Sanità 14 Luglio 2025 09:57

L’intelligenza artificiale, OMS: “Una nuova frontiera per la medicina tradizionale”

L’intelligenza artificiale potenzia la medicina tradizionale in 170 paesi, migliorando cure e ricerca. Un rapporto OMS evidenzia opportunità e sfide, sottolineando l’importanza di etica e tutela delle comunità indigene
L’intelligenza artificiale, OMS: “Una nuova frontiera per la medicina tradizionale”

L’intelligenza artificiale (IA) sta aprendo nuove prospettive nella medicina tradizionale, complementare e integrativa (TCIM), un settore che coinvolge 170 paesi e miliardi di persone in tutto il mondo. Durante l’AI for Good Global Summit, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), insieme all’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU) e all’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (WIPO), ha presentato un rapporto tecnico intitolato Mapping the application of artificial intelligence in traditional medicine. Questo documento offre una mappa dettagliata delle applicazioni attuali e potenziali dell’IA in questo ambito, mostrando come la tecnologia stia migliorando pratiche antiche in modo sicuro ed efficace.

L’utilizzo dell’IA in India, Ghana, Sudafrica e Corea del Sud

Il rapporto racconta di come in India l’intelligenza artificiale venga impiegata nell’Ayurgenomics per collegare caratteristiche genetiche a rimedi ayurvedici personalizzati, aprendo così la strada a cure sempre più individualizzate. Allo stesso modo, in paesi come Ghana e Sudafrica, l’IA viene utilizzata per identificare piante medicinali autoctone con potenzialità terapeutiche ancora poco esplorate. In Corea del Sud, invece, il machine learning sta contribuendo ad analizzare l’efficacia di composti naturali tradizionali nel trattamento di malattie del sangue, dimostrando come il connubio tra sapere ancestrale e tecnologia possa portare a scoperte importanti.

Necessari standard etici rigorosi e modelli di governance dei dati

Il documento sottolinea però che, insieme alle opportunità, emergono anche sfide importanti. È infatti fondamentale sviluppare politiche inclusive, standard etici rigorosi e modelli di governance dei dati che rispettino e tutelino i diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali. Come afferma Yukiko Nakatani, vicedirettore generale dell’OMS per i Sistemi Sanitari, “l’intelligenza artificiale non deve diventare una nuova frontiera dello sfruttamento. Dobbiamo garantire che le popolazioni indigene e le comunità locali non solo siano protette, ma siano anche partner attivi nel plasmare il futuro dell’IA nella medicina tradizionale”.

Investire in ecosistemi di IA inclusivi

Con un mercato globale della medicina tradizionale stimato vicino ai 600 miliardi di dollari entro il 2025, l’intelligenza artificiale potrebbe accelerare la crescita e l’impatto di questo settore, portando benefici a livello globale. Tuttavia, il rapporto invita a un impegno comune per investire in ecosistemi di IA inclusivi, sviluppare politiche nazionali specifiche, costruire competenze digitali tra professionisti e comunità tradizionali, stabilire standard di qualità e interoperabilità per i dati e proteggere le conoscenze tradizionali con strumenti digitali avanzati. Allineando il potenziale dell’intelligenza artificiale con la saggezza millenaria della medicina tradizionale, si può immaginare un futuro di cura più inclusivo, efficace e rispettoso delle diversità culturali.

 

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