Salute 15 Settembre 2025 10:41

Tumore del retto, la risonanza magnetica come chiave per terapie personalizzate

All’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano la lezione della professoressa Gina Brown, pioniera internazionale nell’imaging oncologico. Una nuova visione della radiologia apre prospettive di cura sempre più su misura
Tumore del retto, la risonanza magnetica come chiave per terapie personalizzate

Non più soltanto uno strumento per misurare dimensioni e localizzazioni, ma una vera e propria lente per decifrare la natura biologica della malattia. È questa la rivoluzione portata a Milano dalla professoressa Gina Brown, Chair of Gastrointestinal Imaging all’Imperial College di Londra e tra le massime autorità nello studio del tumore del retto. Invitata ad un evento scientifico internazionale sul tema, ospitato dall’Istituto Nazionale dei Tumori (INT), la specialista ha sottolineato come oggi la risonanza magnetica (MRI) sia in grado di distinguere le forme più aggressive dalle meno invasive, offrendo diagnosi più accurate e una prognosi più realistica. Come spiega il dottor Isacco Montroni, direttore della Chirurgia colon-rettale dell’INT, “le immagini radiologiche diventano anche indicatori della risposta immunitaria del paziente e del rapporto tra tumore e microambiente. È un approccio che apre la strada a terapie integrate e sempre più mirate”.

“Un lavoro di squadra multidisciplinare”

L’incontro, intitolato “Decoding rectal cancer: MRI as a window into tumor biology and treatment options”, ha riunito chirurghi, oncologi, radiologi, patologi e gastroenterologi dell’INT insieme a specialisti di Humanitas. Una dimostrazione concreta di come il lavoro di squadra sia il cuore dell’eccellenza clinica. La stessa Brown ha riconosciuto l’Istituto come centro di riferimento internazionale, capace di prendersi cura del paziente a 360 gradi, combinando competenze diverse e complementari. Dall’incontro nasce anche la prospettiva di nuove collaborazioni scientifiche. L’INT parteciperà a due studi internazionali coordinati dal gruppo della Brown, Mercury 3 e Trigger, che hanno l’obiettivo di sviluppare percorsi terapeutici sempre più personalizzati.

“Un impegno internazionale”

“Essere un centro di eccellenza – sottolinea Montroni – non significa solo avere numeri ed esperienza, ma essere pronti a innovare. Partecipare a progetti di ricerca internazionale è un’opportunità concreta per offrire cure su misura: dalla chirurgia complessa fino, in alcuni casi, a soluzioni meno invasive. L’obiettivo rimane lo stesso: la guarigione con la migliore qualità di vita possibile”. La collaborazione potrà estendersi anche allo studio UNICORN, che promette di rivoluzionare il campo oncologico colorettale. L’evento conferma la vocazione dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano a essere punto di riferimento non solo per la città e l’Italia, ma per la comunità scientifica mondiale. Attraverso iniziative formative e ricerca condivisa, la Fondazione IRCCS INT rafforza la propria crescita internazionale, con lo sguardo sempre rivolto all’innovazione e al futuro dei pazienti.

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