Tra lo staff di Medici Senza Frontiere (MSF) e i loro familiari, quasi la metà delle vittime – il 48% – sono bambini, e il 40% ha meno di dieci anni. Sono alcuni dei dati più allarmanti che emergono da un’indagine retrospettiva, effettuata su 2.523 persone dal periodo successivo al 7 ottobre 2023 fino a marzo 2025. Il report evidenzia una mortalità complessiva quintuplicata rispetto ai dati ufficiali del ministero della Salute palestinese prima della guerra. Nei bambini al di sotto dei cinque anni il tasso è addirittura decuplicato, mentre per i neonati sotto il mese di vita risulta sei volte superiore. L’indice di mortalità nella popolazione considerata è pari a 0,41 decessi per 10mila persone al giorno, che sale a 0,70 per i piccoli al di sotto dei cinque anni. Oltre il 2% dei soggetti inizialmente vivi è deceduto durante il periodo considerato e il 7% è rimasto ferito.
A rendere il quadro ancora più agghiacciante sono i dati relativi alla guerra: il 75% dei decessi è attribuibile a ferite da esplosione e il 48% delle vittime di questi episodi mortali in ambito familiare erano bambini . “Questo disprezzo per la vita dei bambini indica chiaramente che questa guerra condotta da Israele a Gaza è contro tutti i palestinesi. I bambini di Gaza vengono decimati – commenta Amande Bazerolle, vicedirettore del dipartimento di emergenza di MSF -. Gli alleati di Israele devono mettere tutti i loro sforzi per porre fine al genocidio in corso davanti ai nostri occhi”.
Nonostante lo staff MSF presumibilmente avesse migliori opportunità di accesso alle cure, anche tra loro si è registrato un aumento dei decessi non direttamente causati dalla guerra. Due terzi delle persone con patologie croniche hanno subito interruzioni nel proprio trattamento. Le strutture sanitarie di Gaza sono in crollo: solo il 2% delle abitazioni delle famiglie prese in esame è rimasto intatto, il 59% è stato raso al suolo, il 39% è parzialmente danneggiato e il 41% vive in tende. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima in oltre 10mila le persone in attesa urgente di cure mediche e chirurgiche non disponibili all’interno della Striscia.
La credibilità di questa indagine è rafforzata dal paragone nomi-a-nomi con il registro del ministero della Salute di Gaza: “abbiamo riscontrato una corrispondenza quasi del 90%” tra i decessi causati dalla violenza registrati nei nostri dati e quelli ufficiali. MSF non usa mezzi termini: la sua richiesta è chiara: “porre fine alla campagna genocida contro i palestinesi a Gaza, revocare immediatamente l’assedio che impedisce l’accesso a cibo, carburante, forniture mediche e umanitarie, e facilitare con urgenza le evacuazioni mediche, soprattutto per i bambini in pericolo di vita”.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato