“Il calo delle nascite non è il segnale di una società che ha perso il senso della genitorialità, ma l’effetto concreto di ostacoli sociali, economici e culturali che impediscono alle persone di scegliere liberamente se e quando diventare genitori”. È il commento della dottoressa Nadia Rovelli, vice presidente della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica (FNOPO), al recente rapporto UNFPA “La vera crisi della fertilità: la ricerca dell’autonomia riproduttiva in un mondo in cambiamento”, che denuncia come il fenomeno delle “culle vuote” sia in realtà la conseguenza di condizioni che limitano le possibilità, non la volontà delle persone.
“Le professioniste Ostetriche – sottolinea Rovelli – hanno una posizione privilegiata nell’osservare il fenomeno e le cause delle ’culle vuote’. Come riportato dal recente rapporto UNFPA, le coppie non hanno smesso di desiderare figli ma questo progetto di pianificazione famigliare si scontra con fattori ostacolanti quali la precarietà economica, le solitudini relazionali, l’aumento del costo della vita, la carenza di servizi gratuiti ed accessibili per la salute riproduttiva e la persistente disuguaglianza di genere. In questo scenario la nostra professione può e deve avere un ruolo fondamentale nella riduzione soprattutto degli ultimi due fattori ostacolanti appena richiamati. Le normative istitutive il profilo e le competenze dell’Ostetrica/o evidenziano quanto la nostra professione sia indispensabile per il potenziamento delle cure primarie a cui è necessario ancorare le funzioni di protezione e prevenzione della salute della donna, della famiglia, e della collettiva”.
Secondo la vicepresidente FNOPO, è cruciale che i servizi alla maternità, a libero accesso e gratuiti, “offrano consulenze ostetriche per la pianificazione famigliare e la prevenzione dei fattori di rischio di infertilità già in età adolescenziale ed un percorso di continuità assistenziale ostetrica alla coppia che inizia in fase preconcezionale sino ai mesi successivi del dopo parto. Le Ostetriche che esercitano in qualsiasi presidio territoriale ( case di comunità, scuola, farmacie , ambulatorio pediatra di libera scelta e consultori famigliari) – continua Rovelli – potenziano gli interventi di promozione e tutela della salute della donna, in campo sessuale e riproduttivo e dell’età evolutiva, in rapporto a tutti gli eventi naturali fisiologici tipici delle fasi del ciclo vitale: la vita intrauterina, la nascita, la pubertà/adolescenza, la gravidanza, il parto, il puerperio, l’età fertile, l’età matura, la menopausa/il climaterio. Educare alla fertilità sin da giovani – spiega – significa anche dare strumenti per preservarla nel tempo e decidere con maggiore autonomia se e quando diventare genitori.”
Ma l’azione dell’Ostetrica non si ferma al momento del parto. “Essendo il percorso nascita nel suo insieme un evento salutogenico – continua Rovelli – anche nel periodo post nascita l’Ostetrica/o continuiamo a essere la professionista di riferimento per la donna, per il bambino, per la coppia in quanto alle crescenti difficolta di mettere al mondo dei figli si associano le difficoltà dell’essere genitori. E questo accompagnamento, se sostenuto dalle istituzioni, determina numerosi esiti di salute materno neonatale, premessa indiscutibile affiché non si spenga il desiderio di avere più di un figlio. Il sostegno alla genitorialità non può esaurirsi nei primi mesi: deve proseguire nel tempo, con servizi capillari, accessibili per aiutare le famiglie a non sentirsi sole e a crescere serenamente”.
Il report dell’agenzia ONU invita a superare approcci semplicistici e misure spot, come i bonus una tantum o gli obiettivi di natalità imposti dall’alto. “Concordo con le soluzioni descritte alla fine del report – conclude Rovelli –. La genitorialità non si incentiva con slogan o premi economici ma con la conoscenza e consapevolezza della rete di diritti, servizi appropriati e la disponibilità di professionisti dedicati alle coppie e alle famiglie nel sostenere con competenza il desiderio e la pianificazione famigliare. E le Ostetriche, per raggiungere questo obiettivo, sono una risorsa indispensabile”.
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