Voci della Sanità 26 Febbraio 2019 13:37

Piano nazionale liste d’attesa, Grasselli (FVM): «No a inutili semplificazioni, le cause sono molteplici»

Anche la FVM (Federazione Veterinari-Medici-Farmacisti e Dirigenti Sanitari) si unisce al coro di dissenso con il quale tutte le sigle sindacali della dirigenza medica hanno bocciato il Piano Nazionale per la gestione delle liste di attesa.  «Il problema delle liste di attesa esiste da molti anni e ha sicuramente più di una causa, ma proprio per […]

Anche la FVM (Federazione Veterinari-Medici-Farmacisti e Dirigenti Sanitari) si unisce al coro di dissenso con il quale tutte le sigle sindacali della dirigenza medica hanno bocciato il Piano Nazionale per la gestione delle liste di attesa. 

«Il problema delle liste di attesa esiste da molti anni e ha sicuramente più di una causa, ma proprio per questo tentare di imputarne la responsabilità sicuramente al medico ed alla libera professione che esplica è un depistaggio che tradisce e mette in luce le responsabilità delle altre parti in gioco – dichiara la FVM in una nota – . È quanto meno semplicistico è giuridicamente infondato il tentativo del Ministro Grillo di minacciare e comminare sanzioni verso le figure professionali del sistema salute anziché confrontarsi con loro e cercare convergenze risolutive».

«Per un verso – prosegue FVM – occorre trovare le opportune soluzioni per aumentare la disponibilità verso l’utenza ma anche razionalizzare l’aumento della richiesta di assistenza. Occorre trovare risposte al contenimento delle prestazioni diagnostiche inappropriate alimentate dalla medicina difensiva. Il Governo per combattere le lungaggini delle liste di attesa deve predisporre con un vero e proprio “Piano Marshall per la sanità pubblica” per combattere: l’obsolescenza della tecnologia diagnostica, la riduzione progressiva del personale medico e sanitario a fronte di un trend crescente di prestazioni richieste, l’assenza di una dematerializzazione e di una piena fruibilità delle informazioni clinico sanitarie dei cittadini, l’anomala gestione delle diagnosi con errata attribuzione della visita specialistica da parte dei CUP».

«Il Ministro Grillo nella sua analisi auspica l’impegno di tutti alla realizzazione del progetto Liste d’Attesa e può star certa che come di consueto i medici daranno il loro contributo fondamentale e per la gran parte di alta professionalità – dichiara Aldo Grasselli, Presidente FVM – . Ma il Ministro della Salute deve dare risposte concrete a quei professionisti vessati da obiettivi prestazionali crescenti non sostenibili, logorati ed usurati da carichi di lavoro notturni nonostante l’età ormai avanzata degli organici, che spesso operano in condizioni di sotto-organico, con montagne di ore di straordinario non pagate, vittime di una governance di amministratori inadeguati a gestire la Sanità nel corso degli ultimi anni».

«I dirigenti del SSN hanno subito un danno economico importante cumulato da un decennio di vacanza contrattuale e nonostante tutto in questi anni hanno retto le sorti del SSN – continua Grasselli – . E da questa crisi non è possibile uscire se Regioni e Governo pensano di auto-assolversi da ogni responsabilità politica e gestionale che sta alla base dell’allungamento delle liste di attesa credendo di poter indicare – in comune accordo – i medici e i sanitari dipendenti e la loro attività libero-professionale intramoenia quale causa del problema».

«Il ministro Grillo dovrebbe sapere (e ricordare di aver saputo) – continua il presidente FVM – che la causa delle liste di attesa e del disagio verso il SSN è in primo luogo da imputare a modelli organizzativi disomogenei e incoerenti inventati dalle Regioni, alla carenza di personale dovuto al blocco del turn over voluto dai governi passati, a piani di rientro che hanno lasciato invariati i contesti consociativi di spreco e che hanno forzatamente inciso solo sulla spesa per il personale a tempo indeterminato stimolando la disseminazione di forme di precariato e caporalato sui professionisti».

«La Federazione Veterinari-Medici-Farmacisti e Dirigenti Sanitari dice si alla Sanità Pubblica – specifica Grasselli – e pare che tutti i partiti di governo dicano altrettanto – ma riteniamo che la sanità pubblica necessiti di investimenti adeguati e proporzionati alle sfide che investono tutta l’Europa e che altri paesi affrontano con ben maggiori risorse».

