Lavoro e Professioni 21 Novembre 2024 09:00

Medico vince causa e ottiene 25mila euro di arretrati con Consulcesi, dopo anni come facente funzione

Una sentenza riconosce le differenze retributive a un dirigente medico sostituto, stabilendo che anche senza nomina ufficiale, l’azienda deve corrispondere l’indennità. “Un precedente importante per i professionisti sanitari che si trovano in situazioni analoghe”

Medico vince causa e ottiene 25mila euro di arretrati con Consulcesi, dopo anni come facente funzione

Un dirigente medico che per anni ha ricoperto il ruolo di facente funzione in un’unità operativa complessa, senza ricevere una nomina ufficiale, ha ottenuto il riconoscimento di oltre 25.000 euro di differenze retributive, inclusi interessi legali e rivalutazione monetaria. La decisione del giudice, frutto dell’assistenza legale di Consulcesi, stabilisce un precedente importante per i professionisti sanitari che si trovano in situazioni analoghe.

Il contesto Il caso ha origine in una struttura sanitaria pubblica, dove il dirigente è stato chiamato a sostituire il titolare di reparto, andato in pensione. L’azienda non ha mai completato l’iter per la nomina di un nuovo direttore, lasciando al sostituto tutte le responsabilità del ruolo senza riconoscergli la retribuzione prevista per tali mansioni.

Nonostante l’articolo 18 del CCNL Dirigenza Medica e Veterinaria 1998/2000 preveda un’indennità mensile di 535,05 euro per le supplenze superiori ai due mesi, l’azienda ha sostenuto che tale indennità fosse dovuta solo in presenza di un incarico formale.

La decisione del giudice Il magistrato ha stabilito che la sostituzione prolungata rientrava nelle previsioni dell’articolo 18, anche in assenza di rinnovi ufficiali. Ha quindi riconosciuto al medico il diritto al pagamento dell’indennità per tutto il periodo di supplenza, accogliendo i conteggi elaborati dal consulente tecnico d’ufficio (CTU) e condannando l’azienda al versamento di oltre 25.000 euro.

Un fenomeno sistemico Questo caso mette in evidenza una problematica diffusa nel Servizio Sanitario Nazionale: l’inerzia amministrativa nella nomina dei responsabili di reparto. Questa pratica consente alle aziende di risparmiare sulle retribuzioni dei titolari, utilizzando i sostituti con costi minori rispetto al trattamento economico pieno. Il risultato, come evidenziato dalla sentenza, può configurare un ingiustificato arricchimento a danno del personale sanitario.

Un precedente per i professionisti sanitari Il network legale di Consulcesi Club, che ha assistito il medico, sottolinea l’importanza di questa sentenza come strumento di tutela per i dirigenti sanitari e invita i professionisti in situazioni analoghe a far valere i propri diritti.

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