One Health 31 Luglio 2024 15:02

Earth Overshoot Day, dal 1° agosto l’umanità andrà in debito: “Esaurite tutte le risorse che la natura produce in un anno”

L’Italia è uno dei paesi con il più elevato debito ecologico: l’Overshoot Day per il nostro Paese è arrivato già il 19 maggio
di I.F.
Earth Overshoot Day, dal 1° agosto l’umanità andrà in debito: “Esaurite tutte le risorse che la natura produce in un anno”

Il primo agosto scatta l “Earth Overshoot Day”, il giorno del sovrasfruttamento della Terra calcolato ogni anno dal Global Footprint Network, che indica come in soli sette mesi l’umanità abbia già utilizzato ciò che la Terra impiega 12 mesi per rigenerare. A livello globale stiamo consumando l’equivalente di 1,7 Pianeti all’anno, cifra drammatica che potrebbe arrivare nel 2030 a due Pianeti sulla base delle tendenze attuali. Il WWF nell’ambito della sua campagna Our Future, sta comunicando in questi giorni alcuni consigli sui suoi canali social per gesti semplici che, se compissimo tutti, potrebbero ritardare l’arrivo di questa data di addirittura alcuni mesi.

Gli Earth Overshoot Day degli anni passati

L’Earth Overshoot Day si calcola dividendo la biocapacità del Pianeta, ovvero la quantità di risorse ecologiche che la Terra è in grado di generare in quell’anno, per l’impronta ecologica dell’umanità, che equivale alla domanda delle nostre società per quello stesso anno e moltiplicando tutto per 365, i giorni di un anno. Questo vuol dire che da giovedì 1° agosto 2024 l’umanità ha già “finito” tutte le risorse che la Natura produce in un intero anno e inizia ad andare a debito. L’umanità, con i suoi oltre otto miliardi di abitanti, consuma in quantità eccessive, oltre le capacità di rigenerazione (e riassorbimento) del Pianeta. 50 anni fa, nel 1974 l’Overshoot day cadeva il 30 novembre: sforavamo di un mese il nostro budget annuale. Nel 2004, il 2 settembre, nel 2014 il 5 agosto. La data è sempre andata anticipandosi e il nostro il nostro debito ecologico è cresciuto.

Le conseguenze del sovrasfruttamento

La persistenza per oltre mezzo secolo di questo stato di sovrasfruttamento della natura ha portato una drastica perdita di biodiversità, un eccesso di gas serra di origine antropica nell’atmosfera, i cui effetti stanno diventando più evidenti con l’aumento della frequenza e dell’intensità di ondate di calore, incendi boschivi, siccità e inondazioni, rappresentando una minaccia per la nostra stessa sopravvivenza.  Questa data si inserisce in un’estate da record, con il 21, 22 e 23 luglio che sono stati i tre giorni più caldi mai registrati al mondo dal 1940, secondo il Servizio europeo sul cambiamento climatico di Copernicus. Il 22 luglio è stato registrato un record assoluto con una temperatura media globale di 17,16 gradi, che supera precedenti record: 17,09 °C del 21 luglio (il giorno prima) e 17,08 °C di un anno fa, il 6 luglio 2023. Quel che desta però maggiore preoccupazione è la tendenza dell’ultimo anno: giugno 2024 è stato il 13° mese consecutivo in cui la temperatura globale è stata fuori scala rispetto ai rispettivi mesi precedentemente registrati e il 12° in cui ha raggiunto 1,5°C al di sopra dei livelli preindustriali.

Le soluzione proposte dal WWF

Secondo il WWF esistono molte soluzioni che possono essere adottate a livello di comunità o individualmente per avere un impatto significativo sul tipo di futuro in cui investiamo: per esempio se usassimo energia generata per il 75% da fonti rinnovabili (rispetto al 39% attuale) potremmo spostare in avanti l’Overshoot day di 26 giorni; il risparmio e l’uso di tecnologie di efficienza energetica esistenti per gli edifici, i processi industriali e la produzione di energia elettrica potrebbe far recuperare altri 21 giorni. “Se fino agli anni 60 l’umanità era più o meno in equilibrio con la Natura, di anno in anno la data si è spostata scalando il calendario, per arrivare oggi all’inizio di agosto. Ciò significa che l’umanità è in overshoot ecologico da oltre 50 anni. Vivere costantemente al di sopra delle possibilità fisiche del nostro Pianeta è una possibilità limitata nel tempo, rischiamo un disastro ecologico: i beni e i servizi che sono alla base delle nostre società ed economie sono tutti prodotti da ecosistemi sani e funzionanti”, afferma Eva Alessi, Responsabile Sostenibilità del WWF Italia.

L’Italia è anche uno dei paesi con il più elevato debito ecologico

Abbiamo ormai molte soluzioni mirate per invertire il sovrasfruttamento delle risorse e sostenere la rigenerazione della biosfera nella quale viviamo. Le opportunità provengono da tutti i settori della società. Anche solo mettere mano ai sistemi alimentari potrebbe ridurre il nostro debito: dimezzare il consumo di carne farebbe guadagnare altri 17 giorni, eliminare perdite e sprechi alimentari che affliggono il pianeta altri 13 giorni. È indispensabile agire ora e non perdere più tempo prezioso”, conclude Alessi. L’Italia è anche uno dei paesi con il più elevato debito ecologico. L’Overshoot Day per il nostro Paese è arrivato già il 19 maggio: da quella data, se tutti consumassero come noi saremmo in debito di 226 giorni con il Pianeta rispetto alla fine dell’anno. In pratica se tutti vivessero come gli italiani servirebbero 2,6 pianeti Terra per soddisfare i bisogni collettivi.

 

 

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