«Riteniamo sbagliato che per opportunismo e miopia ci siano politici che senza proporre nulla di strategico e di nuovo continuano ad accanirsi contro la libera professione intramoenia togliendo al cittadino l’opportunità di scegliere da chi farsi curare, principio sancito dalla legge istitutiva del SSN – spiega il presidente – . I dirigenti del SSN dicono sì ad una collaborazione fattiva per risolvere i veri problemi della sanità e ad una riattribuzione dei processi decisionali e organizzativi sanitari ai professionisti, ad una deflazione del contenzioso medico-legale, ad una campagna educativa per una consapevole partecipazione alla spesa. I medici non ci stanno ad essere additati come colpevoli di un fallimento del SSN che, invece, è solo per la loro abnegazione che è ancora a livelli di eccellenza».

«Ricordiamo al Ministro della salute – conclude Grasselli – che aveva promesso di attivare un tavolo di confronto tra MEF, Salute, Regioni e Sindacati della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria per favorire la stipula di un contratto di lavoro di 140.000 professionisti atteso da 10 anni e aspettiamo, ancora, che il Governo metta in atto “un piano straordinario assunzioni” che era tra i suoi punti programmatici per la sanità e di cui non si trova traccia nei provvedimenti varati fino ad oggi dal Governo Conte.Tra il dire e il fare c’è molta differenza. Così come c’è differenza tra propaganda elettorale e politica. E le ultime elezioni hanno già dato qualche indicazione».

Articoli correlati
La Sanità è diventata un bene di lusso, cresce l’impoverimento delle famiglie
Secondo il 19° Rapporto del CREA Sanità "al Ssn servono 15 miliardi per non aumentare il distacco dal resto dell’UE, personale carente e sottopagato. Rispetto ai partner EU, il nostro Paese investe meno nella Sanità, aumenta la spesa privata ed è a rischio l’equità del sistema". Digitalizzazione necessaria per le “nuove cronicità"
Medici e cittadini contro la deriva del Ssn: manifestazioni il 15 giugno nelle piazze e sciopero in vista
Fermare la deriva verso cui sta andando il nostro Servizio sanitario nazionale, con liste di attesa lunghissime per accedere alle prestazioni, personale medico e infermieristico allo stremo, contratti non rinnovati e risorse insufficienti per far fronte all’invecchiamento progressivo della nostra popolazione e dunque della crescente richiesta di cure per malattie croniche. E’ l’appello che arriva […]
SSN, Camera approva mozioni. Quartini (M5S): «Investire almeno il 10% della spesa sanitaria in prevenzione»
Il capogruppo pentastellato in commissione Affari sociali boccia le politiche sulla sanità del governo Meloni: «Continua definanziamento, almeno 8% del PIL vada a spesa sanitaria». E contesta il numero chiuso a Medicina
Diabete. Fand ai medici di famiglia: “Applicare la Nota 100 di Aifa”
I diabetologi denunciano la “mancata applicazione di quanto previsto in materia di compilazione del Piano Terapeutico da parte dei medici di medicina generale sul territorio sta provocando disagi ai pazienti” e invitano Fimmg e Simg a vigilare sui propri iscritti
di Redazione Sics
Sanità, Cittadini (Aiop): «SSN pilastro fondamentale, Governo lo tuteli»
Secondo la presidente Aiop Cittadini «oltre ai problemi strutturali che affliggono il sistema da anni, la pandemia, la guerra russo-ucraina e la crisi energetica stanno mettendo in grande difficoltà il SSN e più volte abbiamo evidenziato il pericolo che si debba ricorrere al blocco delle prestazioni sanitarie a causa del caro bollette e di una crisi che investe a catena l’intero indotto del settore»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Parkinson, la neurologa Brotini: “Grazie alla ricerca, siamo di fronte a una nuova alba”

“Molte molecole sono in fase di studio e vorrei che tutti i pazienti e i loro caregiver guardassero la malattia di Parkinson come fossero di fronte all’alba e non di fronte ad un tramonto&...
di V.A.
Politica

Il Nobel Giorgio Parisi guida l’appello di 14 scienziati: “Salviamo la Sanità pubblica”

Secondo i firmatari "la spesa sanitaria in Italia non è grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) e l'autonomia differenziata rischia di ampliare ...
Advocacy e Associazioni

XVIII Giornata europea dei diritti del malato. Contro la desertificazione sanitaria serve un’alleanza tra professionisti, cittadini e istituzioni

La carenza di servizi sul territorio, la penuria di alcune specifiche figure professionali , la distanza dai luoghi di salute in particolare nelle aree interne del Paese, periferiche e ultraperiferich...