Contributi e Opinioni 31 Gennaio 2022 12:46

Covid e danni da vaccino, cosa dice la legge?

Chi paga in caso di danni da vaccino? Scopriamo cosa dice la legge nel caso di effetti indesiderati post vaccinazione

di Riccardo Cantini, intermediario assicurativo (Iscrizione RUI di IVASS: E000570258)
Covid e danni da vaccino, cosa dice la legge?

La poliomielite è stata una piaga devastante per molto tempo. Oggi in Occidente è praticamente scomparsa, soprattutto grazie alla profilassi vaccinatoria. Non è però così noto un retroscena relativo ai danni da vaccino anti-polio, che riguarda il Ministero della Salute. La Corte di Cassazione ha condannato oltre dieci anni fa il Ministero proprio per aver consentito l’utilizzo di un vaccino considerato pericoloso, il cosiddetto “Sabin”, quando sarebbe invece stato possibile ricorrere ad una alternativa non dannosa, il vaccino inattivo “Salk”. Ed oggi, a seguito della più imponente campagna di profilassi mai vista, chi paga nel caso si manifestassero effetti indesiderati post-vaccinazione?

Danni da vaccino: le responsabilità del Ministero

Iniziamo proprio dalle eventuali responsabilità del Ministero. In caso di danni da vaccino anti-Covid, il Ministero deve risarcire? Allo stato attuale dei fatti, la giurisprudenza sembra sostenere prevalentemente la tesi che il risarcimento potrebbe verificarsi:

  • solamente per quelle categorie per le quali la vaccinazione risulti obbligatoria;
  • se la pericolosità del siero è nota o quantomeno conoscibile;
  • se tale pericolosità avrebbe dovuto imporre quantomeno un principio di precauzione nella somministrazione dello stesso.

Le responsabilità delle case farmaceutiche

Altro attore sicuramente non escluso da eventuali richieste di risarcimento a seguito di problemi post-profilassi vaccinatoria è l’industria farmaceutica. La vendita e la somministrazione di medicinali in genere viene infatti considerata una “attività pericolosa” dalla giurisprudenza, pertanto le case farmaceutiche potrebbero risultare obbligate al risarcimento ex Art.2050 del Codice Civile. L’Articolo 2050 infatti recita: «Chiunque cagiona danno ad altri nello svolgimento di un’attività pericolosa, per sua natura o per la natura dei mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento, se non prova di avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno». Ma quali sono le «misure idonee ad evitare il danno»? Ad esempio:

  • una adeguata e costantemente aggiornata comunicazione commerciale e terapeutica, al fine di rendere i consumatori esaurientemente informati su eventuali effetti collaterali;
  • l’osservazione scrupolosa dei protocolli di sperimentazione stabiliti dalla legge;
  • la certificazione positiva da parte dell’Istituto Superiore di Sanità in merito ai test effettuati sul farmaco.

Risarcimento o indennizzo?

Sin qui abbiamo affrontato il tema dei danni da vaccino seguendo l’ipotesi che, dietro la sua somministrazione e conseguente pregiudizio per la salute, vi sia un nesso caratterizzato da colpa. In altre parole, l’idea è che si sarebbe potuto (o dovuto) fare altrimenti. È in questi casi che può configurarsi una richiesta di risarcimento. Altro è il caso in cui il danno da vaccino non sia correlato ad un illecito. In altre parole, cosa succede se – nonostante tutte le precauzioni e le cautele messe in campo dagli attori coinvolti – il vaccinato dovesse accusare seri problemi di salute conseguenti alla mera somministrazione del farmaco? Qualcuno paga? È questo il caso dell’indennizzo.

Il DL n.4 del 27 gennaio 2022 sui danni da vaccino

Va da sé che l’indennizzo è sempre stato possibile a seguito di profilassi obbligatorie che avessero comportato pregiudizi seri alla salute dei vaccinati. Ma per il vaccino anti-Covid, come si sa, non è prevista una obbligatorietà generalizzata. Esso è però “fortemente raccomandato”. Pertanto, chi avesse subito danni post-vaccinazione non obbligatoria, avrebbe dovuto attendere il parere della Corte di Cassazione per veder eventualmente accettata la propria richiesta di indennizzo. Con il DL n.4 del 27 gennaio scorso, il legislatore ha però semplificato la strada.

