One Health 19 Giugno 2025 09:26

Colera, l’allarme OMS: “Crescono i contagi, rischio molto alto a livello globale”

Dall’inizio dell’anno il numero totale di contagi ha già superato quota 211mila, con più di 2.700 decessi. A essere maggiormente colpiti sono i Paesi con fragili sistemi sanitari e in condizioni di emergenza prolungata
di I.F.
Colera, l’allarme OMS: “Crescono i contagi, rischio molto alto a livello globale”

I casi di colera nel mondo continuano ad aumentare. A lanciare l’allarme è l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che nell’ultimo bollettino mensile diffonde dati preoccupanti: nel solo mese di maggio si sono registrati oltre 52mila nuovi casi, segnando un incremento del 35% rispetto ad aprile. Dall’inizio dell’anno il numero totale di contagi ha già superato quota 211mila, con più di 2.700 decessi. A essere maggiormente colpiti sono i Paesi con fragili sistemi sanitari e in condizioni di emergenza prolungata: in Sud Sudan, i casi sono oltre 51mila, in Afghanistan si tocca quota 46mila.

Rischio molto alto

A seguire la Repubblica Democratica del Congo, dove i malati sono 27mila, Angola con 22mila, Yemen con 18mila, e Sudan con 16mila casi accertati. Il Sud Sudan è anche il Paese con il maggior numero di vite perse a causa dell’epidemia: quasi mille decessi da gennaio. L’Angola segue con oltre 680 morti, poi la Repubblica Democratica del Congo con più di 570, e infine il Sudan, dove si contano quasi 280 morti. L’OMS classifica il rischio collegato all’epidemia come “molto alto” e avverte: nonostante oggi siano 26 i Paesi colpiti, circa un miliardo di persone vive in aree considerate ad alto rischio.

Perché i contagi aumentano

A facilitare la diffusione dell’infezione sono confini facilmente attraversabili, sistemi di sorveglianza epidemiologica insufficienti, e scarsa consapevolezza nelle comunità più vulnerabili, che spesso non hanno accesso a informazioni corrette e strumenti di prevenzione. A complicare ulteriormente il quadro, spiega ancora l’OMS, è la presenza di conflitti armati in molte delle aree interessate. Le guerre ostacolano in modo drammatico l’accesso ai servizi sanitari, impedendo ai malati di ricevere cure adeguate e rendendo difficile mettere in atto le misure di contenimento. Molti Paesi, inoltre, si trovano con le risorse sanitarie esaurite, travolti da epidemie multiple e da altre emergenze sanitarie che gravano sulla tenuta dei sistemi di cura.

Mancano i finanziamenti

Sul piano globale pesa infine la mancanza di finanziamenti. Secondo l’OMS, il ritiro di alcuni dei principali donatori internazionali sta compromettendo seriamente la capacità di risposta nei Paesi a più alta incidenza. Per questo l’Organizzazione lancia un appello chiaro e deciso: sono urgenti investimenti stabili, sia nazionali che internazionali, per rafforzare le attività di prevenzione, migliorare la preparazione e garantire una risposta efficace di fronte a focolai che, da locali, rischiano di diventare globali.

 

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