Lavoro 9 Luglio 2021 11:39

Alla periferia ovest di Firenze un “prototipo” di Casa della Comunità

Alla Casa della Salute delle Piagge, candidata a trasformarsi nel nuovo modello di assistenza territoriale previsto dal PNRR, lavorano 71 operatori divisi in equipe multidisciplinari socio-sanitarie per rispondere alle esigenze di una popolazione penalizzata sia a livello socio-economico che sanitario

di Isabella Faggiano

Alle Piagge, un quartiere alla periferia ovest di Firenze, esiste un “prototipo” delle Case di Comunità, quelle che dovranno sorgere in Italia – una ogni 50 mila abitanti – in  seguito all’attuazione delle Missione 6 del Recovery Plan. Si tratta di una Casa della Salute che, istituita nel 2014, è da due anni al centro di un progetto sperimentale deliberato dalla Regione Toscana e promosso in sinergia con la Usl Toscana Centro.

«Un programma di integrazione socio-sanitaria che raccoglie i frutti di un’attività che, già da diversi anni, portiamo avanti all’interno della Casa della Salute delle Piagge – racconta Lorenzo Baggiani, coordinatore sanitario territoriale di Firenze -. E che ora sarà esteso a tutto il comune di Firenze, territorio particolarmente complesso per l’alta densità e l’eterogeneità della popolazione».

Casa della Salute delle Piagge, il plauso del Ministro della Salute

Nella Casa della Salute delle Piagge svolgono attività lavorativa 71 operatori divisi in equipe multidisciplinari socio-sanitarie che si occupano, ogni giorno, dell’accesso di oltre 500 persone. Solo per citare qualche numero, in un anno sono stati effettuati 4.095 prelievi domiciliari e oltre 24.203 prelievi ambulatoriali. Il Consultorio Ostetrico-Ginecologico ha accolto 8.320 utenti, nel Poliambulatorio specialistico sono state erogate 10.294 prestazioni.

Numeri che hanno attirato l’attenzione delle Istituzioni. Nei giorni scorsi, infatti, la struttura delle Piagge è stata visitata dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha espresso parole di apprezzamento per il lavoro svolta all’interno della Casa. Prima di quel giorno non era mai capitato, almeno in Toscana, che il Ministro della Salute, il presidente della Regione e il sindaco di Firenze, più due assessori regionali, si ritrovassero insieme a visitare una struttura sanitaria territoriale periferica senza che vi fosse alcuna occasione da celebrare.

Un modello d’eccellenza

L’organizzazione della Casa della Salute delle Piagge si basa sui principi della Primary Health Care, un’assistenza sanitaria primaria ed essenziale, basata su metodi e tecnologie scientificamente validi e socialmente accettabili. In altre parole, un modello fondato su ciò che rende l’assistenza sanitaria universale e accessibile a tutti gli individui e le famiglie che fanno parte di una stessa comunità.

«Innanzitutto – spiega Chiara Milani, medico specialista in igiene e medicina preventiva presso il coordinamento Sanitario Servizi Territoriali Zona Firenze, Azienda Usl Toscana Centro – è stato esplorato il territorio, valutando i bisogni sanitari e sociali della popolazione. Nel quartiere delle Piagge è stata riscontrata una penalizzazione socio-economica tra i cittadini che si traduce in una diseguaglianza anche in termini di salute. Ci sono tassi più elevati di mortalità (soprattutto tra le donne), di ospedalizzazione (per tumori, patologie psichiatriche e alcol-correlate) e di accessi al pronto soccorso».

La Casa della Salute delle Piagge e l’integrazione socio-sanitaria

Delineato il contesto, sono stati programmati i servizi da offrire all’interno della Casa della Salute. «Avendo riscontrato disagi di natura sociale che si riversano sullo stato di salute dei cittadini – aggiunge Lorenzo Baggiani -, abbiamo strutturato una Casa della Salute che fosse un luogo di riferimento e di accoglienza per la popolazione del quartiere. La Casa è, infatti, un punto di accesso alla rete delle prestazioni, in grado di facilitare l’integrazione tra i servizi sanitari e quelli sociali».

Integrazione che è stata resa possibile da un lavoro multidisciplinare che coinvolge medici di medicina generale, medici specialisti, infermieri, psicologi, educatori e assistenti sociali. «Tutti i professionisti si incontrano periodicamente per discutere i casi che richiedono una presa in carico di più figure professionali. Inoltre – dice Milani -, la medicina generale collabora con la salute mentale, creando progetti condivisi per il trattamento dei pazienti complessi».

Un modello così efficiente che ha consentito alla Casa della Salute delle Piagge di garantire tutti i servizi necessari ai pazienti Covid nel pieno dell’emergenza, non trascurando i malati cronici e fragili. «In questi mesi, leggendo gli obiettivi del PNRR siamo stati felici di riscontrare che sono esattamente in linea con il progetto sperimentale che stiamo già portando avanti dal 2019. Cosicché, la Casa della Salute delle Piagge per trasformarsi in Casa delle Comunità non dovrà fare altro – conclude il coordinatore sanitario territoriale di Firenze – che continuare a seguire i suoi stessi passi».

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Pnrr: Toscana, 5,6 milioni di euro contro i rischi da clima e ambiente
Grazie alle risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), la Toscana avrà a disposizione circa 5 milioni e 623 mila euro per l’acquisto di strumentazioni e macchinari al servizio del sistema di prevenzione della salute dai rischi ambientali e climatici. L’obiettivo è quindi quello di prevenire, controllare e curare le […]
Sanità territoriale, SalutEquità: «Nel 2026 serviranno 2mila medici e 20mila infermieri ma mancano le risorse»
«Le attuali coperture relative al personale sanitario per il 2026, anno in cui andrà a regime il PNRR e il DM 77, ad oggi si attestano a circa 1,7-1,8 miliardi di euro, a fronte di un costo complessivo che oscilla tra circa 2,1 e 2,3 miliardi» sottolinea il presidente di SalutEquità Tonino Aceti
PNRR, l’allarme: «Con vincoli ad assunzioni rischio che Case di Comunità non abbiano sufficiente personale»
Il Presidente della Commissione Sanità del Consiglio del Regionale del Lazio, Rodolfo Lena, spiega: «Dobbiamo dare gambe importanti al PNRR». E aggiunge: «C’è carenza di alcuni professionisti: al San Giovanni a un concorso per il Pronto soccorso si sono presentati solo 65 medici per 169 posti. Serve l’abolizione del numero chiuso»
Sanità territoriale, le richieste dei Tecnici di Laboratorio: «Esclusività nei servizi di farmacia e prelievi del sangue anche per i TSLB»
Il presidente della commissione di Albo dei Tecnici di Laboratorio Biomedico Saverio Stanziale sottolinea a proposito del DM77: «I servizi diagnostici di base territoriali sono previsti nella Casa di comunità, si parla infatti di team multidisciplinari e multiprofessionali. Oggi sarebbe necessario incominciare a definirne la composizione»
di Francesco Torre
Il Terzo Settore boccia le Case di Comunità: «Integrazione socio-sanitaria sparita»
Il coordinatore della Consulta Welfare del Forum Terzo Settore Roberto Speziale: «Decreto stravolto dopo passaggio in Conferenza Unificata». Poi la richiesta al governo: «Approvare subito legge delega sulla non autosufficienza per colmare vuoto»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...