Salute 4 Dicembre 2020 19:00

Nuovo report Covid: «Rt a 0,91. In 15 Regioni diminuzione significativa nella trasmissibilità»

Nuovo report con il monitoraggio settimanale elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute, con i dati relativi alla settimana dal 23 al 29 novembre

«L”Rt medio calcolato sui casi sintomatici è pari a 0,91». È quanto riporta il report con il monitoraggio settimanale elaborato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e Ministero della Salute, con i dati relativi alla settimana dal 23 al 29 novembre: «Si riscontrano valori di Rt puntuale inferiore a 1 in 16 Regioni e province autonome – prosegue il documento -. Di queste, 15 hanno un Rt puntuale inferiore a uno anche nel suo intervallo di confidenza maggiore, indicando una diminuzione significativa nella trasmissibilità».

«Incidenza troppo elevata per gestione sostenibile»

«L’incidenza rimane ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile, pertanto è necessario raggiungere livelli di trasmissibilità significativamente inferiori a 1 su tutto il territorio nazionale consentendo una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi di infezione e, conseguentemente, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali ed ospedalieri».

«Maggioranza Regioni a rischio moderato»

Tra l’ultima settimana di novembre e l’inizio di dicembre «si osserva una riduzione generale del rischio complessivo, con la maggior parte delle Regioni e province autonome a rischio moderato e per la prima volta, dopo sette settimane, due a rischio basso», ovvero Basilicata e Campania. In particolare, 16 Regioni sono classificate a rischio moderato di trasmissione di Sars-Cov-2. Di queste, 5 hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità: Emilia Romagna, Marche, Molise, provincia autonoma di Trento, Veneto. In queste regioni «si suggerisce di valutare attentamente la opportunità di adottare, anche a livello sub-regionale, di mitigazione previste per il proprio livello di rischio».

«Ridurre contatti e rimanere a casa il più possibile»

«Si conferma la necessità – si legge ancora nel documento – di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile».

Nel report si ricorda inoltre che è «obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Si ribadisce la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi».

«Diminuiscono persone ricoverate in terapia intensiva»

Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva «supera ancora la soglia critica di occupazione a livello nazionale. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.816 (del 24 novembre) a 3.663 (del primo dicembre). Mentre il numero di persone ricoverate in aree mediche è passato da 34.577 a 32.811».

«Massima attenzione ai comportamenti»

L’andamento della curva epidemica «deve portare alla massima attenzione nella adozione e rispetto delle misure, evitarne un rilassamento prematuro e mantenere elevata l’attenzione nei comportamenti». Gli esperti avvertono che gran parte delle Regioni e province autonome sono classificate a rischio moderato di una trasmissione di Sars-CoV-2 ma l’elevata incidenza e l’attuale forte impatto sui servizi ospedalieri richiede cautela mantenendo elevata l’attenzione nei comportamenti.

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