Salute 17 Giugno 2025 11:17

Bambini e nuove tecnologie: “Intrappolati in un circolo vizioso”

I ricercatori: "Abbiamo scoperto che l’aumento del tempo sugli schermi può portare a problemi emotivi e comportamentali, e che i bambini con questi problemi spesso usano gli schermi come strategia di coping"
Bambini e nuove tecnologie: “Intrappolati in un circolo vizioso”

Un uso eccessivo degli schermi può alimentare un circolo psicologico pericoloso. Ne sono convinti gli studiosi dell’Università del Queensland, autori di uno studio pubblicato su Psychological Bulletin dall’American Psychological Association. I ricercatori hanno condotto una revisione di 117 studi longitudinali, con dati relativi a oltre 292mila bambini sotto i dieci anni, provenienti principalmente da Stati Uniti, Canada, Australia, Germania, Paesi Bassi. “Abbiamo scoperto che l’aumento del tempo sugli schermi può portare a problemi emotivi e comportamentali, e che i bambini con questi problemi spesso usano gli schermi come strategia di coping”, spiega il professor Michael Noetel, co‑autore dell’analisi.

Un fenomeno bidirezionale

In particolare, il legame più forte emerge con i videogiochi: un’abitudine frequentemente associata a rischio maggiore rispetto a quello che si riscontra con l’uso di contenuti educativi o ricreativi. Dallo studio emerge un fenomeno bidirezionale. Da un lato, trascorrere molte ore davanti allo schermo è correlato a un incremento di casi di ansia, depressione, aggressività e iperattività. dall’altro, i bambini afflitti da queste difficoltà tendono a cercare conforto proprio in quei dispositivi, instaurando un circolo vizioso, un rifugio che può trasformarsi in prigione emotiva.

Differenze di età e genere

I ricercatori hanno anche notato che i rischi aumentano con l’età: i bambini dai 6 ai 10 anni risultano più vulnerabili rispetto ai più piccoli. Inoltre, le bambine mostrano una maggiore predisposizione verso problemi emotivi causati dall’uso eccessivo degli schermi. I maschietti, invece, reagiscono spesso aumentando ancora di più le ore passate al videogioco, cercando conforto nel mondo virtuale. Michael Noetel avverte: “Non si tratta di vietare gli schermi, ma di monitorare la qualità e il contesto d’uso. Occorrono regole chiare, coerenza e supporto emotivo. È fondamentale insegnare ai bambini strategie alternative per gestire le emozioni”.

 

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