Contributi e Opinioni 10 Marzo 2020 13:39

Coronavirus, Nursing Up: «Niente mascherine FFP3 in Rianimazione al San Martino di Genova. La comunicazione in una mail appesa nel corridoio»

“Gentilissimi, come sapete siamo al momento senza FFP3 e non sappiamo quando le stesse potranno essere recuperate. Immagino sappiate che la ricerca viene fatta attraverso diversi canali: altre aziende sanitarie, ALISA, ditte PROCIV da parte sia del Provveditorato che della Direzione Sanitaria aperta parentesi (le P3 recuperate per il fine settimana sono state trovate dalla dr.ssa Martelli al Gaslini). Comunque di fatto siamo a zero. Soluzione possibile condivisa anche con i colleghi della Clinica Malattie Infettive con il prof. Icardi che ci legge per conoscenza: unire le proprietà della mascherina chirurgica con le proprietà delle mascherine FFP2. Si tratta quindi di indossare le FFP2 e sopra indossare la mascherina chirurgica. Di fatto questo sistema ci permette di raggiungere una capacità filtrante comparabile con le FFP3 e nel contempo da una protezione alla FFP2 che, se trattata con adeguata cura, può essere riciclata fino ad un massimo di 8 h. Abbiamo Inoltre fatto una riunione congiunta su sistemi per pressione negativa e purificazione dell’aria che permetterebbe di abbattere notevolmente la contaminazione aerea ambientale, oltre i benefici di avere all’occorrenza stanze in pressione negativa. Ad oggi non ho ricevuto alcun riscontro scritto sull’interesse o meno di tale soluzione e se quindi procede o meno ad una possibile acquisizione. Cordiali saluti”.

«Così si legge in una mail appesa nel corridoio della Terapia Intensiva del San Martino di Genova, all’attenzione degli infermieri e dei medici in forze al reparto dove sono ricoverati pazienti otto Covid. La missiva porta la firma del direttore U.O.C. Servizio Prevenzione e Protezione Ospedale Policlinico San Martino» fa sapere il sindacato Nursing Up in una nota. «Noi come Nursing Up – spiega Enrico Boccone, segretario regionale del sindacato Nursing Up Liguria – abbiamo chiesto rassicurazioni più di una volta in Regione e ad Alisa riguardo ai Dispositivi di Protezione Individuale per gli infermieri e ci hanno detto che sarebbero arrivati e di stare tranquilli. Invece nel giro di una settimana si sono smentiti completamente e la cosa gravissima è che i nostri professionisti sanitari in prima linea contro il Coronavirus ora sono sguarniti e non resta loro altro da fare che fotografare una scarna comunicazione appesa ad un muro. E da domani rischiare la pelle» conclude.

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