Lavoro e Professioni 19 Dicembre 2022 12:49

Abbuffate alcoliche. Falli (FNOPI): «Attenzione al coma etilico: provoca danni irreversibili al sistema nervoso»

L’infermiere: «I danni provocati dall’alcol possono manifestarsi immediatamente, ingerendone una quantità eccessiva nell’arco di poche ore, o lungo termine, quando il consumo diventa una consuetudine consolidata negli anni. Soccorrere immediatamente chi ha bevuto troppo. Ecco come»

Chi non ha brindato, almeno una volta nella vita, durante il pranzo di Natale o allo scoccare della mezzanotte a Capodanno? Di solito, anche chi non consuma abitualmente alcol, durante le festività cede alla tentazione di un goccio. Ma non è di certo un calice consumato occasionalmente a danneggiare la nostra salute. «I danni provocati dall’alcol possono manifestarsi immediatamente, ingerendone una quantità eccessiva nell’arco di poche ore, o lungo termine, quando il consumo diventa una consuetudine consolidata negli anni», commenta Francesco Falli, membro del Consiglio Nazionale della FNOPI, la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Infermieristica e presidente OPI La Spezia.

Il primo soccorso

Tuttavia, durante le festività natalizie è soprattutto il primo fenomeno, quello del consumo smodato in un’unica occasione, a destare maggiore preoccupazione. «Se nel corso di una festa una persona dovesse perdere i sensi, non rispondere più agli stimoli, non c’è un minuto da perdere: bisogna immediatamente allertare il 118 – spiega Falli -. Chi beve una quantità eccessiva di alcol nell’arco di poche ore rischia di finire in coma etilico, una condizione che non deve mai essere sottovalutata, potendo provocare danni irreversibili al sistema nervoso, fino alla morte». L’uso di alcol, infatti, causa nel mondo circa 3 milioni di morti ogni anno, il 5,3% di tutti decessi (Global status report on alcohol and health 2018). In attesa che arrivi l’ambulanza i presenti devono prestare un primo e fondamentale aiuto: «È importante che la persona venga posta distesa sul fianco, per evitare che possa inalare un eventuale vomito o risalita di alcol. Poi – dice l’infermiere – , è necessario che almeno una persona gli resti accanto per sorvegliarlo fino all’arrivo dei sanitari del 118».
L’impegno della FNOPI contro l’alcol

La FNOPI è da molti anni impegnata per sensibilizzare la popolazione, in primis i giovani con iniziative ad hoc nelle scuole, ad un uso responsabile dell’alcol. «È sempre più bassa l’età in cui viene praticato il binge drinking, una vera e propria “abbuffata alcolica” – dice l’infermiere -. Spesso, si tratta di ragazzini in fase pre-adolescenziale che trascorrono la serata tra un bicchiere e l’altro al solo scopo di ubriacarsi, fino a perdere il controllo di sé. Una cattiva abitudine capace di produrre alterazioni a livello neurologico, cardiaco, gastrointestinale, ematico, immunitario, endocrino e muscolo-scheletrico».

I danni dell’alcol

Ma quanto male questi giovani stiano facendo a se stessi non lo sanno quasi mai: se il 90% è bene informato sui limiti di età previsti dalla legge italiana per la vendita di alcol, in quasi 8 casi su 10 non conoscono la differenza tra bevande alcoliche e superalcolici. «Purtroppo, non mancano nemmeno false credenze, come l’illusione che bere molta acqua dopo un’abbuffata alcolica, possa diluire l’alcol nel sangue ed incidere sui livelli di concentrazione», aggiunge il professionista sanitario.
Per chi consuma alcol in modo abituale, poi, la lista delle conseguenze per la salute si allunga ulteriormente. «Si va dalle patologie che colpiscono l’apparato gastroenterico (come esofagite, gastrite, steatosi, epatite acuta e cronica, cirrosi epatica, pancreatiti e tumori), a quelle del sistema nervoso centrale e periferico (atrofia cerebrale, polinevriti), fino a malattie che coinvolgono altri sistemi come il cardiovascolare (con infarto miocardico, tromboflebiti, vasculiti) e quello endocrino-riproduttivo (con infertilità, impotenza, diminuzione del desiderio sessuale, alterazioni ormonali). Tutte patologie e condizioni che – conclude Falli – possono aggravarsi al punto tale da divenire irreversibili».

 

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