Lavoro 15 Maggio 2019 10:21

Sanità, al Sud «la tempesta perfetta è sotto gli occhi di tutti»

La denuncia di Anaao Campania: «I nostri medici in burn out tra blocco dei contratti e carenze di organico»

Diciassettemila operatori sanitari in pensione negli ultimi dieci anni, nella sola regione Campania. L’esigenza, nel minor tempo possibile, è di rimpiazzarne almeno la metà. Eppure, a causa del blocco delle assunzioni, questa cifra sembra ora pura utopia. Un problema che si ripercuote sull’assistenza ai cittadini, e che affonda le radici in una questione complessa: il commissariamento decennale della Regione Campania, e le politiche di austerity ad esso connesse.

«Si tratta di politiche – spiega Maurizio Cappiello, del direttivo nazionale Anaao Assomed – che hanno determinato da un lato la riduzione dei posti letto, quindi la possibilità di poter ricoverare i pazienti, e d’altro canto una riduzione drastica del personale: parliamo di 17mila operatori della sanità negli ultimi dieci anni. Il problema di fondo – continua Cappiello – è che un’errata o cattiva programmazione non ci permette nell’immediato di andare a sanare queste esigenza e questi buchi di organico, che poi si traducono in problematiche assistenziali quotidiane: i pronto soccorso sguarniti di medici e infermieri, tempi di attesa dilatati, ma soprattutto la chiusura di strutture ambulatoriali fondamentali nella gestione di tutte quelle patologie differibili e che invece si riversano in PS, alimentando quindi un circolo vizioso. Se a questo – conclude – aggiungiamo il blocco del contratto, anch’esso decennale, e il disagio lavorativo che si vive in queste particolari realtà, si crea una tempesta perfetta che è sotto gli occhi di tutti».

Insomma, i medici “superstiti” lavorano, per usare un termine entrato ormai nel gergo comune, in trincea. Ma a che prezzo? «Il medico lavora in trincea perchè deve difendersi – commenta Vincenzo Bencivenga, segretario regionale Anaao Campania – e nel momento stesso in cui si reca sul posto di lavoro assume un atteggiamento di difesa. Pensiamo alla sottodotazione organica, quindi poco personale per troppi accessi, specialmente nei Pronto Soccorso cittadini; questa – continua Bencivenga – è una delle cause principali di ricorso alla medicina difensiva, perchè molti pazienti di Pronto Soccorso vi ricorrono o perchè non possono accedere a cure ed analisi specialistiche per motivi economici, o perchè le aziende sanitarie sul territorio precludono questa modalità di accesso alle cure sempre per motivi di sottodotazione di personale. Ecco che allora molti medici iniziano a soffrire anche della sindrome da burn out». Un prezzo troppo elevato, che la sanità italiana non può permettersi.

 

Articoli correlati
Medici di famiglia sull’orlo di una crisi di nervi… Stressati 9 su 10. Pesano Covid, burocrazia e Whatsapp
Il malessere dei medici di famiglia, tra carenza di colleghi, difficoltà a trovare sostituti e una burocrazia sempre più elevata, «è palpabile» e arriva a sfiorare il 90% di professionisti. Lo dicono i sindacati, gli esperti di sanità, gli analisti del settore. E lo dicono i pensionamenti anticipati che crescono
di V.A.
Medici e cittadini contro la deriva del Ssn: manifestazioni il 15 giugno nelle piazze e sciopero in vista
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva […]
«Diritto alle cure a rischio senza personale», le richieste dei medici in piazza a Roma. E Schillaci convoca i sindacati
A Roma significativa adesione per la manifestazione dell’intersindacale medica convocata per denunciare le sempre più difficili condizioni di lavoro dei camici bianchi stretti tra turni massacranti e stipendi tra i più bassi d’Europa. Ben 8mila camici bianchi hanno lasciato il SSN tra il 2019 e il 2021
Task shifting da medici a personale sanitario? I sindacati: «Rischio contenziosi»
ANAAO-ASSOMED e CIMO-FESMED scrivono alla Corte dei Conti. I due sindacati della dirigenza medica intendono chiedere un interpello all’ARAN
Agenas: in Italia infermieri e medici di base insufficienti
Nel rapporto di Agenas emergono le difficoltà del sistema tra i tagli imposti dal 2007 fino all'aumento delle risorse degli ultimi anni. L’Italia è al quart’ultimo posto tra i paesi OCSE per il numero di posti a disposizione negli atenei per la laurea in Infermieristica. Hanno un numero di posti più basso solo Messico, Colombia e Lussemburgo
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Mieloma multiplo. Aspettativa di vita in aumento e cure sul territorio, il paradigma di un modello da applicare per la prossimità delle cure

Il mieloma multiplo rappresenta, tra le patologie onco-ematologiche, un caso studio per l’arrivo delle future terapie innovative, dato anche che i centri ospedalieri di riferimento iniziano a no...
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...