Salute 21 Giugno 2024 13:24

I social media influenzano i comportamenti in tema di salute? Forse, ma ancora nessuna certezza

Secondo un’analisi coordinata dall’Università Ca’ Foscari Venezia e pubblicata sul British Medical Journal, non è ancora possibile stabilire un legame causale tra social media e comportamenti relativi alla salute
I social media influenzano i comportamenti in tema di salute? Forse, ma ancora nessuna certezza

Non sappiamo se e quanto i social media possono influire sui comportamenti degli utenti in tema di salute, come ad esempio le scelte vaccinali. Secondo un’analisi coordinata dall’Università Ca’ Foscari Venezia e pubblicata sul British Medical Journal, non è ancora possibile stabilire un legame causale tra social media e salute. I dati disponibili non sono sufficienti per collegare i contenuti fruiti sui social con i comportamenti quotidiani delle persone, come l’aderenza alle terapie, l’adozione di stili di vita sani o la partecipazione alle campagne vaccinali.

Comprensione incompleta dei meccanismi su impatto dei social

Le organizzazioni nazionali e internazionali che si occupano di salute pubblica hanno riconosciuto il ruolo cruciale dei social media nel dibattito pubblico e sono attivamente impegnate nell’informare, educare e contrastare le informazioni false o fuorvianti presenti sulle piattaforme. Tuttavia, secondo questa nuova analisi, la loro azione non può ancora basarsi su una comprensione completa dei meccanismi che favoriscono determinati comportamenti in seguito all’esposizione a contenuti sui social. “La relazione tra il consumo di informazioni sui social media e i comportamenti rimane un’importante area di studio”, afferma Fabiana Zollo, professoressa di Data science dell’Università Ca’ Foscari Venezia e prima autrice dell’analisi.

Serve accesso più ampio ai dati su interazioni nei social

“Trarre conclusioni definitive è difficile poiché i dati a disposizione sono spesso insufficienti”, evidenzia Zollo. “La comprensione dell’effetto dei social media sui comportamenti delle persone – prosegue – richiede approcci metodologici rigorosi, senza i quali non è possibile dimostrare un nesso causale, nonostante questo venga spesso dato per scontato”. In particolare, l’analisi sottolinea l’importanza di avere un accesso ampio ai dati sulle interazioni degli utenti con i contenuti sui social media e di monitorare le loro azioni nel tempo attraverso studi longitudinali.

L’obiettivo è migliorare le attività di informazione delle organizzazioni pubbliche

Secondo gli autori, il futuro progresso in questo ambito potrebbe rivelare meccanismi finora sconosciuti che influenzano il rapporto tra vita digitale e comportamenti con impatti sulla salute e il benessere individuale. Colmare questa lacuna nella conoscenza potrebbe migliorare le attività di informazione e comunicazione delle organizzazioni pubbliche, nonché potenziare la capacità di ascolto dei bisogni e delle preoccupazioni della popolazione. “È essenziale adottare un un approccio olistico per valutare l’impatto dei social media sui comportamenti legati alla salute”, evidenzia Zollo. “Dobbiamo studiare e comprendere le relazioni causali, identificare le popolazioni vulnerabili e considerare le differenze culturali per sviluppare interventi mirati e promuovere una collaborazione etica con le piattaforme digitali per un accesso esteso ai dati”, conclude.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Virus respiratorio sinciziale, ottobre è il mese per proteggere i neonati

Con l’arrivo dell’autunno prende il via la campagna di immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), che colpisce soprattutto i bambini più piccoli. Il pediatra Mart...
Advocacy e Associazioni

Giornata nazionale delle persone con sindrome di Down: “Nessuna decisione senza di noi”

Il 12 ottobre CoorDown torna in 200 piazze italiane per chiedere più partecipazione e rappresentanza nei luoghi dove si decide la vita di tutte e di tutti. Al centro della campagna, il film &ld...
Advocacy e Associazioni

Legge 104 e caregiver: tutte le novità tra permessi, congedi e smart working

Le novità introdotte per i caregiver dalla legge 104 rappresentano un passo avanti importante, ma secondo l’avvocato Alessia Maria Gatto non sono ancora sufficienti per rispondere piename...
Sanità

Intelligenza artificiale, approvata la legge quadro. Per i medici resta un supporto, non un surrogato

La soddisfazione della Fnomceo: “È un buon giorno per medici e cittadini, l’atto medico resta prerogativa dei professionisti”
Nutri e Previeni

La dieta mediterranea bio è meglio, effetti su microbiota in sole 4 settimane

Uno studio guidato dall’Università di Roma Tor Vergata ha scoperto che quattro settimane di dieta mediterranea biologica sono sufficienti per modificare in modo misurabile la composizione...