 «La politica faccia in modo che le logiche economiche non prevalgano sui livelli occupazionali e sul diritto alla salute dei cittadini». È l’appello lanciato dal sindacato Ugl Sanità all’indomani dell’audizione in Commissione Sanità della Regione Lazio indetta per fare il punto sulla situazione dell’ospedale Columbus di Roma.
«La politica faccia in modo che le logiche economiche non prevalgano sui livelli occupazionali e sul diritto alla salute dei cittadini». È l’appello lanciato dal sindacato Ugl Sanità all’indomani dell’audizione in Commissione Sanità della Regione Lazio indetta per fare il punto sulla situazione dell’ospedale Columbus di Roma.
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«Il nostro livello di attenzione è altissimo perché quella di oggi è solo una fase transitoria», spiega Valerio Franceschini, segretario Ugl Sanità di Roma raggiunto telefonicamente da Sanità Informazione al termine dell’incontro in Regione Lazio in cui ha partecipato insieme al collega e sindacalista Armando Valiani. A fine ottobre la struttura aveva temporaneamente bloccato i ricoveri e paventato un esubero di 300 posti di lavoro a causa del mancato accordo sulla proroga fino al 30 giugno del 2020, tra Fondazione Policlinico Gemelli e curatori fallimentari dell’ospedale Columbus. L’intervento della Regione Lazio aveva quindi scongiurato il peggio, chiedendo prima il mantenimento dei livelli assistenziali e poi partecipando alla riunione in Prefettura a Roma dove si è raggiunto l’accordo per la proroga.
«Abbiamo chiesto alla politica di farsi carico della situazione – spiega ancora Franceschini – e di cercare di arrivare ad una soluzione definitiva. Quella trovata è una situazione tampone e il rischio attualmente è di ritrovarci tra qualche mese nella stessa situazione affrontata ad ottobre. I dipendenti della struttura sono appesi ad un filo. Dobbiamo tutelare sia i lavoratori sia i cittadini e il loro diritto all’assistenza».