Contributi e Opinioni 4 Dicembre 2017 14:06

«Insieme per combattere disoccupazione e fuga cervelli» al congresso Amsi la proposta di ‘Uniti per Unire’

Si è svolto a Roma, presso la clinica “Ars medica”, il II Convegno del XVIII corso di aggiornamento internazionale e interdisciplinare dell’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI) che dal 2000 in poi, ha organizzato più di 550 convegni d’aggiornamento professionale in chiave sempre internazionale ed estesi a tutti gli operatori della Sanità (medici, odontoiatri, […]

Si è svolto a Roma, presso la clinica “Ars medica”, il II Convegno del XVIII corso di aggiornamento internazionale e interdisciplinare dell’Associazione Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI) che dal 2000 in poi, ha organizzato più di 550 convegni d’aggiornamento professionale in chiave sempre internazionale ed estesi a tutti gli operatori della Sanità (medici, odontoiatri, farmacisti, psicologi, infermieri, fisioterapisti, podologi ecc…).”Urgenza in cardiologia e medicina sportiva. Diagnosi, cura e riabilitazione”: questo il tema del corso, che ha visto la partecipazione di 130 professionisti internazionali della sanità, provenienti un po’ da tutto il mondo: riunitisi all’insegna delle parole-chiave efficienza, responsabilità, meritocrazia, innovazione, dialogo coi cittadini. “Un corso –  precisa il Prof. Foad Aodi,  presidente di AMSI e Membro del Focal Point in Italia per l’Integrazione per l’Alleanza delle Civiltà UNAoC (Organismo ONU) –   patrocinato da BTL ITALIA, dalla Confederazione  internazionale Unione Medica Euromediterranea (UMEM) e dal Movimento internazionale “Uniti per Unire”.
In apertura,Vittorio Lussana, giornalista direttore delle testate d’approfondimento “Periodico Italiano Magazine” e “Laici.it”, ha illustrato i punti salienti del Manifesto “Sanità e multiculturalismo”, lanciato recentemente da AMSI, UMEM,”Uniti per Unire” (movimento transculturale, internazionale, interprofessionale, con più di 1000 associazioni aderenti): diritto alla salute universale, istruzione obbligatoria, anche per i minori immigrati, maggior prevenzione nelle scuole, no alle cure “fai da te” e alle pratiche mortificanti la persona ( come l’infibulazione), sì a una legge Europea sull’immigrazione, e a un’ adeguata programmazione sia dell’ingresso in Italia dei professionisti della sanità stranieri che del flusso di nostri operatori verso Paesi richiedenti (come Arabia Saudita, Austria, Germania ,Belgio ). “In proposito – ha sottolineato il prof. Aodi  – ricordiamo che l’AMSI, con la sua funzione di raccordo tra domanda e offerta di lavoro nella sanità, negli ultimi 2 anni ha raccolto le richieste di ben 3500  giovani medici italiani che cercavano lavoro all’estero, e 1500 medici ospedalieri e pensionati che volevano fare esperienze lavorative fuori d’ Italia”.
Il Ministro Plenipotenziario Ambasciatore  Enrico Granara, Coordinatore per gli Affari Multilaterali del Mediterraneo e del Medio Oriente (MAE), ha illustrato le iniziative della Rete per il Dialogo Euromediterraneo – RIDE-APS, in stretto raccordo con la  Fondazione “Anna Lindth” e con l’ Unione per il Mediterraneo ( “E’ importante, per questa Rete, contare sul rapporto con associazioni come AMSI, UMEM, Uniti per Unire, e con enti locali, come il Comune di Bologna, che davvero sono un modello di concreta attuazione di politiche per l’ integrazione; mentre oggi è essenziale il contributo della società civile anche alla politica estera d’ un Paese”). Ricordando anche che a Foad Aodi, da 2 anni,  è stato conferito l’ incarico di membro del “Focal Point” per l’Integrazione in Italia per l’Alleanza delle Civiltà (UNAoC), organismo ONU.
Importante la proposta, scaturita dal dibattito, di creare una Confederazione degli Ordini o Albi professionali italiani, date le frequenti analogie tra i problemi delle varie professioni  (non solo nella sanità, ma anche tra avvocati, giornalisti, commercialisti, ecc…): in linea, del resto, con quella che, da anni, è la filosofia di Uniti per Unire.”Così come – ha aggiunto Aodi – la necessità, da un lato, di tornare a una visione unitaria del sapere e della pratica medica, contro le tendenze a un’eccessiva specializzazione ( non è pensabile che, come a volte capita negli ospedali, nella gestione d’un caso clinico, uno specialista non parli con un altro). Dall’altro, di combattere il deteriore fenomeno della medicina “difensiva”, promuovendo un migliore rapporto, anzi una vera e propria alleanza, tra medici e  pazienti”.
Ivo Pulcini, medico sportivo, Direttore sanitario della a.s. “Lazio”, parlando di  urgenze in medicina sportiva, s’è soffermato sul corso di formazione al pronto soccorso per emergenze cardiovascolari organizzato il 30 novembre dai medici della “Lazio” per i giocatori della squadra e le loro famiglie (“per la prima  volta, almeno in Italia”). Corso basato sull’impiego del dispositivo elettromedicale di prevenzione  “Modulo Sudden Death Screening” (SDS), prodotto dall’azienda  BTL:  strumento per la prevenzione della morte cardiaca improvvisa, principale causa di morte nei giovani atleti.”Ogni anno – ha precisato Antonio Forte, responsabile Cardiologia di BTL Italia – quasi 70.000 persone nel nostro Paese muoiono per arresto cardiaco improvviso: tra loro, molti  giovani sportivi. Questo dispositivo, ora adottato già, in Italia,  anzitutto da Lazio Calcio e Salernitana Calcio, permette. con una diagnosi richiedente pochi minuti,  di prevedere  in un paziente la possibilità di gravi patologie cardiovascolari addirittura con 10 anni d’anticipo”.
Il Congresso AMSI ha riconfermato all’unanimità il Direttivo uscente che avrà come Presidente Foad Aodi, Vice presidente Jamal Abo Abbas, Portavoce Mihai Peter Baleanu e Kamran Paknegad per Segretario Generale.

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