Sanità 11 Novembre 2025 10:27

Tumori, oncologie senza oncologi e infermieri. Cipomo: “Servono ‘uomini e mezzi'”

Nella recente sessione congiunta al congresso AIOM, CIPOMO lancia l’allarme carenza di personale e propone un piano di intervento su formazione, attrattività delle carriere e valorizzazione del lavoro di squadra

di Valentina Arcovio
Tumori, oncologie senza oncologi e infermieri. Cipomo: “Servono ‘uomini e mezzi'”

La carenza complessiva di oltre 5.000 professionisti medici colpisce anche l’oncologia, mettendo a rischio la tenuta delle reti multidisciplinari. Questo mentre le proiezioni internazionali indicano una crescita esponenziale della domanda di trattamenti e di personale medico e infermieristico entro il 2040. Secondo il nuovo rapporto congiunto OECD/Unione Europea “Country Cancer Profile 2025 – Italy”, nel nostro Paese si contano circa 5 oncologi ogni 100.000 abitanti, una densità tra le più basse d’Europa. Pur registrando una crescita media annua del 7%, il numero di specialisti rimane insufficiente a coprire i bisogni crescenti dei pazienti oncologici, soprattutto nelle aree periferiche e nei piccoli ospedali. A proporre un piano di intervento su formazione, attrattività delle carriere e valorizzazione del lavoro di squadra sono gli oncologi ospedalieri del Cipomo.

La scarsità di infermieri è la questione più grave e urgente

Secondo Cipomo, se la carenza medica potrebbe risolversi nei prossimi 3-5 anni, è la scarsità infermieristica a restare una priorità. L’Italia risulta tra i Paesi con i numeri più bassi in Europa: servirebbero infatti almeno 175 mila infermieri in più per allinearsi agli standard europei. La sostenibilità della rete oncologica in un contesto di crescente carenza di personale è dunque uno dei nodi più delicati per la sanità italiana, ma anche un tema globale. Lo confermano i dati pubblicati sul Lancet Oncology e sul JCO Oncology Practice, che stimano un aumento significativo della domanda di trattamenti e della necessità di medici oncologi e infermieri specializzati entro il 2040.

Possibile una ridefinizione del ruolo degli specialisti

“Il fabbisogno di trattamenti oncologici a livello mondiale è destinato a crescere di oltre il 50% nei prossimi 15 anni”, spiega Giuseppe Aprile, direttore del Dipartimento di Area Oncologica dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale e segretario nazionale CIPOMO. “Questo comporterà non solo una maggiore pressione sui sistemi sanitari, ma anche una ridefinizione del ruolo degli specialisti: competenze professionali più verticali ma anche capacità di guidare la multidisciplinarità e una formazione continua realmente sostenuta dalle istituzioni”, aggiunge.

Mancano investimenti per la formazione

Secondo i dati CIPOMO, in Italia il numero di oncologi in formazione e di giovani specialisti potrebbe colmare l’attuale fabbisogno nell’arco di 3-5 anni. A restare critica, invece, è la carenza infermieristica, destinata a prolungarsi ben oltre il 2030, con impatti diretti sull’efficienza dei percorsi assistenziali e sulla qualità della presa in carico. Inoltre, mancano investimenti per la formazione di case manager e di figure che aiutino la transizione delle cure dall’ospedale al territorio. “Un ulteriore elemento di fragilità – precisa Paolo Tralongo, presidente CIPOMO – è rappresentato dal peso crescente delle mansioni amministrative, che, secondo una nostra recente indagine, assorbono oggi oltre il 40% del tempo di lavoro degli oncologi ospedalieri, riducendo il tempo realmente dedicato ai pazienti e contribuendo al rischio di burnout”.

L’impatto della professione dell’oncologo sulla vita del professionista

“Cinque anni sembrano pochi, ma sono moltissimi – prosegue Rosarita Silva, vicepresidente CIPOMO –. La multidisciplinarità è un valore fondante dell’oncologia moderna, ma non può reggere se mancano le risorse umane e organizzative per farla funzionare. Vale dunque la pena sottolineare quanto profondo sia l’impatto di una professione come quella dell’oncologo che coinvolge non solo l’aspetto clinico ma anche quello umano e personale. Il carico di lavoro, le motivazioni che spingono ad intraprendere e sostenere questo percorso, le lunghe ore trascorse tra corsie e ambulatori, la retribuzione e la difficile ricerca di un equilibrio tra vita professionale e familiare – continua – sono sfide quotidiane. Tutto questo assume un significato ancora più rilevante in un contesto in cui la presenza di donne oncologhe è in costante aumento”.

Rendere più sostenibile il percorso di cura

Per Cipomo, intervenire sulla progressiva riduzione della forza lavoro in oncologia richiede azioni concrete a più livelli. “La trasformazione digitale – precisa la vicepresidente Cipomo – può contribuire a migliorare l’efficienza organizzativa; la deburocratizzazione potrebbe ridurre il tempo non clinico a carico degli specialisti, mentre una maggiore integrazione con il territorio supportata dalla collaborazione con i medici di medicina menerale adeguatamente formati può contribuire a rendere più sostenibile il percorso di cura”.

Oggi serve dunque una visione integrata: dalla formazione universitaria alla valorizzazione delle competenze nei reparti e nelle reti oncologiche regionali. E per CIPOMO, le priorità di intervento riguardano tre direttrici principali:

1.     potenziare i percorsi formativi in oncologia medica e infermieristica nei teaching hospitals, in collaborazione con le università e le istituzioni sanitarie;

2.     rendere più attrattiva la professione, anche attraverso percorsi di carriera chiari e riconoscimenti economici adeguati;

3.     favorire modelli organizzativi che rafforzino il lavoro di squadra e la reale integrazione multidisciplinare.

“La necessità di una pianificazione nazionale che metta al centro le persone e le competenze – conclude Tralongo – deve avere il duplice obiettivo di assicurare continuità alle cure e mantenere alto il livello di innovazione clinica che ha caratterizzato l’oncologia italiana negli ultimi anni”.

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Contributi e Opinioni

Partecipazione, prossimità, prevenzione e diritti. Il nostro augurio ai lettori per il nuovo anno

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti buone feste e dà appuntamento al 7 gennaio 2026
di Corrado De Rossi Re
Salute

Fibromialgia: allo studio montagna, mindfulness e nordic walking come terapie

E' appena partito all'Ospedale Niguarda di Milano un progetto sperimentale per offire ai pazienti con fibromialgia terapie complementari come immersioni nella natura, sessioni alle terme, mindfulness ...
di Valentina Arcovio
Prevenzione

Vaccini mRNA: benefici anche oltre il COVID, mortalità generale ridotta del 25%. Studio su 29 milioni di Francesi

Pubblicato su JAMA Network Open. Nessun aumento del rischio di mortalità, anzi una riduzione del 25% anche per cause non legate al COVID
di Corrado De Rossi Re
Advocacy e Associazioni

3 dicembre: nasce il nuovo Piano nazionale per i diritti delle persone con disabilità

In occasione della Giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità, il Governo presenta un Piano strategico che punta su inclusione, accessibilità e partecipazione
di Redazione