Voci della Sanità 17 Giugno 2021 17:56

INI Città Bianca torna Covid free

Lunedì dimessi gli ultimi pazienti ricoverati nel reparto. Con l’ambulatorio convenzionato per il trattamento del long Covid continua l’impegno di Città Bianca a supporto dei pazienti affetti dai postumi del virus

Dopo mesi di grande impegno e sacrificio nel fronteggiare l’emergenza pandemica sul territorio e oltre 1300 pazienti ricoverati e curati nel reparto covid della struttura di Veroli del Gruppo INI, Città Bianca torna Covid free e chiude il reparto dedicato ai pazienti affetti da coronavirus.

Già nella giornata di lunedì scorso si era registrato lo “stop” ai ricoveri nel reparto Covid che chiude ufficialmente lunedì 21 giugno con le dimissioni degli ultimi pazienti ricoverati.

«Naturalmente ci auguriamo di non doverlo riaprire mai più – afferma il Dott. Carmine Romaniello, Risk Manager del Gruppo INI, impegnato sul campo fin dai primi giorni della pandemia con un team di medici, infermieri e operatori. Romaniello ha voluto ringraziare pubblicamente tutti rivolgendo «un grazie infinito per aver svolto in questi mesi un lavoro straordinario, per essere riusciti a stare vicino ai pazienti, averli accuditi, confortati, incoraggiati, correndo il pericolo voi stessi di poter contrarre il virus».

«Sono stati mesi difficili – prosegue Romaniello – ma le tante attestazioni di stima e riconoscenza che i nostri pazienti ci hanno voluto affidare con messaggi e lettere sono stati per tutti noi una ricarica costante».

L’impegno di Città Bianca prosegue con l’ambulatorio convenzionato “post Covid”. «Tantissimi pazienti che hanno contratto il Covid si trovano ora a fronteggiare i postumi dell’infezione, sintomi di varia natura che permangono anche a distanza di molte settimane dalla negativizzazione. Per citarne alcuni: fatica cronica, disturbi gastrointestinali, respiratori come la tosse, problemi della visione, ma non solo. INI Città Bianca è un presidio fondamentale in tal senso: con l’ambulatorio del Dott. Fernando Lunèdi, seguiamo e curiamo proprio il cosiddetto “Long Covid”» precisa. Nella struttura di Veroli sono già riprese a pieno regime le attività di riabilitazione, i servizi ambulatoriali, i reparti RSA e R2.

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Long Covid: rischio sovrastimato? Comunità scientifica divisa
Tracy Beth Høeg dell’Università della California, San Francisco, e il suo team di ricerca hanno affermato che c'è una buona probabilità che il Long Covid sia stato sovrastimato. Le conclusioni del loro lavoro hanno sollevato un polverone di polemiche all'interno della comunità scientifica
Long Covid: più vicini a un test del sangue per la diagnosi
I pazienti con Long Covid presentano chiare differenze nella funzione immunitaria e ormonale rispetto alle persone senza sindrome post-infezione. Questo significa che nel plasma potrebbero esserci molecole specifiche in grado di aiutarci a identificare coloro che hanno il Long Covid da chi no
Long Covid: il rischio aumenta quanto più a lungo dura l’infezione
Anche la durata dell'infezione è un importante fattore predittivo del Long Covid, responsabile della persistenza dei sintomi anche dopo settimane e mesi dalla fine della malattia. A dimostrarlo è uno studio italiano
di V.A.
Long Covid: scoperto meccanismo autoimmune dietro complicanze cardiache
Nella metà dei casi, i pazienti ricoverati per Covid-19 con conseguente danno cardiaco soffrono di complicanze al cuore per diversi mesi dopo le dimissioni. Un gruppo di ricercatori Humanitas ha studiato il meccanismo all’origine del fenomeno: una reazione autoimmune che potrebbe spiegare la varietà delle manifestazioni - anche non cardiache – del Long Covid. I risultati pubblicati su Circulation.
Long Covid, per chi è vaccinato non è peggio di un’influenza
C'è un nuovo buon motivo per vaccinarsi contro Covid-19. Tra coloro che si sono sottoposti alle iniezioni, infatti, le possibili sequele dell'infezione sarebbero quasi identiche a quelle di una comune influenza. O almeno è questo quanto emerso da uno studio condotto a Queensland (Australia), che ha vaccinato il 90 per cento della popolazione
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Contributi e Opinioni

Giornata Infermieri. Testimonianze: “Chi va via, e chi ritorna…”

Rosaria ha accolto l’ordine di servizio arrivato a dicembre 2013. Ad accompagnarlo una frase: “Sono pazienti particolari, si prenda cura di loro”. Era il 2013 e Rosaria da allora non...
Politica

Diabete: presentate al Governo le istanze dei medici e dei pazienti

Dopo aver promosso gli Stati Generali sul Diabete, lo scorso 14 marzo, alla presenza del ministro della Salute, di rappresentanti dell’ISS e di AGENAS, FeSDI, l'Università di Roma Tor Ver...
Advocacy e Associazioni

Malattia renale cronica, Vanacore (ANED): “La diagnosi precoce è un diritto: cambia la storia dei pazienti e il decorso della patologia”

Il Presidente dell’ANED: “Questa patologia, almeno agli esordi, non dà segni di sé, è subdola e silenziosa. I primi sintomi compaiono spesso quando la malattia renale ...