Contributi e Opinioni 21 Marzo 2017 14:16

Formazione e Psoriasi, all’American Academy in corso ad Orlando nuovi obiettivi terapeutici

Il PASI è uno strumento fondamentale e universalmente utilizzato per valutare la severità della malattia. Sino a poco tempo fa un trattamento era considerato valido quando la maggior parte dei pazienti raggiungeva un PASI 75 ossia una diminuzione del 75% delle placche psoriasiche. Il PASI è stato dunque utilizzato per misurare in maniera oggettiva l’efficacia delle terapie. Oggi i dermatologi americani hanno alzato l’asticella fissando il raggiungimento di PASI 90 e PASI 100, come nuovi obiettivi di trattamento. Il nuovo target terapeutico, cui l’Europa stava già puntando, dopo il congresso americano sembra diventare realtà.

«Per molti anni raggiungere un miglioramento del 75% era l’obiettivo standard nella psoriasi moderata-grave” ha dichiarato Kristian Reich dell’Università di Gottingen in apertura della sessione plenaria dell’Annual Meeting of American Academy of Dermatology che si è svolto ad Orlando “ma con l’introduzione di molecole sempre più efficaci, abbiamo l’opportunità di offrire ai nostri pazienti opzioni di terapia per raggiungere il 90 e il 100% di pulizia della pelle».

L’indice PASI, acronimo di Psoriasis Area Severity Index è un importante strumento di valutazione per determinare la gravità della psoriasi e valutare i progressi. Creato nel 1978 da Fredriksson e Petterson per stabilire l’efficacia del trattamento a base di retinoidi, è nato dalla necessità di avere uno strumento oggettivo per misurare l’efficacia delle terapie. E arriva proprio dalla voce delle associazioni di pazienti, la richiesta di puntare a standard di efficacia sempre più alti e quindi di concentrare gli sforzi nei confronti di quei farmaci che siano in grado di raggiungere punteggi PASI 90 e 100.

Applicare il PASI prevede una analisi del corpo e delle lesioni. Il corpo viene idealmente diviso in 4 regioni distinte: testa (comprende il cuoio capelluto), arti superiori, tronco (che include ascelle e genitali) e arti inferiori (gambe, glutei, piedi e palmi).

Ogni placca o lesione viene esaminata e catalogata secondo rossore (eritema), spessore (infiltrazione) e desquamazione. La gravità è classificata poi con una scala da 0 a 4. Dopo si passa al calcolo dell’area coperta da placche, a cui viene attribuito un punteggio da 0 a 6 dove il numero 6 sta ad indicare una presenza di placche superiore al 90%. I valori rilevati vengono poi inseriti in un algoritmo di calcolo che da un risultato da 0 a 72, ma è raro trovare un paziente che superi il punteggio di 40. I pazienti con un punteggio inferiore a 10 sono affetti da una forma lieve. Tra 10 e 20 si parla di forma moderata. Oltre 20 si parla di forma severa.

La psoriasi è una malattia cutanea, spesso cronica, caratterizzata dalla presenza di placche ben definite, eritematose e desquamanti sulla superficie del corpo e sul capo. In Italia colpisce circa il 2,8% della popolazione. Esistono diverse forme: psoriasi cronica a placche, psoriasi guttata, psoriasi invertita, psoriasi eritrodermica ed artrite psoriasica. Studi recenti hanno individuato una correlazione tra psoriasi e rischio di malattie cardiovascolari. Importanti sono invece gli effetti che la malattia può avere sulla vita di relazione e la qualità della vita.

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