La modifica della Legge 210/1992

All’Art.20 del DL, dedicato alle “Disposizioni in materia di vaccini anti Sars-Cov2 e misure per assicurare la continuità delle prestazioni connesse alla diagnostica molecolare”, si legge: «All’articolo 1 della legge 25 febbraio 1992, n. 210, dopo il comma 1, è inserito il seguente: “1-bis. L’indennizzo di cui al comma 1 spetta, alle condizioni e nei modi stabiliti dalla presente legge, anche a coloro che abbiano riportato lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, a causa della vaccinazione anti Sars-CoV-2 raccomandata dall’autorità sanitaria italiana […]». La spesa complessiva autorizzata per il biennio 2022-2023 risulta pari a 150 milioni di euro.

La responsabilità del medico

È ovviamente possibile che a cagionare danni al vaccinato possa essere un comportamento negligente e superficiale del medico addetto alla somministrazione. Ha fatto notizia, ad esempio, il caso della donna che ha ricevuto – per un errore – ben quattro dosi di vaccino in una sola volta. Qui, però, non trattasi specificamente di danno da vaccino, bensì di colpa (lieve o grave) del medico. Pertanto è sempre opportuno, per il professionista sanitario, tutelarsi con una copertura assicurativa di responsabilità civile adeguata. Magari a seguito di un consulto professionale con Sanitassicura.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Covid: spray nasale con anticorpi protegge da infezione. Gli scienziati: “Approccio utile contro nuove varianti e in futuro anche contro altri virus”
I ricercatori del Karolinska Institutet, in Svezia, hanno dimostrato che lo spray nasale anti-Covid sviluppato, a base di anticorpi IgA, può offrire protezione dall'infezione. O almeno così è stato nei topi su cui è stato testato, come riportato da uno studio pubblicato su PNAS. I risultati aprono la strada a una nuova strategia per proteggere le persone ad alto rischio a causa delle diverse varianti del virus Sars-CoV-2 e possibilmente anche da altre infezioni
Dagli igienisti della SItI una Guida alle buone pratiche vaccinali
La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) ha presentato il documento "Guida alle buone pratiche vaccinali", con l'obiettivo di promuovere e garantire servizi vaccinali di eccellenza in tutto il territorio nazionale
di V.A.
Fiaso: Covid ancora in calo, ma preoccupa l’influenza
Si conferma in calo l’indice dei ricoveri Covid. La rilevazione degli ospedali sentinella aderenti a Fiaso fa registrare un complessivo -16% nell’ultima settimana del 2023. Secondo l'ultima rilevazione Fiaso i virus influenzali stanno avendo un impatto in termini assoluti maggiore sugli ospedali
di V.A.
Covid: le varianti sono emerse in risposta al comportamento umano
Le varianti del virus Sars-CoV-2 potrebbero essere emerse a causa di comportamenti umani, come il lockdown o le misure di isolamento, le stesse previste per arginare la diffusione dei contagi. Queste sono le conclusioni di uno studio coordinato dall’Università di Nagoya e pubblicato sulla rivista Nature Communications. Utilizzando la tecnologia dell’intelligenza artificiale e la modellazione matematica […]
Covid: in commercio terapie di dubbia sicurezza ed efficacia
Ci sono la bellezza di 38 aziende che hanno messo in commercio presunti trattamenti a base di cellule staminali e di esosomi (vescicole extracellulari) per la prevenzione e il trattamento del Covid-19
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Advocacy e Associazioni

Oncologia, Iannelli (FAVO): “Anche i malati di cancro finiscono in lista di attesa”

Il Segretario Generale Favo: “Da qualche anno le attese per i malati oncologici sono sempre più lunghe. E la colpa non è della pandemia: quelli con cui i pazienti oncologici si sco...