocacy e Associazioni

Manovra: Cittadinanzattiva e Carer, sui caregiver promesse tradite

Cittadinanzattiva e CARER denunciano la mancanza di una legge nazionale e dello stanziamento di un fondo irrisorio nella bozza di Legge di Bilancio dedicato ai caregiver
di Valentina Arcovio