Salute 8 Luglio 2025 09:34

Asma, in estate bambini al mare o in montagna?

Dalla SIMRI il vademecum per vacanze serene e in sicurezza respiratoria
Asma, in estate bambini al mare o in montagna?

Vacanze sì, ma senza trascurare la salute respiratoria. In Italia, circa un bambino su 10 soffre di asma, rendendola la malattia cronica più comune in età pediatrica. Se si considerano anche condizioni come la rinite allergica, le patologie respiratorie coinvolgono fino al 30% dei bambini e adolescenti. Con l’arrivo dell’estate, molte famiglie si pongono domande pratiche: meglio il mare o la montagna? L’aria condizionata fa male? Si possono sospendere le terapie? La buona notizia è che non esistono divieti assoluti, ma solo buone pratiche da seguire.

Un vademecum per le famiglie

Per aiutare i genitori a orientarsi, la Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI), affiliata alla Società Italiana di Pediatria, propone una breve guida che raccoglie consigli pratici per affrontare al meglio il periodo estivo. Un vademecum per le famiglie, ma utile anche ai pediatri e agli operatori sanitari che si trovano a rispondere alle domande dei genitori. “Il bambino asmatico può, e deve, vivere l’estate con libertà e sicurezza, ma è fondamentale che le famiglie siano ben informate – sottolinea Stefania La Grutta, presidente SIMRI-. La nostra miniguida nasce proprio dall’esigenza di offrire indicazioni semplici, basate su evidenze scientifiche, per evitare che la stagione estiva diventi un motivo di ansia o di rinuncia. Una corretta gestione ambientale e terapeutica consente al bambino asmatico di partecipare pienamente alla vita all’aperto, agli sport, ai viaggi e ai momenti di svago con la sua famiglia”.

Mare o montagna?

Entrambe le destinazioni possono offrire benefici, se scelte e gestite con consapevolezza.

Montagna. L’aria di montagna è più pulita, con minore concentrazione di allergeni e inquinanti atmosferici. Può essere particolarmente adatta ai bambini con asma allergico o con rinite, soprattutto se si sceglie un soggiorno oltre i 1000–1500 metri, dove si riduce la presenza di acari e pollini. Tuttavia, è bene evitare altitudini troppo elevate (oltre i 2000 m), che possono causare ipossia o accentuare i sintomi in alcuni bambini. Attenzione anche ai bruschi cambi di temperatura tra giorno e notte, tipici dell’ambiente montano, e alla presenza di pollini locali nei mesi estivi.

Mare. L’ambiente marino è generalmente ben tollerato, grazie all’aria umida e salmastra che può aiutare a fluidificare il muco e favorire la respirazione. Il mare è consigliato per i bambini con bronchite asmatiforme o con sintomi respiratori ricorrenti. Tuttavia, occorre fare attenzione alle piante tipiche delle zone costiere italiane, come l’Olivastro, il Parietaria o le Graminacee, che possono essere causa di allergie stagionali. Importante evitare l’esposizione nelle ore più calde, soprattutto in presenza di ozono elevato o condizioni meteorologiche sfavorevoli.

Aria condizionata si o no?

L’aria condizionata può rappresentare un valido supporto per migliorare il benessere respiratorio nei mesi più caldi, anche nei bambini con asma o rinite allergica, a patto che venga utilizzata correttamente.
“Un microclima domestico fresco, con temperatura controllata e buona qualità dell’aria, aiuta a ridurre l’esposizione a inquinanti e allergeni ambientali come polveri, muffe o pollini. Tuttavia, se usata in modo scorretto, può contribuire a irritazioni delle vie aeree, crisi asmatiche o infezioni respiratorie. In definitiva, usarla sì, ma con buon senso”, specifica Marina Attanasi, membro del Comitato Advocacy SIMRI.

Per un uso sicuro, la SIMRI raccomanda alcune regole:
• Temperatura interna tra 24–26°C, evitando di scendere sotto i 22°C.
Mai esporre il bambino al getto diretto d’aria: posizionarlo lontano dalle bocchette.
Pulizia regolare dei filtri, almeno una volta al mese nei periodi di uso intensivo.
Controllare l’umidità: mantenerla tra il 40% e il 60%.
Arieggiare le stanze ogni giorno: anche con il condizionatore acceso, è essenziale favorire il ricambio d’aria.
Filtri HEPA consigliati nei bambini allergici o con asma grave.
In auto: accendere l’aria prima di far salire i bambini e spegnerla poco prima di arrivare a destinazione per ridurre lo sbalzo termico.

Le regole per una vacanza serena

  • Non interrompere mai la terapia, neanche in vacanza: portare con sé farmaci e dispositivi (in doppia copia, se possibile).
  • Verificare la validità dei farmaci e la carica dei dispositivi: controllare che i farmaci non siano scaduti e che dispositivi come aerosol, inalatori elettronici o saturimetri siano funzionanti e con batterie/carica adeguata.
  • Portare con sé le prescrizioni mediche e la tessera sanitaria europea (TEAM) In caso di necessità, soprattutto all’estero, avere documentazione sanitaria ufficiale facilita l’accesso alle cure.
  • Scegliere la meta tenendo conto delle allergie note e delle condizioni ambientali e climatiche, consultare anche app o siti che forniscono informazioni su qualità dell’aria e livelli di pollini nella destinazione scelta.
  •  Monitorare i sintomi: avere a disposizione un diario o una app per segnalare variazioni nel respiro o nella frequenza di uso del broncodilatatore.
  • Evitare esposizioni a fumo, allergeni ambientali, profumi intensi e sbalzi termici.
  • Consultare il pediatra o lo specialista prima della partenza, soprattutto se sono previsti cambi di altitudine, clima o viaggi all’estero.
  •  Informarsi sulla reperibilità sanitaria nella località scelta: sapere dove trovare un presidio pediatrico o una farmacia può fare la differenza.
  •  Preparare un piccolo kit di emergenza, con broncodilatatore, antistaminico, copia del piano terapeutico e recapiti del medico curante.
  •  Garantire una buona idratazione e protezione dal sole, il caldo può peggiorare la sintomatologia respiratoria.

 

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