Advocacy e Associazioni 4 Marzo 2024 14:04

Giornata Mondiale dell’Obesità, Caretto (ADI): “Una mostra fotografica per diffondere la cultura dell’obesità tra i cittadini e sensibilizzare il Parlamento”

In occasione della Giornata Mondiale dell’Obesità, è arrivata, per la prima volta a Roma, la Mostra fotografica itinerante “Chiave di (S)volta – Storie e percorsi di persone con obesità”, realizzata e promossa dall’Associazione Amici Obesi e il patrocinio scientifico di Fondazione ADI

di I.F.
Giornata Mondiale dell’Obesità, Caretto (ADI): “Una mostra fotografica per diffondere la cultura dell’obesità tra i cittadini e sensibilizzare il Parlamento”

Immagini che raccontano le storie di persone con obesità, sia di coloro che sono riusciti a riprendere in mano le loro vite, che di chi ancora lotta ogni giorno contro l’eccesso di peso. Un vissuto di sofferenza e di isolamento che si tramuta in rinascita per chi ce l’ha fatta. È quanto racconta in maniera toccante, la Mostra fotografica itinerante “Chiave di (S)volta – Storie e percorsi di persone con obesità” che, in concomitanza con la Giornata mondiale dell’obesità, è arrivata per la prima volta nel cuore delle Istituzioni del nostro Paese, ospitata da oggi fino a martedì 12 marzo nella Galleria dei Presidenti della Camera dei Deputati e, in contemporanea, esposta da mercoledì 6 fino a mercoledì 20 marzo presso Spazio Europa, sede gestita dall’Ufficio in Italia del Parlamento Europeo e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.

La ‘pandemia’ del nuovo millennio

“Siamo felici di accogliere la Mostra fotografica dell’Associazione Amici Obesi in una importante sede istituzionale quale la Galleria dei Presidenti della Camera dei Deputati per sostenere le loro attività a supporto dei pazienti affetti da obesità – dice l’Onorevole Annarita Patriarca, Segretario della Presidenza della Camera dei Deputati –. L’obesità è una patologia cronica che impatta in modo negativo sulla salute di un italiano su 3 e che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito come la ‘pandemia’ del nuovo millennio. Il nostro impegno per definire nuove strategie di contrasto all’obesità è forte, crediamo che solo attraverso la collaborazione tra Istituzioni, associazioni dei pazienti, mondo scientifico e industriale, si possa arrivare a tagliare traguardi importanti”.

La mostra fotografica itinerante

La Mostra fotografica, nata in epoca Covid, ideata e realizzata dall’Associazione Amici Obesi con il patrocinio scientifico di Fondazione ADI – Associazione di Dietetica e Nutrizione Clinica, è stata presentata a Milano nel 2021, in seguito ha fatto tappa a Bergamo, Bologna e attualmente è esposta a Riccione e Messina. Attraverso gli scatti di Stefano Barattini e le narrazioni raccolte da Daniela Consonni, la Mostra ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione delle Istituzioni politiche e dell’opinione pubblica sulla necessità di contrastare lo stigma sociale che accompagna le persone affette da obesità ed è spesso concausa del suo aggravamento, e innescare un cambiamento culturale di questa patologia nella popolazione.

La proposta di legge sulla prevenzione e cura dell’obesità

“La nostra priorità è il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica invalidante. Come firmatario della proposta di legge sulla prevenzione e cura dell’obesità, attualmente in votazione in Commissione Affari Sociali, intendiamo proprio andare in questa direzione affinché i pazienti affetti da obesità possano, auspicabilmente entro fine anno, vedere la loro patologia riconosciuta e accedere alle cure offerte dal Servizio Sanitario Nazionale tramite i Livelli Essenziali di Assistenza, aggiunge l’On. Roberto Pella, Presidente alla Camera dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete.

Una malattia cronica, progressiva e recidivante

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha classificato l’obesità come malattia fin dal 1948, nel 1997 l’ha riconosciuta come malattia cronica e nel 2021 ha aggiornato la definizione in “malattia cronica, progressiva e recidivante”. L’obesità è una malattia che porta ad un peggioramento della qualità e dell’aspettativa di vita, le sue cause sono multifattoriali e complesse, per questo il vissuto degli obesi è segnato da traumi emotivi che necessitano anche di un supporto psicologico. Negli ultimi anni l’attenzione dei politici, dei clinici e delle società scientifiche è cresciuta, si avverte il bisogno di una maggiore consapevolezza da parte dell’opinione pubblica. La persona obesa ha bisogno di aiuto non di essere giudicata.

