Lavoro e Professioni 11 Maggio 2016 15:59

Numero chiuso medicina, parla il ministro: «La “rivoluzione francese” può aspettare»

Il titolare dell’Istruzione Stefania Giannini sgombera il campo: «Per il prossimo anno accademico il test resta così com’è, ma guardiamo sempre alla Francia dove c’è l’unico sistema formativo per i medici migliore del nostro»

Cambiare? Sì, ma non subito. La riforma secondo il modello francese dell’accesso alle facoltà universitarie a numero chiuso resta una prerogativa del ministro Stefania Giannini. Ma non è, almeno per il momento, in cima alla lista delle priorità.

Nonostante il capo dipartimento del MIUR, il professor Marco Mancini, abbia svelato alla stampa che negli uffici di viale Trastevere si stava portando avanti il progetto di sostituzione del test di ingresso con lo sbarramento del super-esame al termine del primo anno (come appunto succede in Francia), il ministro Giannini ha raffreddato gli animi rispondendo alle domande di Sanità informazione a margine degli Stati Generali della Ricerca. Per la titolare del dicastero di Istruzione, Università e Ricerca è necessario rivedere il sistema, pensando ad una soluzione più meritocratica, guardando a quello che ha definito l’ «unico sistema formativo migliore di quello italiano». Ma il prossimo autunno l’accesso alla facoltà di Medicina sarà regolato ancora dai contestati test, che continuano a produrre – per via dei ricorsi – migliaia di ammissioni in sovrannumero. Un problema alla base dell’imbuto formativo che alimenta il precariato e rischia di creare, come anticipato da sindacati attraverso ricerche, un esercito di medici disoccupati nei prossimi anni.

Ministro Giannini, a proposito di Università, il tema del numero chiuso è tornato centrale proprio nelle ultime settimane. Possiamo ipotizzare delle novità?
«Il numero chiuso non esiste in quanto tale. Esiste, invece, un numero programmato per alcuni corsi di laurea e Medicina è uno di questi. Per quest’anno il test, e lo abbiamo già ribadito, sarà quello che è già stato modificato, aggiornato ai nuovi bisogni lo scorso anno e tale resta. Poi la riflessione è sempre aperta. Io personalmente credo che sia un tema da rivedere».

Il capo dipartimento del Miur, il professor Marco Mancini, ha però anticipato che il ministero era tornato nuovamente al lavoro sull’ipotesi di una riforma ispirata al modello francese di cui si era già parlato lo scorso anno.
«Per il momento sono tutte idee, riflessioni, che possono essere fatte e aperte. Quello che interessa è mantenere il fatto consolidato che dopo la Francia, l’Italia è il miglior sistema di specializzazione e formazione medica al mondo».

Anche perché c’è un problema di ricorsi con migliaia e migliaia di riammissioni in sovrannumero ordinate dai Tribunali.
«Questo è innegabile, ma noi non possiamo fare politiche di alta qualità badando ai ricorsi. Noi dobbiamo, invece, prestare attenzione agli obiettivi di formazione e ad un diritto allo studio che deve essere sempre più meritocratico».

Articoli correlati
La Asl di Salerno al Giffoni Film Festival: Giffoni e la cura – Giffoni che cura
Il tema più caro riguarda la funzione terapeutica e di sviluppo esercitata proprio dal Giffoni Film Festival sul benessere dei giovani che vi partecipano
SSN, Camera approva mozioni. Quartini (M5S): «Investire almeno il 10% della spesa sanitaria in prevenzione»
Il capogruppo pentastellato in commissione Affari sociali boccia le politiche sulla sanità del governo Meloni: «Continua definanziamento, almeno 8% del PIL vada a spesa sanitaria». E contesta il numero chiuso a Medicina
Test Medicina, Consulcesi: «Con riforma “doppia” chance per entrare, ma non premia merito»
Marco Tortorella, legale di Consulcesi: «Dare agli studenti la possibilità di ripetere il test di ingresso alla facoltà di Medina non è una riforma vera e propria. Il sistema di accesso è sempre lo stesso e non premia i meritevoli. Il ricorso continuerà a rimanere una possibilità concreta per tutti gli aspiranti medici esclusi ingiustamente»
Test Medicina: con ricorso iscrizione con riserva, per esclusi “ultima spiaggia”
Marco Tortorella, legale di Consulcesi: «Negli ultimi 20 anni lo strumento del ricorso alla giustizia amministrativa ha permesso a decine di migliaia di studenti, esclusi ai test di selezione alla Facoltà di Medicina, di iscriversi ai corsi, di studiare, di fare gli esami e infine di laurearsi. L'esperienza indica che gli studenti entrati con il ricorso, forse anche perché più motivati, sono tra coloro che possono vantare un ottimo percorso accademico»
Università e Metaverso: un avatar aiuta a scegliere il corso di laurea
È online il primo servizio di orientamento universitario del Metaverso: un avatar a cura di AteneiOnline assisterà gratuitamente i più giovani nella scelta del percorso di studio.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Cronicità. Diagnosi lente e rinuncia alle cure, ecco i ‘diritti sospesi’ dei pazienti nel XXII Rapporto di Cittadinanzattiva

Oltre alle tempistiche necessarie per dare un nome alla patologia, pazienti e caregiver devono affrontare anche le difficoltà che derivano dalle difformità territoriali nell’erogaz...
Advocacy e Associazioni

Nasce l’Intergruppo Parlamentare “Innovazione Sanitaria e Tutela del Paziente”

L’Intergruppo punta in particolare a sviluppare strategie di programmazione sanitaria che integrino tecnologie avanzate, quali l’intelligenza artificiale e dispositivi medici innovativi, e...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...
Advocacy e Associazioni

HIV, è ancora emergenza: “Scarsa informazione, pochi test e tanto stigma”

Medici, Associazioni e Istituzioni, a pochi giorni dalla Giornata mondiale contro l’Aids, tornano a parlare di HIV per ridefinire l’agenda delle priorità. Presentato “HIV. Le ...