Salute 18 Luglio 2025 16:26

Atleti con tessuto cicatriziale nel cuore più a rischio cardiaco

La presenza di tessuto cicatriziale nel cuore degli atleti è associata a un rischio maggiore di aritmie cardiache potenzialmente pericolose. Lo evidenzia uno studio pubblicato sulla rivista Circulation: Cardiovascular Imaging
Atleti con tessuto cicatriziale nel cuore più a rischio cardiaco

La presenza di tessuto cicatriziale nel cuore degli atleti è associata a un rischio maggiore di aritmie cardiache potenzialmente pericolose. Lo evidenzia uno studio, pubblicato sulla rivista Circulation: Cardiovascular Imaging, condotto dagli scienziati dell’Università di Leeds. Il team, guidato dallo scienziato Peter Swoboda, ha valutato la correlazione tra la presenza di tessuto cicatriziale e il rischio di aritmia in 106 ciclisti e triatleti maschi di età superiore ai 50 anni. I ricercatori hanno lavorato nell’ambito del progetto VENTOUX, che prende il nome dal Mont Ventoux, una delle salite più impegnative del Tour de France.

Le aritmie cardiache sono pericolose durante l’attività sportiva

La tachicardia ventricolare, che si manifesta con un ritmo irregolare originato da una camera cardiaca ventricolare, è uno dei tipi più gravi di aritmia e può portare a morte cardiaca improvvisa. L’ispessimento del tessuto muscolare cardiaco, o cicatrizzazione, è stata in passato associata a battiti cardiaci irregolari, anche se l’impatto sulla popolazione altrimenti sana non è stato ancora esaminato. “Fortunatamente – afferma Swoboda – le aritmie cardiache pericolose durante l’attività sportiva sono piuttosto rare. Volevamo capire se le aritmie cardiache pericolose negli atleti di resistenza potessero essere correlate alle cicatrici cardiache”. Nell’ambito dell’indagine, i ricercatori hanno seguito i ciclisti che si erano allenati per almeno dieci ore a settimana per più di 15 anni. I partecipanti sono stati sottoposti a risonanza magnetica cardiovascolare, ed è stato impiantato loro un registratore sottocutaneo che ha registrato il battito cardiaco per due anni.

Quasi 1 atleta su 2 presentava cicatrici sul ventricolo sinistro del cuore

I dati hanno rivelato che il 47,2 per cento degli atleti presentava segni di cicatrici sul ventricolo sinistro del cuore, mentre circa il 3 per cento della coorte ha manifestato una frequenza cardiaca accelerata potenzialmente pericolosa. “Non ci aspettavamo – riporta Swoboda – che l’associazione tra cicatrici e ritmi aritmici pericolosi fosse così evidente. I nostri dati sottolineano l’importanza di sensibilizzare gli sportivi sull’importanza di conoscere il funzionamento di un defibrillatore”. Come principale limitazione, gli autori riconoscono che i risultati potrebbero non essere generalizzabili alle fasce di popolazione non rappresentate nello studio, ovvero donne, ciclisti non europei e persone che non praticano sport regolarmente. Inoltre, i risultati non sono stati in grado di distinguere se la cicatrice cardiaca in sé fosse la causa delle aritmie o se fosse un indicatore di un processo sottostante distinto. Sarà pertanto necessario, concludono gli scienziati, condurre ulteriori approfondimenti per chiarire meglio i meccanismi legati a questa correlazione.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Virus respiratorio sinciziale, ottobre è il mese per proteggere i neonati

Con l’arrivo dell’autunno prende il via la campagna di immunizzazione contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), che colpisce soprattutto i bambini più piccoli. Il pediatra Mart...
Advocacy e Associazioni

Giornata nazionale delle persone con sindrome di Down: “Nessuna decisione senza di noi”

Il 12 ottobre CoorDown torna in 200 piazze italiane per chiedere più partecipazione e rappresentanza nei luoghi dove si decide la vita di tutte e di tutti. Al centro della campagna, il film &ld...
Advocacy e Associazioni

Legge 104 e caregiver: tutte le novità tra permessi, congedi e smart working

Le novità introdotte per i caregiver dalla legge 104 rappresentano un passo avanti importante, ma secondo l’avvocato Alessia Maria Gatto non sono ancora sufficienti per rispondere piename...
Sanità

Intelligenza artificiale, approvata la legge quadro. Per i medici resta un supporto, non un surrogato

La soddisfazione della Fnomceo: “È un buon giorno per medici e cittadini, l’atto medico resta prerogativa dei professionisti”
Nutri e Previeni

La dieta mediterranea bio è meglio, effetti su microbiota in sole 4 settimane

Uno studio guidato dall’Università di Roma Tor Vergata ha scoperto che quattro settimane di dieta mediterranea biologica sono sufficienti per modificare in modo misurabile la composizione...