Conoscere l’obesità attraverso l’arte

“Abbiamo pensato alla Mostra fotografica itinerante “Chiave di (S)volta”, come ad uno strumento capace, attraverso i volti e i corpi dei pazienti e le loro narrazioni, di sensibilizzare le Istituzioni e la popolazione generale – spiega Iris Zani, Presidente Associazione Amici Obesi – per creare conoscenza sull’obesità e per scardinare il pensiero comune secondo cui una persona obesa sia colpevole del suo stato e che manchi di forza di volontà per guarire. Dobbiamo sfatare il sentimento che accomuna l’obesità a comportamenti e scelte di vita sbagliati. La necessità di perdere peso non è meramente legata ad un fattore estetico ma alla salute. Il paziente obeso è vittima di una malattia cronica e spesso recidivante con complicanze importanti. Purtroppo, nel nostro Paese vengono gestite le comorbidità ad essa correlate ma non si cura la malattia e le sue cause. La nostra organizzazione, oltre ad essere un valido supporto informativo ed emotivo per i pazienti, è impegnata da anni nella battaglia per il riconoscimento politico e sociale dell’obesità. Partecipiamo ogni giorno ai tavoli tecnici per il suo riconoscimento burocratico, perché ancora oggi questa malattia non è inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza, generando anche uno stigma clinico. Per queste ragioni il percorso di cura dei pazienti è in salita ed è colmo di ostacoli burocratici, clinici e socio-economici. Occorre disinnescare il meccanismo di disapprovazione sociale e, agendo tutti insieme, promuovere una cultura e una visione diverse, meno superficiale, dell’obesità”.

La volontà di costituire un Osservatorio dedicato

Nell’ambito della Mostra fotografica è stata offerta ai parlamentari l’opportunità di poter usufruire all’interno dell’Ambulatorio medico della Camera dei Deputati di uno screening gratuito e di una consulenza clinica con la partecipazione di un medico esperto in nutrizione e obesità, sono state affrontate tematiche inerenti il peso corporeo, la misurazione del Body Mass Index (BMI), la corretta alimentazione e l’importanza della prevenzione primaria per aumentare la conoscenza e la consapevolezza sull’obesità come patologia complessa che richiede una gestione di lungo termine. “Confermiamo e rafforziamo il nostro impegno contro l’obesità e i disturbi del comportamento alimentare – sottolinea l’On. Stefano Benigni, Commissione Affari Sociali – abbiamo chiesto al Ministro della Salute di costituire un Osservatorio dedicato a queste patologie e ci aspettiamo a breve una risposta concreta con formale impegno del Governo a supporto dei molti pazienti italiani, tra cui numerosi giovani”.

Necessaria alleanza tra associazioni dei pazienti e società scientifiche

L’iniziativa ha inteso promuovere un messaggio in sintonia con quello della Giornata mondiale: diffondere tra i cittadini e l’opinione pubblica la cultura dell’obesità, ma anche sensibilizzare il Parlamento, e collocare il tema dell’obesità al centro dell’agenda politica. “Siamo lieti di affiancare l’Associazione Amici Obesi con la quale collaboriamo da molto tempo e di essere partner scientifico della Mostra fotografica itinerante “Chiave di (S)volta” – commenta Antonio Caretto, Presidente Fondazione ADI – Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica, Medico specialista in Scienze della alimentazione e dietologia, specialista in Endocrinologia, Responsabile Endocrinologia Diabetologica e Nutrizionale Clinica, Città di Lecce Hospital-– riteniamo fondamentale sensibilizzare la politica su una malattia così impattante come l’obesità per stimolare l’attenzione del legislatore sulla necessità di un fattivo riconoscimento dell’obesità dal punto di vista politico, sociale e burocratico. È necessario – conclude – che l’alleanza tra associazioni dei pazienti e società scientifiche prosegua attraverso un costante dialogo con le Istituzioni e la popolazione”.

 

 

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