Contributi e Opinioni 23 Marzo 2020 16:53

Coronavirus, Rostan (Iv): «Chiarezza su criteri distribuzione dpi. Inammissibile tamponi a calciatori e non ad operatori»

La vicepresidente della Commissione Affari Sociali Michela Rostan tuona contro i ritardi nella distribuzione delle mascherine: «I quasi cinquemila operatori sanitari contagiati, il doppio della Cina, sono molto più di un segnale di allarme su un’errata impostazione dei sistemi di lavoro»

«Si faccia subito chiarezza su eventuali ritardi e sui criteri di distribuzione dei dispositivi di protezione individuale agli operatori sanitari e a tutto il personale coinvolto nelle attività di contrasto alla diffusione del coronavirus. I quasi cinquemila operatori sanitari contagiati, il doppio della Cina, sono molto più di un segnale di allarme su un’errata impostazione dei sistemi di lavoro che devono contemplare in primis meccanismi adeguati per la tutela di medici, infermieri, tecnici di laboratorio e medici di famiglia. Non possiamo più mandare al macello senza adeguate protezioni proprio le donne e gli uomini che devono combattere in prima linea per fermare il contagio». Lo ha dichiarato Michela Rostan, Italia Viva, vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera.

«Su ventidue decessi registrati finora – ha proseguito la deputata di Italia Viva – la metà sono medici di famiglia che, salvo alcune piccole operazioni spot, ancora non hanno ricevuto alcun presidio di protezione e continuano ad operare in tutta Italia in condizioni di pericolo inaccettabile per sé stessi e per i loro assistiti. Il fatto poi che oltre la metà dei contagiati siano donne che lavorano negli ospedali, e che poi rientrano a casa a fine turno, è ulteriore prova che qualcosa non è andata per il verso giusto. Non possiamo sconfiggere il virus se sono proprio gli operatori sanitari a diffonderlo».

«Ciò che sta avvenendo in Veneto con i tamponi obbligatori a tutti gli operatori sanitari – ha concluso Rostan – dai quali risulta un’alta presenza di casi positivi, deve essere replicato in tutte le regioni italiane. E bisogna farlo subito. Non può essere ammissibile che i tamponi vengano fatti ai calciatori e non a chi quotidianamente lavora negli ospedali, nei presìdi medici, negli ambulatori, nei servizi di emergenza a stretto contatto con centinaia di persone ogni settimana. Non è così che sconfiggeremo il virus».

 

Articoli correlati
Covid-19 e vaccini: i numeri in Italia e nel mondo
Ad oggi, 28 febbraio 2023, sono 675.188.796 i casi di Covid-19 in tutto il mondo e 6.870.894 i decessi. Mappa elaborata dalla Johns Hopkins CSSE. I casi in Italia L’ultimo bollettino disponibile (23 febbraio 2023): Oggi in Italia il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 25.576.852 (4.720 in più rispetto a ieri). Il […]
Epatite, Rostan (Forza Italia): «Otto milioni alla Campania per gli screening. Avanti con il Piano attuativo»
«Le regioni del Mezzogiorno devono lavorare per recuperare il terreno perduto anche perché, è bene ricordare, le infezioni da HCV sono causa di tante altre malattie extra epatiche» spiega la deputata azzurra
Sanità, Rostan (Misto): «Appello a Draghi per nuove assunzioni in Sanità»
«Dal Summit di Napoli lanciamo un appello al governo Draghi affinchè si mettano in campo tutte le risorse possibili per colmare il gravissimo deficit di personale sanitario che è la causa principale di tanti disservizi e di una profonda iniquità tra regioni per ciò che attiene i livelli essenziali di assistenza. Dobbiamo individuare corsie preferenziali […]
Se la linea del tampone rapido appare sbiadita significa che la carica virale è più bassa?
Il tampone rapido, oltre a verificare l'eventuale positività, è anche in grado di definirla in termini quantitativi?
di Valentina Arcovio
Test molecolari, antigenici e salivari, è ancora caos. Quali sono le opzioni che abbiamo?
Maurizio Sanguinetti, direttore del Dipartimento di Scienze di Laboratorio e Infettivologiche della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS fa il punto sugli strumenti che abbiamo a disposizione per la diagnosi o lo screening di Covid-19
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

In Italia quasi 1,5 milioni di italiani con demenza. Nel mondo nessuna diagnosi per il 75%

In occasione del XIII Mese Mondiale di settembre Federazione Alzheimer Italia e Alzheimer’s Disease International lanciano un appello per aumentare la consapevolezza sulla demenza e combattere l...
Salute

Automedicazione: dall’Enterogermina al Daflon, ecco i prodotti più venduti in farmacia

I dati Pharma Data Factory (PDF): nell’ultimo anno mobile (agosto 2023-settembre 2024) il mercato dei farmaci per l’autocura è stabile (-1%), anche se con prezzi in lieve aumento (+...
Prevenzione

Medici di medicina generale, igienisti e pediatri assieme contro il virus respiratorio sincinziale

Il Board del Calendario per la Vita accoglie con soddisfazione la possibilità di offrire a carico del Ssn, come annunciato dalla Capo Dipartimento Prevenzione del Ministero, l'anticorpo monoclo...