Contributi e Opinioni 19 Dicembre 2016 16:22

Accorpamento Asl. Sempre meno Aziende e sempre più grandi

Il comparto sanitario italiano sta lentamente trasformandosi. Nonostante il No alla Riforma Costituzionale il profilo della sanità si sta modificando e a dimostrarlo l’imminente processo di accorpamento delle Asl. Una centralizzazione inevitabile che negli ultimi 5 anni ha visto una riduzione del 35% il numero delle Aziende che risultano essere sempre più raccolte, uniche e con bacini d’utenza che a volte superano il milione di abitanti. Questo fenomeno di accentramento che in realtà è iniziato da parecchi anni ma che sta trovando il suo massimo compimento di recente, è dettato sia dalla volontà delle amministrazioni di risparmiare sugli stipendi dei manager sia per riaccentrare e omologare l’organizzazione dei servizi sanitari.

Sarebbe però necessario con la nuova organizzazione, sollevare il problema della collegialità delle decisioni e della relazioni fra i diversi decisori. Infatti le mega-aziende richiedono a loro volta profili di general manager e non soltanto al vertice.

Per quanto riguarda il quadro generale delle regioni, da Nord a Sud, il taglio c’è stato. Alcune Regioni sanitarie come per esempio la Val d’Aosta Molise e le Marche hanno già un’unica Asl che spesso corrisponde con il capoluogo. Dal 2017 è probabile che anche la Sardegna si adatti ad avere una sola Asl. Poi ci sono Regioni con più Asl come per esempio l’Umbria e la Basilicata con 2 Aziende Sanitarie Locali, la Toscana con 3, l’Abruzzo con 4, il Friuli, la Liguria e la Calabria con 5 Asl.

Tra le Regioni con più Aziende sanitarie il Piemonte che il prossimo anno ne avrà ben 12. Segue il Lazio con 10 Asl, di cui 6 nella provincia di Roma, 3 a Roma città dove però la Asl Roma 1 e Roma 2 sono già le più grandi del Paese. Sicilia e Veneto ne avranno 9, Lombardia ed Emilia Romagna 8 Asl, la Campania 7 e la Puglia con 6.

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